3 dicembre 2013
Voi che vi riempite la bocca di parole trite e ritrite: “crescita,
sviluppo, competitività”. Ripetute come un mantra per nascondere il vuoto delle
vostre idee. Dogmi imparati come scolaretti per essere promossi dalle maestrine
di Confindustria e dei mercati finanziari.
Non avete alcun diritto di piangere! Voi che quando siete seduti sulle
comode poltrone a Porta a Porta vi lanciate, l’uno contro l’altro le medesime
ricette stantie: “Dobbiamo rilanciare le grandi opere, dobbiamo far ripartire
l’edilizia, ci vuole un nuovo piano casa, forse anche un nuovo condono”.
Non avete alcun diritto di piangere! Voi che con il fazzoletto verde nel
taschino avete chiesto il voto per difendere la pianura padana da invasioni di
ogni genere e poi dagli assessorati comunali, provinciali e regionali avete
vomitato sulle campagne padane la vostra porzione di metri cubi di cemento,
insieme a tutti gli altri.
Non avete alcun diritto di piangere! Voi che avete giurato fedeltà alla
Costituzione ma poi non ne rispettate l’art. 9: “La Repubblica tutela il
paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”, e approvate piani
regolatori che hanno come unico obiettivo quello di svendere il territorio e di
fare cassa con gli oneri di urbanizzazione.
Non avete alcun diritto di piangere! Voi che, con l’arroganza di chi non ha
argomenti, denigrate chiunque si opponga alla vostra furia predatoria di
saccheggiatori del territorio. Voi che, con il risolino di chi è sicuro del
potere che detiene, ridicolizzate tutti i giorni i comitati, gli ambientalisti,
le associazioni, i cittadini, che mettono in guardia dai pericoli e dal
dissesto idrogeologico creati dalle vostre previsioni edificatorie.
Non avete alcun diritto di piangere! Voi che siete la concausa delle
catastrofi alluvionali, dovute alla sigillatura e all’impermeabilizzazione
della terra operate dalle vostre espansioni urbanistiche, dai vostri centri
commerciali, dai vostri svincoli autostradali. Voi che avete costruito il
vostro consenso grazie alle grandi speculazioni edilizie, ai grandi eventi,
alle grandi opere o anche alla sola promessa di realizzarle.
Non avete alcun diritto di piangere. Nessun diritto di piangere le dieci
vittime dell’ennesima alluvione ligure. Né le vittime di tutte le precedenti
catastrofi causate anche dalla vostra ideologia. Perché voi, iscritti e
dirigenti del Partito del Cemento, siete i veri estremisti di questo paese.
Siete i veri barbari di questo nostro paese. Siete la vera causa del
degrado ambientale, della violenza al paesaggio e dello sprofondamento del
paese nel fango.
No. Non avete alcun diritto di piangere.
E gli italiani dovrebbero cominciare a fischiarvi e cacciarvi dai funerali.
E gli italiani dovrebbero smettere di pregare davanti alle vostre altissime
gru, totem di un modello di sviluppo decotto e decadente che, prima di
collassare, rischia di annientare i beni comuni di questi Paese, di questo
pianeta.
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