Anche i cittadini europei con i loro consumi contribuiscono alla deforestazione nel mondo. Ora l'Unione Europea sta predisponendo una legge che noi possiamo sostenere e rafforzare firmando una petizione indirizzata ai ministri dell'Agricoltura e della Transizione Ecologica
Spesso non ce ne
accorgiamo o sottovalutiamo fortemente la cosa: alcuni cibi che portiamo in
tavola o prodotti che utilizziamo contribuiscono alle deforestazione di diverse
zone del mondo. Un esempio per tutti è la soia che non solo consumiamo sotto
forma di legume, latte o in prodotti trasformati ma che spesso viene data anche
agli animali come mangime, quindi è di fatto “nascosta” in alimenti
insospettabili.
Il Wwf parla
di ecosistemi “mangiati” dai consumatori europei,
cittadini non sempre consapevoli del fatto che, con i loro acquisti, stanno
contribuendo alla deforestazione. L’Europa dunque è in realtà complice di “una
terribile devastazione”, dato che quello che i cittadini europei mettono in
tavola ha impatti “nascosti” talmente forti da mettere a rischio interi
ecosistemi.
Facevamo l’esempio
della soia che, secondo una nuova ricerca, ogni
cittadino europeo consuma in grandi quantità ogni anno (circa 60kg a testa). Lo
studio “Mapping the European Soy Supply Chain” evidenzia come
il 90% della soia consumata dai cittadini europei sia in realtà un ingrediente
“nascosto” dietro al consumo di altri prodotti che apparentemente non la
contengono come carne, uova, latte o yogurt.
La soia importata
nell’Ue viene prevalentemente dal Sud America e consumandola, anche
indirettamente (e spesso inconsapevolmente) attraverso prodotti animali, non
facciamo altro che contribuire alla distruzione di preziosi ecosistemi di
questa parte del mondo.
Per coltivarla,
infatti, si utilizzano terreni ricavati da zone dove originariamente vi erano
foreste, savane o praterie.
Come ricorda
Isabella Pratesi, Direttore Conservazione del WWF Italia:
È necessario prendere
consapevolezza del peso dei nostri consumi non solo sulle foreste, ma anche
sulle praterie e le savane, distrutte a tassi persino più elevati delle stesse
foreste per fare spazio all’agricoltura, con impatti catastrofici non solo sulla
biodiversità, ma anche sulla salute umana e su tutti gli aspetti della nostra
vita. Per soddisfare i bisogni di oggi, derivati da un modello intensivo di
produzione animale assolutamente sbagliato, distruggiamo sistemi naturali che
hanno un valore impagabile per il funzionamento della biosfera. Quando
finalmente ci saremo accorti della distruzione prodotta – anche in termini di
nostra salute – dagli allevamenti intensivi che si reggono sull’uso della soia,
chi ci ridarà le foreste perse? Nessuno. Molte sono semplicemente
irriproducibili.
Cosa possiamo fare
Non solo dovremmo
orientare i nostri consumi il più possibile verso la sostenibilità, ad esempio
prediligendo alimenti a km0, ma anche far sentire la nostra voce, sollecitando
i governi a difendere la natura in un momento cruciale come questo.
L’invito viene dal
WWF che segnala come finalmente l’Unione europea abbia deciso di affrontare il
tema degli impatti della produzione di cibo e di altre materie prime sulle
foreste del Pianeta, predisponendo una legge anti deforestazione. Ma, per
essere utile, è necessario che questa sia davvero stringente, che ad esempio
blocchi l’immissione sul mercato europeo di tutte le materie prime o prodotti
che implicano processi produttivi con effetti negativi sulle foreste, sugli
ecosistemi prioritari ma anche sui diritti umani.
A questo scopo è
stata attivata la petizione per la campagna
“Together4Forests” che potete firmare QUI.
Nella lettera che
è possibile inviare al ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, e a
quello della transizione ecologica, Roberto Cingolani si legge:
Ciò che consumiamo in Europa,
dalla soia nascosta nel nostro cappuccino mattutino alla gomma utilizzata per
le ruote delle nostre automobili, sta contribuendo alla distruzione della
natura e alla violazione dei diritti umani in alcune parti del pianeta. In
quanto consumatore responsabile, non voglio esserne complice. La nuova legge
contro la deforestazione importata che i 27 Stati Membri stanno ora discutendo
ha il potenziale di escludere questi prodotti dal mercato dell’UE.
I ministri dei
Paesi membri dell’Ue, dovranno esprimersi sulla bozza che riguarda i sistemi
per arginare la deforestazione il prossimo 17 marzo, un appuntamento che
potrebbe essere di fondamentale importanza per mettere a punto una proposta più
efficace.
(Fonte: WWF)
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