Addio all'Indio do buraco: è stato trovato senza vita
anche l'ultimo superstite del massacro del popolo senza nome dell'Amazzonia.
L'uomo era diventato simbolo sia delle torture inflitte ai popoli indigeni di
tutto il mondo nel nome della colonizzazione e del guadagno.
Viveva ormai totalmente da solo, nella paura costante
di essere ucciso. L’uomo della buca (Indio do buraco),
così era stato ribattezzato per la sua abitudine di scavare profonde buche nel
terreno, era infatti l’unico sopravvissuto al genocidio di
cui era stata vittima la sua tribù, nella riserva di Tanaru, nell‘Amazzonia brasiliana
occidentale. A compiere il massacro gli allevatori di bestiame, interessati a
fare business nelle terre ancestrali.
Ma la scorsa settimana l’uomo è stato trovato morto
nella sua capanna con addosso gli ornamenti tradizionali, come confermato dal
FUNAI (Fundação Nacional do Índio), organizzazione ufficiale del governo
brasiliano. Sembrerebbe essere deceduto per cause naturali. Tuttavia, bisognerà
attendere l’esito dell’autopsia per averne la conferma. Ciò che è certo è che
con la sua morte scompare, nel silenzio generale, un’interà tribù, che viveva
nello stato di Rondonia.
Nessun esterno ha mai saputo il suo nome, e
della sua tribù non si sa quasi nulla – ha commentato Fiona Watson, direttrice
del Dipartimento ricerca e advocacy del movimento Survival International – Con
la sua morte, il genocidio del suo popolo è ora stato completato. Perché di un
vero e proprio genocidio si tratta: l’eliminazione deliberata di un intero
popolo da parte di allevatori di bestiame affamati di terra
e ricchezza.”
L’uomo scomparso era scampato a una serie di violenti
attacchi avvenuti dagli anni ’70 in poi. Da quando era stato filmanto nel 2018
da una squadra del governo brasiliano, era stato identificato come “l’uomo
della buca”.
Addio a un uomo coraggioso, divenuto
simbolo delle violenze inflitte ai popoli indigeni
Per anni ha continuato a vivere nella sua terra, nella
riserva di Tanaru, una piccola porzione di foreste circondata da allevamenti di
bestiame (protetti dalle politiche ecocide del Presidente Jair Bolsonaro) e ha
resistito, evitando ogni tipo di contatto con l’esterno.
L’uomo della buca è il simbolo sia delle
crudeltà e delle violenze inflitte ai popoli indigeni di tutto il mondo nel
nome della colonizzazione e del profitto, sia della loro resistenza. – aggiunge
Fiona Watson – Possiamo solo cercare di immaginare gli orrori a cui ha
assistito nella sua vita e la solitudine della sua esistenza dopo che il resto
della sua tribù morì, ma ha resistito con determinazione a
tutti i tentativi di contatto e ha chiarito bene che voleva solo essere
lasciato solo.
Se il presidente Bolsonaro e i suoi alleati
dell’agroalimentare l’avranno vinta, questa storia si ripeterà più e più volte
fino a quando tutti i popoli indigeni del Paese non saranno stati spazzati via.
Il movimento indigeno in Brasile e Survival International faranno tutto il
possibile per garantire che ciò non accada.
Fonti: Survival International/Funai
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