mercoledì 9 marzo 2022

Ripetiamo, sulle energie rinnovabili raccontatela tutta. Enzo Cripezzi risponde a Piazza Pulita

 

Come già accaduto con il dossier rinnovabili di Milena Gabanelli e Fabio Savelli nel novembre 2021 (e in tanti altro casi), la trasmissione Piazza Pulita del 17 febbraio 2022 ha offerto una narrazione a senso unico in favore della proliferazione degli impianti produttivi di energia da fonti rinnovabili (soprattutto centrali eoliche e centrali fotovoltaiche) senza se e senza ma.

Risponde Enzo Cripezzi, delegato di LIPU – BirdLife Italia per Puglia e Basilicata.

Gruppo d’Intervento Giuridico odv


 

 

dalla trasmissione di Piazza Pulita del 17 febbraio 2022.

Sento incontenibile il dovere di criticare con forza  e insofferenza ma argomentatamente l’ultima puntata di Piazza Pulita del 17.2.22, avendo intensamente vissuto gli ultimi 20 anni (venti!) di proliferazione delle rinnovabili in Terronia.

Per la prima volta in TV si è accennato, solo accennato (!) a qualche dato serio e dibattuto sulla questione energetica.

Tuttavia ancora una volta si è potuto assistere alla consueta narrazione fiabesca e qualunquista sulle rinnovabili che non costruisce una coscienza dei telespettatori sulla materia energetica e che, per l’ennesima volta, emargina la realtà più determinante su questo tema: i territori , quelli che le rinnovabili  devono ospitarle!  Se non liquidando i territori come quelli del  No o del Nimby (cornuti e mazziati dopo migliaia di impianti!) ma senza concedere loro parola alcuna. Un approccio immaturo che dura da 20 anni.

E’ “sul” e “con” il territorio che vengono realizzate le rinnovabili! Tanto, tantissimo territorio. In molte aree ridotto ormai a un colabrodo.

Chi predica le rinnovabili (e chi ospita un dibattito a tema) ha il dovere etico e morale di chiarire DOVE e COME , non solo di esibire numeri da scrivania !

In prospettiva è evidente che quella energetica diventerà una criticità assolutamente STRUTTURALE. OLTRE alla ricerca del qualcosa da fare subito e ora, per la crisi contingente, non è accettabile che sia derubricata la visione di medio e lungo termine, e quindi siano scartate tutte le opzioni ivi ricadenti.

“….Il gas è responsabile di queste bollette” esordisce Bonelli e, ancora, afferma che ci sono 110 GW (110.000 MW) di “energia” (si proprio cosi, nella sua ignoranza ha detto “energia” !!!) tra eolico e fotovoltaico “che sono bloccati”. E poi pretende pure di spiegarlo (!) paragonando questo parametro al picco di “energia” (ancora errore madornale!) della Nazione pari circa 55 GW, che in realtà è di effettivo consumo istantaneo.

Già queste affermazioni  errate e qualunquiste  di Bonelli avrebbero dovuto essere censurate. Buttate in pasto a milioni di italiani producono deduzioni illusorie.

 

Qualcuno avrebbe dovuto spiegare la VERITA’ agli italiani (e ai vari “haters” di  territorio” come Bonelli).

1)   I numeri citati NON sono “energia” ma “potenza”, concetti abissalmente differenti: la potenza è quella di targa che l’impianto potrebbe sprigionare, se nelle condizioni ottimali;  l’energia è quella EFFETTIVAMENTE prodotta in base al tempo con cui quella potenza è a pieno regime. Si possono avere anche un miliardo di MW di potenza eolica e fotovoltaica “installata” sul territorio ma del tutto inutile quando non produce (quando sole e vento non ci sono, oppure sono esigui)  e perfino inutile quando produce in un momento in cui non ve ne fosse bisogno). Ammesso di installare una potenza di 110.000 MW , essa produrrebbe nel tempo un consuntivo di energia (quindi in MWh) pari a circa un 22-25% se eolico o addirittura 13-15% se fotovoltaico.

