Mentre in commissione Affari sociali all’interno dell’Indagine conoscitiva in materia di «distribuzione diretta» dei farmaci per il tramite delle strutture sanitarie pubbliche in Sardegna ed in Provincia di Oristano in particolare la situazione è drammatica a causa delle poche giornate di apertura che i Servizi Farmaceutici territoriali delle ASL dedicano proprio alla distribuzione diretta. La causa di tale situazione pare sia determinata dal numero ridotto di farmacisti, la carenza è iniziata dal 2016. pare irrisolta.
Spieghiamo cosa si intente per distribuzione diretta: La distribuzione dei
farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale avviene normalmente mediante
la rete delle farmacie aperte al pubblico (farmacie pubbliche e private)
convenzionate con il SSN (Distribuzione convenzionata).
Una quota di medicinali viene distribuita (Legge del 16/11/2001, n. 405, art.
8) anche attraverso le farmacie ospedaliere e i servizi farmaceutici delle ASL
(Distribuzione diretta). In tal caso, le aziende sanitarie e le aziende
ospedaliere acquistano i farmaci, e li distribuiscono, mediante le proprie
strutture, direttamente ai pazienti per il consumo al proprio domicilio. Questa
modalità riduce notevolmente la spesa farmaceutica delle ASL.
I medicinali erogabili attraverso la distribuzione diretta da parte delle
strutture pubbliche sono inclusi nel cosiddetto PHT Prontuario della
Distribuzione diretta o della presa in carico e della continuità terapeutica
ospedale – territorio. Secondo le indicazioni riportate nel DM 31 luglio 2007,
articolo 1, comma 1, per distribuzione diretta si intende “la forma di
erogazione dei farmaci al paziente, per il consumo al proprio domicilio,
alternativa alla tradizionale acquisizione degli stessi presso le farmacie, ai
sensi dell’articolo 8, comma 1, della legge n. 405/2001. Attraverso la
distribuzione diretta si migliora la continuità assistenziale
ospedale-territorio,
il monitoraggio, l’appropriatezza di uso, aderenza e facilità di accesso è
maggiormente garantita attraverso l’erogazione di farmaci in Distribuzione
diretta in particolare per i farmaci soggetti a prescrizione limitativa
specialistica Registro AIFA – con accesso ricorrente del paziente alla
struttura. I criteri di selezione di questi farmaci sono quelli della criticità
terapeutica, del controllo periodico del paziente presso la struttura
specialistica, che determina le condizioni per una maggiore appropriatezza
diagnostico-assistenziale, una verifica della compliance del paziente e uno
strumento di monitoraggio del profilo di beneficio/rischio e di sorveglianza
epidemiologica dei nuovi farmaci.
I costi della Distribuzione diretta sono notevolmente ridotti: i costi
diretti sia quelli indiretti stimano un costo medio che è 2 volte minore
rispetto ad altre forma di distribuzione. Tale leva economica generata dalla
Distribuzione diretta risulta vitale per la sostenibilità del sistema e per
garantire l’innovazione terapeutica”.
Si vuole evidenziare che all’interno della Missione 6 – Reti di prossimità,
strutture di telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale – è stata
prevista l’attivazione di n. 1.288 Case della Comunità, con centrali operative
per le cure domiciliari e la telemedicina. La Distribuzione diretta si
inserisce perfettamente in questa nuova visione: è un modello che prevede la
consegna al domicilio del paziente o direttamente presso le Case di Comunità o
Ospedali di Comunità di farmaci erogati in Distribuzione diretta.
Va considerato, a tal proposito, il ruolo del personale infermieristico
delle Cure Domiciliari che spesso si fa carico di recapitare i farmaci a casa
dell’assistito. A tal proposito sarebbe opportuno riconoscere agli Infermieri
delle Cure Domiciliari un grado di competenza superiore” come nei progetti già
operativi per la sclerosi multipla, le SLA, patologie neoplastiche, cure
palliative e per malattie rare.
Attualmente il cittadino viene continuamente monitorato dal clinico e dai
farmacisti coinvolti all’interno delle equipe multidisciplinari, spesso con il
coinvolgimento dei MMG e dei PLS. Non c’è miglior modo di favorire la
compliance del paziente e l’aderenza alla terapia che quello di essere seguito
costantemente dal personale che si reca al domicilio: in questo avranno un
ruolo importante gli Infermieri di Famiglia/ Comunità. E tutto questo è ad oggi
garantito dalla distribuzione diretta del farmaco per il tramite delle
strutture pubbliche, favorendo l’alleanza terapeutica tra sanitari e paziente.
In sostanza si sottolinea che non c’è miglior modo di favorire la
compliance del paziente e l’aderenza alla terapia che quello di seguire
costantemente il paziente per il tramite delle stesse strutture eroganti il
farmaco. E tutto questo è ad oggi garantito dalla distribuzione diretta del
farmaco dalle strutture pubbliche. Ciò che è certo è che, se professionisti
dipendenti dalla pubblica amministrazione insistono sull’utilità della
Distribuzione diretta e ne sottolineano la qualità a garanzia dei pazienti più
fragili pur facendosi carico di una mole di lavoro decisamente impegnativa è
perché ci credono fermamente avendo constatato e valutato i risultati positivi
che hanno compensato i loro sforzi.
La soddisfazione consiste soprattutto nell’avere contribuito negli ultimi
venti anni a fare in modo che la distribuzione diretta abbia potuto garantire e
stia garantendo l’accesso ai farmaci innovativi e alla sostenibilità del
sistema. Sarebbe opportuno porre rimedio alla situazione attuale che in
Sardegna limita la distribuzione diretta dei farmaci, con un aggravio di spesa,
un grave disagio agli utenti e un aggravio di lavoro a carico del personale
dell’assistenza territoriale.
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