Il Paese visibile viaggia in aereo, spesso per andare a trattare di circolazione di merci, il Paese invisibile migra. Il Paese visibile, nel suo territorio si muove in taxi, il Paese invisibile cerca di sopravvivere nelle zone di confine, a volte passa la frontiera a piedi o con qualche piroga. Il Paese visibile si affida a grandi commercianti, politici da loro pagati per assecondarli, e sempre più spesso a militari. Il Paese invisibile non viene riconosciuto, ma esiste e resiste. In molti angoli del mondo…
Contrariamente
a quello visibile, il Paese Invisibile non viaggia. O meglio, semmai migra per
cercare lontano quello che pensa di non trovare accanto. Invece, il due volte
presidente del Niger, Issoufou Mahamadou, dopo alcuni mesi di segregazione
forzata, ha viaggiato fino ad Addis Abeba. Un aereo speciale dal Ghana
per l’ennesimo incontro sulla libera circolazione di beni, servizi (e
persone?) in Africa. È andato, forse, a tentare di (ri)mediare per la crisi
economica che il Paese attraversa dall’arresto ai domiciliari, da fine luglio
dell’anno scorso, del presidente Mohammed Bazoum. Quanto al primo ministro e
altresì ministro dell’Economia e delle Finanze del governo nominato dalla
giunta militare al potere, Mahaman Lamine, ha viaggiato in vari Paesi prima di
tornare all’ovile. Dal Congo, per un incontro sulla situazione in Libia, ha in
seguito raggiunto, con una delegazione del governo per una visita di lavoro,
Mosca, Ankara, Teheran e Rabat. Il Paese Invisibile, invece, passa la frontiera
del Benin con la piroga come un clandestino ben noto.
I cittadini
normali si muovono in taxi, bus o minibus all’interno del Paese. Altri sono
sfollati a decine di migliaia attorno al lago Ciad o nella zona delle Tre
Frontiere che unisce e divide i Paesi che hanno scelto di coalizzarsi. Niger,
Mali e Burkina Faso si trovano coi militari al potere in seguito a colpi di
stato motivati dall’incapacità dei civili di fronteggiare gli attacchi dei
gruppi armati “terroristi”. Consapevolmente o meno i soggetti costitutivi
del Paese Invisibile sono coloro che hanno imparato a sopravvivere, dalla
colonizzazione francese ai vari regimi militari con timidi accenni alla
democrazia della miseria. Il passaggio alla miseria della democrazia è avvenuto
senza destare sospetti. Da un lato i Grandi Commercianti, i Politici da loro
pagati per assecondarli, i militari come guardiani del rispetto dei patti e il
popolo confiscato della sua sovranità. Il Paese Invisibile è composto da coloro
che non sanno o ai quali non è dato sapere che in loro risiede la fonte del
diritto, della politica e della giustizia. Quest’ultima è stata la grande
assente dei vari regimi al potere.
“Gentile
cliente, in conformità con l’ordinanza n.2023-18, che modifica e completa la
n.2023-13 con la creazione di un Fondo di Solidarietà per la Salvaguardia della
Patria, istituisce un prelevamento automatico di 10F su ogni
appello a partire da 12F e su ogni ricarica superiore a 200F. Tutto ciò con lo
scopo di contribuire in modo forte e sostenuto alla Salvaguardia della Patria a
partire dal 25 gennaio del 2024…”. Anche i cittadini del Paese Invisibile hanno
ricevuto questo messaggio sul loro telefono cellulare e, senza udibili
commenti, si sono adeguati al premeditato salasso quotidiano. Un prelievo
invisibile per uno scopo invisibile nel Paese Invisibile. Difficile misurare
l’entità delle entrate e soprattutto delle uscite di questo inedito patrimonio
pecuniario. Così com’è stato difficile capire come sono potuti arrivare senza
sospetto, 1.400 chilogrammi in lingotti d’oro da Niamey in Etiopia il mese
scorso. Il Paese Invisibile osserva, attonito e sono veramente in pochi,
finora, coloro che fanno l’opzione di ascoltarne l’assordante silenzio.
Il Paese
Invisibile esiste, resiste e persiste. In mancanza di intellettuali che hanno svenduto al
miglior offerente quanto loro corrispondeva per missione, il popolo del Paese
Invisibile ha imparato a memoria un detto tramandato di generazione in
generazione. Tutto ciò che si fa senza di Lui è, in definitiva, contro di Lui.
Nessun commento:
Posta un commento