Il
presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha lanciato un piano per espandere
l’estrazione dell’oro in Amazzonia, in linea con la sua politica di
sfruttamento economico dell’area tropicale più grande del mondo. Con questa
misura, il presidente dà ulteriore impulso all’attività mineraria nella
regione, che causa deforestazione, inquinamento e attacchi alle popolazioni
indigene circostanti.
Bolsonaro
ha firmato un decreto che crea un programma per sostenere l’estrazione
mineraria artigianale, un’attività controversa conosciuta come “garimpo”.
Estrazione illegale
L’estrazione
mineraria artigianale è legale in Brasile, a patto che i minatori abbiano le
licenze ambientali appropriate e l’autorizzazione a estrarre specifici pezzi di
terra. In pratica, però, molte operazioni non rispettano i regolamenti.
Almeno 220
miniere che hanno registrato la produzione di oro nel 2019 e 2020 semplicemente
non esistono. O meglio, esistono solo formalmente: sono autorizzati a operare e
a vendere il minerale, ma chiunque cerchi di visitarli troverà solo foresta
chiusa e nessun segno di intervento umano. Si tratta delle cosiddette “miniere
fantasma”, utilizzate per coprire l’origine del metallo estratto clandestinamente
e che si diffondono in tutto il paese beneficiando della mancanza d’ispezione
da parte dell’Agenzia Nazionale delle Miniere.
Quando un
minatore invade una terra indigena o un’unità di conservazione ambientale, può
mettere sul mercato l’oro estratto solo se ne camuffa l’origine. È in questo
schema che entrano le “miniere fantasma”, registrando il minerale delle miniere
illegali come produzione propria.
Uno studio
della ONG Instituto Escolhas, pubblicato la settimana scorsa, dice che: “I
garimpos sono una delle principali minacce per la foresta amazzonica e i suoi
popoli, e sono ben lungi dall’operare su scala artigianale o rudimentale,
poiché lo fanno come vere e proprie organizzazioni industriali”.
La
deforestazione in Amazzonia sale a nuovi massimi storici
Il coinvolgimento di
un’azienda italiana
Nel sud
della provincia amazzonica di Pará c’è una riserva indigena del popolo Kayapó.
Secondo un articolo pubblicato da Repórter
Brasil , ora si è scoperto che l’oro estratto illegalmente da
minatori che agiscono sotto la protezione, se non l’incentivo, del governo
nazionale avrebbe alimentato la produzione di uno dei principali produttori
europei di metalli preziosi, la società italiana Chimet S.p.a (Chimica
Metallurgica Toscana).
Il gruppo
italiano specializzato nella raffinazione del minerale per la fabbricazione di
gioielli, come le fedi nuziali, e per la formazione di lingotti d’oro che sono
conservati nei caveau delle banche svizzere, inglesi o americane.
La Chimet
nel 2020 ha avuto le maggiori entrate della sua storia: più di 3 miliardi di
euro con un aumento del 76% rispetto all’anno precedente.
È stato
provato che l’oro estratto è stato “legalizzato” grazie ai meccanismi di
controllo disattivati o indeboliti dall’attuale governo. L’istituzione
incaricata del controllo, l’Agenzia Nazionale delle Miniere (ANM), non ha mai
avuto così poche risorse e il numero di funzionari attivi è stato ridotto al
minimo.
L’indagine
condotta dalla polizia federale brasiliana, il cui controllo assoluto non è
riuscito a Bolsonaro, ha raggiunto i responsabili dell’acquisto dell’oro
illegale e della sua esportazione fraudolenta in Italia. In ottobre, dodici
persone coinvolte nella frode sono state arrestate. Dopo tre mesi, sono stati
tutti rilasciati grazie all’habeas corpus ottenuto presso i tribunali di prima
istanza.
L’azienda
italiana, a sua volta, sostiene che i suoi acquisti d’oro sono conformi al
requisito che la loro origine sia identificata. Forse dimentica di menzionare
un piccolo dettaglio: sotto Bolsonaro, il venditore dichiara l’origine senza
dover dimostrare nulla. Contattata da Repórter
Brasil, l’azienda ammette anche che comprare oro estratto in “zone
a rischio” porta come una delle conseguenze il pericolo di acquisire minerale
senza origine legale. E sottolinea che il Brasile è, in ogni caso, una “zona ad
alto rischio”. C’è stata solo una tonnellata di oro illegale, dicono gli
italiani, sottolineando che si tratta di una quantità minuscola rispetto al
totale acquistato in varie parti del mondo.
https://www.strisciarossa.it/amazzonia-oro-estratto-illegalmente-venduto-a-azienda-italiana
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