2)   110.000 MW di eolico e fotovoltaico NON SONO “bloccati” ma in grandissima parte nuove istanze con procedimenti in corso. Procedimenti che lor signori hanno contribuito a semplificare fino alla nausea  umiliando le più basilari regole di valutazione ambientale e concertazione sociale. Un serio studio territoriale (per altro di parte!) imporrebbe almeno un anno di indagini, DOPO dei quali si dovrebbe intraprendere una seria istanza autorizzativa capace di valutarne gli effetti sull’area. Ivi compresi quelli cumulativi (Terronia docet).

3)   Quelli “bloccati”, invece (qualche GW), avrebbero dovuto in realtà essere progetti RESPINTI poiché pessimi, gravati da pareri negativi delle soprintendenze (che è bene ricordare ai vari Bonelli, agiscono su mandato giuridico di un certo Articolo 9 della Carta Costituzionale). A tali, pessimi progetti, però, la commissione VIA puntualmente ha dato un AIUTINO (come candidamente ammesso dal Presidente della Commissione VIA! ) esprimendosi positivamente in spregio ai valori territoriali e quindi “bloccando” l’iter che avrebbe dovuto… concludersi negativamente! Iter che pertanto viene rimesso al Consiglio dei Ministri. Che d’imperio IMPONE l’autorizzazione!

4)   La stragrande maggioranza di quei 110.000 MW citati sono istanze avanzate in territori DEL MEZZOGIORNO, già abbondantemente vilipeso (da 20.000 dei 33.000 MW di eolico e fotovoltaico oggi installati).

La domanda è:  di questi  110.000 MW, pur escludendo i 17.000 MW proposti in mare, principalmente lungo le coste del Sud, DOVE pensa Bonelli, e altri estremisti come lui, di installare ulteriori 93.000 MW (NOVANTATREMILA) di eolico e fotovoltaico?

E COME ? umiliando ulteriori territori senza concedere loro parola? Almeno andrebbe detto ! E’ o non è un tema determinante ? Perché non viene trattato? Perché non si dice che stanno condannando la Puglia, la Sardegna, la Sicilia come la Basilicata e tutto il Mezzogiorno a un grande colabrodo territoriale con la squallida commistione di colossali impianti industriali brutalmente imposti  nella ruralità dei territori, cosi snaturati per sempre?  DOVE è la sostenibilità?

Fate un sondaggio: piazzereste 3-4000 grattacieli eolici da 250 m sulle colline laziali? O sulle Alpi della sola Lombardia?

Per estrarre energia dalla natura in quantità appena apprezzabili per gli attuali fabbisogni, bisogna spremere il territorio, compromettendo per sempre valori identitari e inalienabili. Questo è!

 

5)   Ma insiste Bonelli nel suo qualunquismo, “se il Governo fa una scelta decisa in quella direzione (realizzando i 110 GW !) noi abbattiamo il costo delle bollette, e questo lo sanno tutti …. In realtà il prezzo sul libero mercato elettrico continuerà ad essere imposto dal  gas, poiché prevedibile, programmabile e quindi negoziabile, mentre le rinnovabili continueranno ad essere gravate da un  fattore di imprevedibilità. Come accade in Germania che ha ben più potenza rinnovabile installata.

Pertanto, senza contribuire ad abbassare i costi (anzi con ulteriori oneri in bolletta che esploderanno per le costosissime quanto insufficienti opere di stoccaggio), le imprese rinnovabili incassano pure extra profitti dell’aumento dei prezzi determinato dal gas, senza mitigarlo concretamente.

6)   Ma per la decarbonizzazione questi  110.000 MW NON BASTERANNO nemmeno lontanamente . Immaginiamo con la bacchetta magica (!) di fare una colossale cura dimagrante e magari aiutati con qualche punto percentuale da Idro, biomasse, geotermico, solare termico, ecc, di far scomparire come per incanto il 50% (praticamente impossibile) dell’attuale fabbisogno di energia totale – elettrico, trasporti, riscaldamento -. Avremmo bisogno di elevare gli odierni 33.000 MW di potenza eolica e fotovoltaica installata (quindi di targa) a qualcosa come 450-500.000 MW (CINQUECENTOMILA!).

7)   Quanto sopra, solo IDEALMENTE . Bisogna fare i conti con le criticità di intermittenza e volatilità di queste fonti, la conseguenza è di finanziare a breve termine proprio centrali gas pagando loro questo servizio di reperibilità per compensare le potenze aleatorie in gioco sempre più enormi (a proposito di incentivi alle fossili….).

