Il TAV si
schianta contro un muro. La Francia rinvia i lavori per la tratta nazionale al
2043
E’ notizia di questa mattina che il governo francese sta valutando di
rinviare fino al 2043 la costruzione della tratta nazionale (60 km per 9
miliardi di costi) che dovrebbe collegare il tunnel a Lione. Il motivo di
questo rinvio risiederebbe nei costi eccessivi dell’opera. A quanto si apprende
dai giornali la delegazione del governo francese dovrebbe presentarsi con
questa posizione alla prossima Conferenza intergovernativa che si terrà il 22
giugno a Lione.
Certamente per i lettori e le lettrici di notav.info non si tratta di una
novità dato che è da mesi che preannunciamo la possibilità di questa decisione
al netto della cortina fumogena dei giornali Si Tav, per cui va sempre tutto
bene.
Senza la tratta nazionale francese va a cadere anche una delle ultime
argomentazioni dei promotori dell’opera, cioè il guadagno di mezz’ora di tempi
di percorrenza tra Torino e Lione (a costo di sventrare due valli e spendere
decine di miliardi). Ciò che sta accadendo è la dimostrazione plastica di
quanto il movimento No Tav, da una parte all’altra del confine, ripete da
tempo: cioè che l’opera è antieconomica, inutile e rappresenta unicamente un
grande regalo alle lobbies del cemento e del tondino.
Ora in linea teorica se la scelta del governo francese dovesse essere
confermata anche i lavori per il tunnel di base (di cui non è stato ancora
scavato nemmeno un metro, sebbene alcuni giornali facciano finta del contrario)
dovrebbero fermarsi perchè l’Unione Europea ha condizionato i finanziamenti del
tunnel alla costruzione delle linee nazionali. Diciamo in linea teorica perchè
sappiamo bene che le ragioni della devastazione e del profitto in questo mondo
pesano più del buonsenso.
Ricordiamo brevemente che l’Italia dovrebbe pagare il 60% dei costi del
tunnel di base, mentre la Francia il 40, a fronte di un tunnel che si
troverebbe in territorio italiano solo per 12 km e per 45 in quello francese.
Dunque se i cugini di oltralpe (con un bilancio ben più significativo del
nostro) trovano che la spesa per la tratta nazionale sia eccessiva, cosa
dovremmo pensarne noi? Intanto dal nostro lato i governi che si sono susseguiti
hanno continuato senza colpo ferire l’opera di militarizzazione e devastazione
della Val Susa. Ora dovrebbero chiedere scusa alla valle ed a tutti i cittadini
i cui soldi sono stati dilapidati in questa opera inutile.
Il 17 giugno ci troveremo in Maurienne per una manifestazione
internazionale e popolare per rafforzare il nostro No e
impedire che questo scempio ecocida continui sulla sua folle strada.
17/18 giugno –
Val Maurienne: manifestazione internazionale e popolare “Stop al Tav
Torino-Lione”
Facciamo in modo che il loro progetto non veda mai la luce in fondo al
tunnel!
Da più di 30 anni questo gigantesco progetto di cantiere ferroviario,
costituito da più di 260 chilometri di scavi attraverso le Alpi, rappresenta la
megalomania e la dismisura del consorzio TELT (Tunnel Euralpin Lyon Turin),
alleato di influenti politici “visionari” e di gruppi come Vinci, Bouygues o
Eiffage.
Sebbene il trasporto merci stagni dal 1994 e la linea ferroviaria esistente sia
utilizzata soltanto al 20% della sua capacità, TELT prevede di scavare 11
gallerie tra le quali la più grande d’Europa, il tunnel di base di ben 57 km.
Tutto ciò farebbe guadagnare soltanto un’ora e 25 minuti di viaggio tra Parigi
e Milano. Il loro è un modo semplice per assicurarsi decenni di cantieri
fruttuosi,foraggiati da più di 30 miliardi di denaro pubblico.
Un programma di distruzione totale delle Alpi
Gli scavi, che per ora sono soltanto in fase iniziale sia in Francia che in
Italia, sono destinati a toccare diverse catene montuose tra Lione e Torino :
Chartreuse, Belledonne e la Vanoise. I lavori di preparazione del tunnel di
base sono iniziati in Maurienne (Francia) e in Val di Susa (Italia). Il sistema
idrogeologico complesso e fragile di queste zone è già stato messo a
repentaglio : le trivellazioni hanno bucato numerose falde acquifere e
prosciugato o diminuito la portata di decine di sorgenti. È il principio di una
distruzione programmata di decine di ettari di zone umide e di foreste,
l’inizio dell’artificializzazione di 1500 ettari di terre agricole; tutto ciò
per realizzare cantieri, per depositare milioni di metri cubi di materiale di
scavo strappato alla montagna, per costruire centrali di produzione di
calcestruzzo, per creare nuove cave necessarie all’estrazione delle materie
prime.
Le estati canicolari si moltiplicano, i mesi di siccità si susseguono, l’acqua
manca.
La realizzazione di grandi infrastrutture capitaliste di trasporto merci
ferroviario non sarà mai una risposta ecologica e sociale. Questo progetto non
farà altro che aumentare l’artificializzazione dei suoli, il furto dell’acqua
da parte dell’industria del cemento, la distruzione delle risorse comuni, tutto
allo scopo di alimentare i loro piani di crescita infinita… ecco come radere al
suolo le montagne per far guadagnare qualche minuto al trasporto merci.
Contro TELT, una mobilitazione Franco-Italiana!
Da una decina di anni, in Francia, diversi collettivi e associazioni si
mobilitano per dimostrare l’assurdità di questo progetto. Ma questa lotta
oltrepassa i confini! In Italia, il movimento NO TAV si batte da più di 30 anni
per salvare la propria Valle, nell’intento di preservare le montagne e la loro
biodiversità. Malgrado una violenta
repressione e una militarizzazione drastica del territorio, si organizzano
mobilitazioni che raggiungono le 70000 persone, cantieri bloccati, creazione di
luoghi di vita comune nelle vicinanze delle zone di cantiere; il movimento NO
TAV è riuscito a rallentare la corsa sfrenata di questo progetto inutile e
basato su un’idea arcaica di sviluppo!
Blocchiamo questo progetto prima che l’inizio degli scavi del tunnel di base e
i danni conseguenti diventino irreparabili!
Ritroviamoci in massa, NO TAV, collettivi locali e Soulèvements de la
Terre, il week end del 17-18 giugno nella valle della Maurienne per una
manifestazione internazionale determinata!
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