Altri due atti di opposizione al rilascio di concessione demaniale marittima per altrettante centrali eoliche offshore nei mari sardi, questa volta con trasporti di energia diretto verso la Penisola. La Capitaneria di Porto di Cagliari sospende le conferenze di servizi.
L’associazione ecologista Gruppo
d’Intervento Giuridico (GrIG) ha inoltrato (30 agosto 2022) altri due atti di
opposizione al rilascio delle concessioni demaniali marittime richieste dalla
società italo-svedese Avenhexicon s.r.l. (joint
venture fra il gruppo Hexicon e Avapa Energy) per la realizzazione di una centrale
eolica offshore flottante nei mari della Gallura (qui
l’avviso pubblicato) e dalla società milanese Poseidon Wind
Energy s.r.l. (qui
l’avviso pubblicato).
I progetti prevedono
rispettivamente 86 aerogeneratori per una potenza totale dell’impianto di
2.150 MW, due sottostazioni elettriche galleggianti, ben 196 chilometri di
cavidotti collegati direttamente con la terraferma laziale al polo energetico
di Tor
Valdaliga, Civitavecchia (progetto Avenhexicon) e 72 aerogeneratori per una potenza
elettrica totale di 1008 MW, due sottostazioni elettriche galleggianti,
cavidotti collegati anch’essi direttamente al polo energetico di Tor
Valdaliga, Civitavecchia (progetto Poseidon Wind Energy).
In ambedue i casi centinaia di
chilometri quadrati di mare in concessione.
I progetti sono contigui a quelli
presentati nei mari della Gallura presso la Capitaneria di Porto di Olbia dalla
Tibula Energia s.r.l., dalla Zefiro Vento s.r.l. e dalla Nurax Wind Power
s.r.l. avverso i quali il GrIG ha presentato formale opposizione.
Nel frattempo sono convocate presso la
Capitaneria di Porto di Cagliari le conferenze decisorie per il rilascio delle
concessioni demaniali marittime in favore dei progetti di centrali
eoliche offshore flottanti Toro 1 (24 agosto
2022), Toro 2 (25 agosto 2022), Nora 1 (26
agosto 2022), mentre è stata sospesa la conferenza di servizi decisoria
per il rilascio della concessione demaniale marittima trentennale per la
realizzazione della centrale eolica offshore flottante Repower
Renewable s.p.a. nel mare della Sardegna meridionale, già
convocata per il 18 luglio 2022.
Da ultimo, essendo stata attribuita
dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri alla Prefettura di Cagliari (e
conseguentemente alla Capitaneria di Porto) la nomina del Rappresentante unico
delle amministrazioni pubbliche statali, ha temporaneamente sospeso lo
svolgimento delle conferenze di servizi finalizzate al rilascio delle
concessioni demaniali marittime (nota Capitaneria Porto CA prot. n. 38112 del
28 agosto 2022).
La conferenza di servizi per il
rilascio della concessione demaniale marittima in favore del progetto di
centrale eolica offshore flottante Nora 2 prevista
per il 29 agosto 2022 è stata quindi annullata.
L’assalto ai mari della Sardegna.
Quelle delle società Avenhexicon e
Poseidon Wind Energy risultano essere la dodicesima e la tredicesima istanza di
concessione demaniale marittima per la realizzazione di una centrale
eolica offshore flottante nei mari sardi.
Tredici tentativi di accaparramento di
migliaia e migliaia di ettari di mare della Sardegna, tredici atti di
opposizione da parte del GrIG.
Il GrIG in tutti i casi, ha chiesto il
diniego della concessione demaniale in assenza di pianificazione e di procedure
di valutazione
ambientale strategica (V.A.S.) e di valutazione
di impatto ambientale (V.I.A.).
Nei mari sardi in tutto tredici progetti
di centrali eoliche offshore flottanti, 723 “torri eoliche” in
progetto, per una potenza complessiva – per quanto si è a conoscenza – pari a
11.479 MW, dei quali 8.321 MW collegati al sistema elettrico isolano e altri
3.158 MW collegati al sistema elettrico peninsulare.
Complessivamente sono stati predisposti
e depositati presso gli uffici della Capitaneria di Porto di Cagliari ben sei
progetti di centrali eoliche offshore nei mari della Sardegna
meridionale, con 174 aerogeneratori in tutto previsti.