Oppure si impone il problema dello stoccaggio (es. batterie o idrogeno) INESISTENTE e IMPOSSIBILE per potenze dell’ordine di almeno decine e decine di migliaia di MW di potenza, capaci di tenere in piedi il paese per ore o per qualche giorno (comunque una inezia rispetto agli andamenti stagionali). Ma con le opere di accumulo entrano in gioco ulteriori fattori: perdite di conversione (es elettrico>idrogeno>elettrico = 35-40% di partenza), nel tentativo di compensare le quali occorrerà installare ancora più potenza; esplosione dei costi associati alle stesse rinnovabili; necessità esponenziali di terre rare con effetti ben più disastrosi ed estensivi che la loro estrazione comporta, in termini ambientali e …. geopolitici.

Ecco, quando si dice che le rinnovabili hanno un costo del kwh competitivo, in realtà il costo vero dovrebbe esser valutato non per quello che producono ma per tutto quello che NON producono.

8)   E alla fine della giostra vien fuori dalla De Girolamo che ci sono le Soprintendenze brutte e cattive che “bloccano” le rinnovabili, che dicono “no” . Le Soprintendenze  –  a cui dovrebbe andare molte volte il rispetto e ringraziamento per un lavoro eroico di resistenza, in permanente scarsità di organico e di risorse rispetto alla calata dei barbari – che non fanno altro che esprimersi in nome e per conto di valutazioni discendenti dall’ARTICOLO  9 della CARTA COSTITUZIONALE !

Bonelli , La De Girolamo e tutto il corteo delle “rinnovabili senza se e senza ma” che si scandalizzano di questi procedimenti, abbiano almeno il buon gusto di invocare la cancellazione di quella parte della Costituzione. Vantino tutte le rinnovabili che vogliono, invochino le volgari deregolamentazioni che tagliano tristemente il ruolo dei territori e delle Soprintendenze ma, almeno, di fronte al vergognoso, immane e infame scempio della celebrata ruralità della Nazione, se ne assumano anche la responsabilità morale .

Dicano chiaramente che vogliono l’ANARCHIA per  installare centinaia di migliaia di MW inondando quel che rimane di territori e comunità!

9)   Possibilmente, se poi si parla di nucleare, Bonelli dovrebbe avere un contraltare esperto, che per amor di oggettività gli dica che la centrale nucleare di Flamanville incriminata per i costi è un estremo e non costituisce la media rispetto all’ordinario costo di queste centrali . Costi comunque notevoli ma iniziali, che sono ovviamente spalmati su tutti i decenni di vita dell’impianto. Vita continuativa e non per sole 1300 -2000 ore annue di fotovoltaico ed eolico.  E c’è arrivato un modesto osservatore come il sottoscritto che poco, poco, poco si è documentato a fronte di queste affermazioni.

“Bellissima” poi la chiosa della Petrini sui lobbisti pro nucleare …. Ok ma vorrei ricordare come nel silenzio tombale,  l’ANEV, associazione degli industriali eolici sia…. Associazione Ambientalista (!!!!) riconosciuta (dall’allora ministro Matteoli) “dentro” la pancia del Ministero Ambiente, esercitando la doppia veste interessata perfino nei ricorsi. Una associazione di categoria con interessi lucrosissimi da miliardi di euro, parificata ad associazioni che si reggono sul volontariato e portatrici di interessi collettivi. Questo accade dal 2005 senza scandali !!!!

 

 

10) Dulcis in fundo la De Girolamo che si accapiglia ancora con Bonelli per chi avrebbe le responsabilità del solito, rifritto luogo comune del NO a tutto e quindi del NO all’eolico. I soliti comitati e associazioni brutte e cattive che si oppongono…. Ma Bonelli & C che si smarcano “desiderando questa panacea” non si sono chiesti DOVE ricadono la stragrande maggioranza dei progetti “bloccati” e/o richiesti ? Si, esatto, sempre in Terronia e sempre nelle stesse aree , per ovvie ragioni. Ecco, almeno chiamateci quelli del “BASTA” visto che il “NO” ci è stato impedito di anche solo di pensarlo grazie a chi continua ad inondare i territori con pale e pannelli dall’alto di scrivanie decisionali. Gli estremisti, semmai, siete voi, che dite sempre SI a tutti gli impianti perché tanto basta la parolina magica e fuorviante : energia “”pulita””. La più grande trasformazione territoriale della Nazione senza alcun dibattito preventivo e governata dai desiderata delle società!

