Un’indagine condotta da Unearthed e Public Eye ha rivelato che l’Unione Europea continua ad esportare oltre 10.000 tonnellate di pesticidi neonicotinoidi, vietati all’interno dell’UE per proteggere le api, verso paesi più poveri.
Questo commercio è stato reso noto grazie a documenti ottenuti attraverso
leggi sulla libertà di informazione. Nel 2021, le aziende dell’UE hanno
programmato l’esportazione di oltre 13.200 tonnellate di insetticidi vietati
contenenti neonicotinoidi.
Scienziati e attivisti hanno criticato questa pratica, definendola
“sorprendente” e hanno chiesto la fine immediata di tali esportazioni che sono
considerate “inaccettabili e immorali”.
Tra le aziende coinvolte, il gigante dei pesticidi Syngenta, di proprietà
cinese e con sede in Svizzera, risulta essere il maggior esportatore. La
maggior parte delle esportazioni è destinata a paesi a basso o medio reddito,
tra cui il Brasile, l’Argentina, l’Ucraina, l’Indonesia e il Sudafrica.
Questa pratica è stata fortemente criticata dagli apicoltori e dagli
attivisti, in quanto i neonicotinoidi rappresentano una grave minaccia per gli
impollinatori e la sicurezza alimentare.
Nonostante l’UE riconosca i pericoli di tali pesticidi e abbia recentemente
adottato una legge per vietare l’importazione di alimenti contenenti tracce di
questi composti, continua ad esportare migliaia di tonnellate di pesticidi
vietati all’estero.
Questo è possibile grazie alle normative che consentono alle aziende di
produrre e vendere tali sostanze in paesi con regolamentazioni meno
restrittive.
Molte delle aziende che esportano prodotti al neon vietati dall’UE hanno
dichiarato a Unearthed e Public Eye di ritenere che i loro prodotti potessero
essere utilizzati senza rischi inaccettabili per le api e che paesi diversi
avessero climi e parassiti diversi, richiedendo pesticidi diversi.
Tra questi c’era il colosso agrochimico tedesco Bayer, il principale
esportatore dell’UE dei neonicotinoidi clothianidin e imidacloprid. Bayer ha
notificato le esportazioni di prodotti vietati contenenti queste sostanze
chimiche in 51 paesi diversi nel 2021, tra cui Ucraina, Indonesia, Guatemala,
Togo e Kenya.
L’indagine ha identificato 13 diversi paesi in tutta l’UE che hanno emesso
notifiche di esportazione per prodotti al neon vietati nel 2021, ma di gran
lunga i maggiori esportatori in base al peso previsto sono stati Belgio,
Francia, Spagna e Germania. Altri paesi che hanno svolto un ruolo significativo
nel commercio quell’anno sono stati i Paesi Bassi, l’Austria, l’Ungheria, la
Grecia e la Danimarca.
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