Altri tre progetti sono stati depositati
presso gli uffici della Capitaneria di Porto di Olbia, con 308 aerogeneratori
complessivamente previsti.
Due altri progetti sono stati depositati
presso la Capitaneria di Porto di Porto Torres, con 86 aerogeneratori previsti.
Infine, due altri progetti sono stati
depositati presso la Capitaneria di Porto di Civitavecchia, con 158
aerogeneratori previsti.
Avverso tutte le istanze di concessione
demaniale marittima sono stati presentati atti di opposizione (28
gennaio 2021; 3
marzo 2022, 26
marzo 2022, 13
giugno 2022, 28
giugno 2022, 2
luglio 2022, 24
agosto 2022, 30 agosto 2022) da parte del GrIG:
* Repower Renewables.p.a., dell’elvetico Gruppo Repower, un progetto di
centrale eolica offshore al largo di Capo Teulada, con 33
aerogeneratori;
* Nora Ventu s.r.l., società milanese
frutto dell’accordo tra Falck
Renewabless.p.a. e BlueFloat Energy, due progetti di centrali eoliche
galleggianti offshore con 93 aerogeneratori per una capacità
complessiva di 1,4 GW a 18 miglia marine a sud est di
Cagliari (Nora 2, 40 aerogeneratori) e a 6 miglia marine a sud di Capo
Teulada (Nora 1, 53 aerogeneratori). Fan
balenare ben 4 mila posti di lavoro in fase di realizzazione e 300 in fase di
gestione;
* Ichnusa Wind Power
s.r.l., con sede a Milano, 42 aerogeneratori galleggianti alti 265
metri a circa 35 chilometri dalla costa sulcitana, per una potenza complessiva
di 504 MW. L’istanza di concessione demaniale marittima è
stata sospesa (aprile 2021) dopo un atto di opposizione presentato dal Gruppo d’Intervento
Giuridico (GrIG) e da alcuni Comuni rivieraschi (Carloforte, Portoscuso,
Buggerru), mentre è stata svolta la fase di definizione dei contenuti
dello studio di impatto ambientale (scoping) finalizzata alla
successiva procedura
di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.);
* Seawind Italia s.r.l., con sede a Portoscuso, 48
aerogeneratori in progetto, istanze di concessioni demaniali marittime per due
centrali eoliche offshore, la Del Toro 2 a 21
miglia marine a sud ovest dell’Isola di S. Pietro e la Del Toro 1 a
6 miglia marine al largo dell’Isola di S. Antioco;
* Tibula Energia s.r.l., con sede a Milano, 65
aerogeneratori (975 MW complessivi) in progetto per conto di Falck Renewabless.p.a. e la BlueFloat Energy, nel mare
della Gallura. Sfidando realtà e intelligenze altrui, parla di “generazione
di migliaia di posti di lavoro stabili nel medio-lungo termine: fino a 3.200 unità
per le fasi di fabbricazione, assemblaggio e costruzione; oltre 180 per la
manutenzione degli impianti dopo l’entrata in esercizio del parco”, dimenticando ambiente,
diportismo nautico, turismo, pesca, buon senso;
* Zefiro Vento s.r.l., con sede a
Milano, 210 aerogeneratori in progetto nel mare della Gallura settentrionale
per 3150 MW di potenza;
* Acciona Energia Global Italia s.r.l., con sede a Roma e
capitale spagnolo, 32 aerogeneratori nel mare occidentale della Sardegna, 480
MW di potenza;
* Nurax Wind Power s.r.l.,
con sede a Milano, 33 aerogeneratori in progetto nel mare della Gallura
settentrionale, 462 MW di potenza;
* Avenhexicon s.r.l., con sede a Roma, 54 aerogeneratori in
progetto nel mare della Sardegna nord occidentale, 1.350 MW di potenza.
Altri 86 aerogeneratori per 2.150 MW di potenza complessiva nel mare della
Gallura;
* Poseidon Wind
Energy s.r.l., con sede a Milano, 72 aerogeneratori per una
potenza elettrica totale di 1008 MW nel mare della Gallura.