11) Ma ecco che in studio viene fuori la frase fatta “Tutti siamo a favore delle rinnovabili”. E qui emerge la disinvolta ipocrisia culturale del nostro tempo. E CHI non le vuole ? LE RINNOVABILI SONO COME LA PACE , tutti  siamo a favore. Ma poi dietro l’esportazione della pace ci può essere la guerra. Ed è in atto. Al punto che viene (opportunamente!!) negata perfino una anagrafe di questi impianti, che un’altra parte dell’ambientalismo (silenziata dall’omertà mediatica) chiede da 20 anni per esercitare una briciola di controllo sociale !

Insomma, ambientalisti si ma proprio fessi no!

 

12) Bella la App di Terna , indica in tempo reale la composizione delle fonti energetiche per la produzione elettrica….. ma è bene ricordare non solo che il 37% conseguito di rinnovabili elettriche lo dobbiamo in buona parte all’idroelettrico storico che GIA’ avevamo e mai sussidiato e che, come accenna Tabarelli, copre in media il 20% di produzione elettrica mentre eolico e fotovoltaico vi contribuiscono per circa il 17%. E’ imperativo evidenziare che il SOLO consumo elettrico nazionale indicato in quella App rappresenta solo il 22% circa di TUTTO il fabbisogno energetico del Paese (il resto sono trasporti e termico – riscaldamento e raffrescamento, ecc – che per altro si vorrebbe elettrificare).   Quella indicazione, quindi, non è esaustiva di TUTTO il fabbisogno energetico. E quel contributo di eolico e fotovoltaico (le “nuove” tecnologie rinnovabili più mature), rapportato correttamente sul TOTALE dei consumi energetici del Paese equivale al….  3,5% !

13) Quindi, caro Formigli, non si può semplificare auspicando di perseguire 3/3 di permanente (!) copertura rinnovabile dell’elettrico, per altro partendo da 1/3 di QUELLA giornata!   In realtà si dovrebbe idealmente e ULTERIORMENTE moltiplicare quel già titanico obiettivo  finale almeno per 4 , cosi da coprire gli altri comparti energetici non elettrici e che si vuole decarbonizzare ed elettrificare. Ed ecco che emergono ancor più necessità abominevoli e semplicemente impraticabili di potenza eolica e fotovoltaica da installare.

Per conseguire l’odierno  3,5% di contributo da eolico e fotovoltaico sui consumi energetici TOTALI abbiamo installato 33.000 MW (TRENTATREMILA!) in gran parte umiliando i territori rurali del Mezzogiorno e spendendo (ad oggi) 240 MLD (DUECENTOQUARANTA!  Più del più grande investimento pubblico della storia della Repubblica, con la ex Cassa Mezzogiorno!).

14) In definitiva, sorvolando sulla chiusura demagogica di Bonelli e De Girolamo, bene il servizio di Piazza Pulita, nel mare magnum del nulla mediatico, ma del tutto insufficiente per costruire consapevolezze.  Il dovere, in un dibattito sull’energia e sulle rinnovabili, è quello di affrontare il SE ma anche il COME e DOVE perché le rinnovabili hanno una densità energetica e quindi una produttività bassa. Necessitano di spazi enormi  !!

E’ meritorio, e non deprecabile (quelli del BASTA), lanciare l’allarme oggi per non suicidarsi domani. Invece scontiamo un Piano (PNIEC) fatto a tavolino senza ALCUNA SERIA valutazione di sostenibilità, senza indicare COME e  DOVE sia possibile distribuire centinaia di migliaia di impianti(!), e senza una valutazione sull’approvvigionamento delle materie prime per gli impianti e per la elettrificazione del sistema energetico. Un PNIEC partorito da Gentiloni sull’onda di slogan e isterie, senza alcun dibattito pubblico sul tema energetico e, soprattutto, senza un approccio multidisciplinare.

Per finire vorrei regalare qualche immagine esplicativa, sui “virtuosismi” delle rinnovabili vere, non quelle da Mulino Bianco della propaganda.

Buona riflessione.

Enzo Cripezzi  – Foggia, delegato di LIPU – BirdLife Italia per Puglia e Basilicata

 

da qui

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