domenica 11 settembre 2022

Meno elettricità nelle ore di punta e contatori ‘limitati’ da remoto: ecco il piano di Bruxelles per combattere il caro energia

  

Il limite all'erogazione di energia elettrica sarà possibile grazie ai nuovi smart metering, i contatori intelligenti che da diversi anni i distributori di energia elettrica hanno installato praticamente in tutte le case e in tutti i condomini, spiega Il Messaggero. Grazie ad essi, i distributori possono agire da remoto abbassando o alzando la potenza. Così nelle ore di picco, ossia quelle comprese nella fascia F1, tra le 8 e le 19, la potenza verrà ridotta

 

Ridurre la potenza dei contatori nelle case nelle ore diurne per abbattere il consumo di elettricità di almeno il 5% nei momenti di picco dei consumi. È questa la strategia europea secondo quanto si legge nelle conclusioni del vertice di venerdì tra i ministri dell’Ue in cui viene chiesto alla Commissione di preparare un piano di riduzione dei consumi. Ad anticiparlo è Il Messaggero, secondo cui da Bruxelles si è già optato per un razionamento della luce obbligatorio, mentre quello del gas rimarrà volontario. Disposizioni contenute nella bozza preparata da Palazzo Berlaymont e alle quali le 27 cancellerie europee, una volta entrata in vigore, dovranno necessariamente adeguarsi.

Il limite all’erogazione di energia elettrica sarà possibile grazie ai nuovi smart metering, i contatori intelligenti che da diversi anni i distributori di energia elettrica hanno installato praticamente in tutte le case e in tutti i condomini. Grazie ad essi, i distributori possono agire da remoto abbassando o alzando la potenza dell’energia elettrica fornita. Così nelle ore di picco, ossia quelle comprese nella fascia F1, tra le 8 e le 19, la potenza verrà ridotta.

Non è comunque certo che la riduzione resti continuativa per tutte queste 11 ore, ma è più probabile che vengano scelti dei momenti della giornata in cui la richiesta di energia tende ad alzarsi, tra le 6 e le 7, quando le persone tornano a casa e accendono tv, luci e altri elettrodomestici. Così, questi non potranno più funzionare tutti contemporaneamente.

I rischi sono legati, ad esempio, alle difficoltà alle quali potrebbero andare incontro le persone che utilizzano macchine salvavita in casa. Una questione comunque risolvibile perché i distributori conoscono l’ubicazione di queste apparecchiature, visto che i contatori a cui sono attaccate sono segnalati.

La decisione è legata al fatto che il 40% della produzione elettrica nazionale avviene tramite l’uso del metano e in vista dei razionamenti imposti dal conflitto in Ucraina e dai conseguenti stop alle forniture imposti dalla Russia in risposta alle sanzioni europee è necessario ridurre al minimo il consumo di gas.

Dall’altro lato, l’Europa spingerà anche per l’introduzione di un tetto ai ricavi dei produttori di energia elettrica da altre fonti. Oggi chi produce con l’eolico, il solare, l’idroelettrico, il nucleare (come in Francia) e anche con il carbone, sta realizzando profitti extra per il meccanismo cosiddetto del marginal price. E questo, nei piani di Bruxelles, deve assolutamente essere limitato per evitare speculazioni. Ad oggi, la centrale che ha la materia prima più costosa, il gas, fa il prezzo di vendita dell’energia anche per tutti gli altri produttori. Nei piani dell’Europa, però, chi produce energia con fonti diverse dal gas più economiche non potrà guadagnare dalla vendita di energia più di 200 euro al Megawattora. Non si tratta di un tetto al prezzo, ma ai ricavi. Questo significa che il beneficio non si sentirà immediatamente sulle bollette. Così i consumatori continueranno a pagarle al prezzo di mercato e l’extra gettito tra il prezzo pagato dai consumatori e il tetto di 200 euro al Megawattora fissato per i produttori andrà allo Stato che deciderà a chi destinarlo, con attenzione alle fasce della popolazione più deboli.

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