Le verifiche della Capitaneria di Porto
di Cagliari e le perplessità della Presidenza del Consiglio.
Dagli accertamenti svolti dalla
Capitaneria di Porto è emerso che “per quanto riguarda il posizionamento del
cavo sottomarino, recapitante, come detto, nel Comune di Sarroch, lo stesso
attraversa un’area di ancoraggio (denominata ‘Echo’) attualmente destinata ed
utilizzata dalle navi che approdano nei terminali petroliferi di Sarroch
(ordinanza Capitaneria di Porto Cagliari nr. 09/2021 del 28/01/2021). Inoltre,
lo specchio acqueo richiesto dista circa 9 miglia nautiche dal limite esterno
di un’area di interdizione temporanea per lo svolgimento delle attività
militari addestrative presso il poligono militare di Capo Teulada. Con
riferimento all’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco, lo stesso ha
evidenziato criticità legate all’eventuale restrizione alle attività di pesca
derivanti dal posizionamento dell’impianto, in virtù della disposizione
contenuta nell’art. 152 del D.Lgs. 259/2003”.
Inoltre, “con riferimento al traffico
navale, dall’analisi dei dati, sono emersi flussi di traffico di unità navali
che, pur non attraversando rotte obbligate, interessano comunque lo specchio
acqueo relativo all’istanza in argomento, ubicato a circa 20 miglia a sud della
Sardegna”.
La Capitaneria di Porto di Cagliari ha
chiaramente evidenziato “la necessità di una pianificazione preliminare
delle aree da destinare all’ubicazione degli impianti eolici” e “ha
avanzato formale quesito (nota prot. nr.
26514 del 15/06/2022) al Ministero delle
Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili chiedendo che
fossero impartite le opportune ed urgenti disposizioni per il prosieguo dei
delegati procedimenti amministrativi aventi ad oggetto il rilascio delle
concessioni demaniali marittime per la realizzazione di impianti eolici
off-shore, a seguito delle osservazioni avanzate dal Rappresentante unico
delle Amministrazioni statali istituito presso la
Presidenza del Consiglio dei Ministri, il quale ha espresso
delle perplessità in merito alla correttezza dell’iter amministrativo seguito,
formalizzate poi con nota prot. nr. DICA-0017452-P del 23 giugno 2022”.
La Repower Renewables.p.a., dell’elvetico Gruppo Repower, intende
realizzare una centrale eolica offshore al largo di Capo
Teulada, con 33 aerogeneratori (15 MW di potenza ciascuno) per una potenza
complessiva di 495 MW, cavidotti, connessione a terra nel porto industriale di
Sarroch (qui l’avviso relativo
all’istanza).
La stessa Società energetica, “preso
atto dei pareri e delle osservazioni ad oggi pervenute nell’ambito
del procedimento per il rilascio della
concessione demaniale”, ha preferito avviare la procedura
di scoping VIA (art. 21 del decreto legislativo
n. 152/2005 e s.m.i.) per far individuare dal Ministero della Transizione
Ecologica i contenuti dello studio di impatto ambientale finalizzato alla procedura
di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.). La procedura
di scoping VIA è stata avviata (5 luglio 2022) e la Società
energetica ha chiesto (13 luglio 2022) la sospensione della procedura di
concessione demaniale marittima “in attesa della definizione della procedura
di valutazione dell’impatto ambientale”. Sospensione poi
disposta (nota prot. n. 31244 del 14 luglio 2022).
I motivi del “no” al Far West
eolico nei mari della Sardegna.
Essere a favore dell’energia prodotta da
fonti rinnovabili non vuol dire avere ottusi paraocchi, non vuol
dire aver versato il cervello all’ammasso della vulgata dell’ambientalismo
politicamente corretto.
E’ proprio il caso della trasformazione
della Sardegna in piattaforma produttiva destinata alla servitù
energetica, come esplicitato
chiaramente da Terna s.p.a. e avallato dall’attuale
Ministro della Transizione Ecologica Antonio Cingolani.
Qualche sintetica considerazione.
