mercoledì 17 maggio 2023

California, terra di ingiustizia: ecco quanto devi guadagnare per sopravvivere - Giacomo Gabellini

 


Nonostante sia assurta alla notorietà internazionale in qualità di sesta potenza economica mondiale (per Pil), la California annovera anche uno dei più elevati livelli di sperequazione degli Stati Uniti, a loro volta conosciuti in tutto il mondo per le fortissime disuguaglianze interne che li caratterizzano. Stando alle stime dello Us Census Bureau, qualcosa come il 12,3% della popolazione californiana vivrebbe al di sotto della soglia di povertà, in conseguenza dell’aumento incontrollato del valore delle abitazioni e, di conseguenza, degli affitti.

A San Francisco, che il popolare sito «Numbeo» pone alla dodicesima posizione nella graduatoria delle città più costose al mondo, il prezzo delle case è aumentato del 66% dal 2010 al 2015, a fronte del 50% registrato da un colosso di gran lunga più rilevante come New York.

Nel 2016, un anonimo ingegnere che lavorava per Twitter denunciò al «Guardian» che non riusciva a tirare avanti con uno stipendio annuo di 160.000 dollari, in ragione del fatto che per affittare un monolocale occorrevano 3.000 dollari al mese; per un appartamentino dotato di due camere, l’affitto saliva a 5.000 dollari. Attualmente, si calcola che per affittare una singola stanza a San Francisco occorrano tra i 2.800 e i 4.200 dollari al mese nelle zone centrali, e tra i 2.000 e i 3.000 nelle aree periferiche. Allo stesso modo, un appartamento in centro costa in media tra i 10.000 e i quasi 13.000 dollari per metro quadro; in periferia, tra gli 8.600 e i 15.000 dollari. Naturalmente, i costi delle altre voci che esercitano un peso cruciale sul costo della vita (cibo, vestiti, bollette, trasporti, educazione) risultano grosso modo allineati a quelli connessi agli immobili. 

«Numbeo» stima che un singolo individuo sia chiamato a sostenere in media spese mensili pari a 1.327,9 dollari, affitto escluso. Per una famiglia composta da quattro persone, l’esborso sale a 5.155 dollari – anche in questo caso senza considerare l’affitto. Nel complesso, San Francisco risulterebbe del 33,3% più cara rispetto a Milano; i suoi affitti, del 129,4% rispetto al capoluogo meneghino e del 5,4% maggiori rispetto a quelli di New York.

Nel settembre del 2017, l’autorevole Public Policy Institute sottolineava che i californiani pagavano affitti del 47% più onerosi rispetto alla media statunitense pur percependo salari del 18% più elevati rispetto agli standard nazionali. Salari, beninteso, la cui crescita media era già allora trainata dal segmento relativamente esiguo che riunisce i manager delle grandi imprese hi-tech; le retribuzioni percepite dai membri dei consigli di amministrazione delle società della Silicon Valley risultava in altre parole talmente imponente da compensare alla sostanziale stagnazione dei salari che si registrava in gran parte degli altri settori sin dai primi anni ’80.

Così, in California, «più di un terzo degli affittuari afferma di trovarsi sotto forte pressione finanziaria (36%). Allo stesso modo, circa un terzo dei californiani di età compresa tra i 18 ei 34 anni (33%) e quelli di età compresa tra 35 e 54 anni (29%) sono sottoposti a forti pressioni finanziarie imputabili ai costi abitativi. Questa situazione vale in misura maggiore per i Latinos (55%) e gli afroamericani (54%), rispetto agli americani di origine asiatica (48%) e ai bianchi (39%)».

Il prevedibile risultato è consistito in una fuga generalizzata dei cittadini comuni dalla metropoli, dove si contano oggi più cani che bambini, le minoranze etniche sono sempre più esigue e coloro che svolgono lavori tradizionali (autisti di autobus, camerieri, ecc.) lamentano di essere trattati come «cittadini di seconda classe». Una parte considerevole di questi ultimi si vede non di rado costretta a trovare alloggio per strada, e ciò concorre a spiegare perché la California ospiti attualmente circa il 30% di tutti i senzatetto registrati a livello nazionale e circa la metà degli homeless privi di un rifugio in cui trascorrere la notte di tutto il Paese.

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