L’amministratore delegato del Gruppo
ENEL Francesco Starace, circa un anno fa ha
affermato che lo “scenario ipotizza l’installazione, a Thyrrenian link in
esercizio, di un gigawatt di batterie e circa 4/5 gigawatt di potenza di
rinnovabili in più rispetto a quanto abbiamo adesso. Oltre agli ovvi benefici
ambientali, come la scomparsa di fatto dell’anidride carbonica prodotta dalle
fonti fossili, un piano del genere svilupperebbe investimenti sull’intera
filiera da qui al 2030 di 15 miliardi di euro, un indotto più che doppio e una
occupazione tra i 10 e i 15mila addetti qualificati e specializzati”.
A oggi in Sardegna non esistono impianti
di conservazione dell’energia prodotta.
Con la realizzazione del Thyrrenian
Link, il nuovo doppio cavo sottomarino di Terna s.p.a. con portata 1000 MW,
950 chilometri di lunghezza complessiva, da Torre Tuscia Magazzeno (Battipaglia
– Eboli) a Termini Imerese, alla costa meridionale sarda. Dovrebbe
esser pronto nel 2027-2028, insieme al SA.CO.I.
3, l’ammodernamento e potenziamento del collegamento fra Sardegna,
Corsica e Penisola con portata 400 MW, che rientra fra i progetti
d’interesse europeo.
Al termine dei lavori, considerando
l’altro collegamento già esistente, il SA.PE.I. con portata 1000
MW, la Sardegna avrà collegamenti con una portata complessiva di 2.400
MW. Non di più.
In Sardegna, al 20 maggio 2021,
risultavano presentate ben 21 istanze di pronuncia di compatibilità ambientale
di competenza nazionale o regionale per altrettante centrali eoliche, per una
potenza complessiva superiore a 1.600 MW, corrispondente a un assurdo
incremento del 150% del già ingente comparto eolico “terrestre” isolano.
Complessivamente dovrebbero esser
interessati più di 10 mila ettari di boschi e terreni agricoli da. un’ottantina
di richieste di autorizzazioni per nuovi impianti fotovoltaici.
Le istanze di connessione di nuovi
impianti presentate a Terna s.p.a. (gestore della rete elettrica nazionale) al
31 agosto 2021 risultavano complessivamente pari a 5.464 MW di energia eolica +
altri 10.098 MW di energia solare fotovoltaica, cioè 15.561 MW di nuova potenza
da fonte rinnovabile, a cui devono sommarsi gli undici progetti per
centrali eoliche offshore finora presentati, che dichiarano
una potenza pari a 8.321 MW.
In tutto sono 23.382 MW, cioè più di
undici volte i 1.926 MW esistenti (1.054 MW di energia eolica + 872 di energia
solare fotovoltaica, dati
Terna, 2021).
Significa energia che non potrà essere
tutta utilizzata in Sardegna, non potrà esser trasferita verso la Penisola, non
potrà essere conservata.
Significa energia che dovrà esser pagata
dal gestore unico della Rete (cioè lo Stato, cioè la Collettività di tutti noi)
per essere in buona parte sprecata.
Gli unici che guadagneranno in ogni caso
saranno le società energetiche.
Sotto il profilo strettamente energetico
sono casi diversi quelli dei progetti di centrali eoliche offshore direttamente
collegati alla rete elettrica delle Penisola, perché entrano nella rete presso
il polo energetico di Tor Valdaliga (Civitavecchia).
Per il resto, una vergognosa speculazione
energetica con un bel po’ di soldi pubblici e incentivi, tanto per
cambiare.
Cosa ben diversa sarebbe se fosse lo
Stato a pianificare in base ai reali fabbisogni energetici le aree a mare e a
terra dove installare gli impianti eolici e fotovoltaici e, dopo coinvolgimento
di Regioni ed Enti locali e svolgimento delle procedure
di valutazione ambientale strategica (V.A.S.), mettesse a
bando di gara i siti al migliore offrente per realizzazione, gestione e
rimozione al termine del ciclo vitale degli impianti di produzione energetica.
Siamo ancora in tempo per cambiare
registro e procedure.
In questo periodo di campagna elettorale
si attendono ancor più le eventuali prese di posizione e le iniziative concrete
di forze politiche e singoli candidati, soprattutto quelli che rivestono –
magari a loro insaputa – responsabilità di governo ai vari
livelli e anche in materia e finora han solo fatto orecchie da mercante.
Stefano Deliperi è il portavoce del
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
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