Non passa giorno senza che venga pubblicato uno studio scientifico sui danni che le microplastiche provocano a diversi organi e tessuti, oltre che all’ambiente
“In un’epoca in cui la coscienza ambientale e i temi di One Health
sono al centro del dibattito globale quello delle microplastiche resta
un problema ancora largamente sottovalutato e misconosciuto, anche se
profondamente impattante – Queste minuscole particelle di plastica (le
microplastiche hanno un diametro inferiore a 5 mm e le nanoplastiche inferiore
a 1 micron), in genere invisibili a occhio nudo, hanno invaso ogni angolo del
nostro pianeta, comprese le acque di fiumi e oceani e rappresentano una
minaccia significativa per la salute dell’uomo, degli animali e di tutto
l’ambiente. È dunque urgente mettere in campo azioni di consapevolezza e prevenzione”.
Le microplastiche sono particolarmente insidiose anche per la loro capacità di
accumulare sostanze tossiche come pesticidi, metalli pesanti e altri inquinanti.
Queste tossine inquinano l’ambiente e trovano la loro strada nella catena
alimentare, venendo in questo modo a rappresentare una minaccia diretta per la
salute. Studi recenti hanno confermato l’allarmante grado di contaminazione da
microplastiche del cibo e dell’acqua che consumiamo ogni giorno. L’ingestione
di microplastiche provoca danni a tutti gli organi e apparati, determinando
disturbi gastrointestinali e del microbiota, problemi riproduttivi, effetti
cancerogeni, problemi neurologici (è dimostrato che compromettono l’integrità
della barriera emato-encefalica) e cardio-vascolari. Microplastiche sono state
isolate persino nei vasi, all’interno delle placche di aterosclerosi e possono
aumentare il rischio di infarti e di ictus. Presenti anche nell’aria che
respiriamo, possono essere inalate e arrivare profondamente nei polmoni,
causando problemi respiratori e aggravando condizioni come asma e bronchite.
Dovremmo cercare di adottare una serie di azioni individuali volte a limitare
l’esposizione alle microplastiche, anche se è chiaro che servirebbero
iniziative politiche di ampio respiro, coordinate a livello internazionale. Le
azioni auspicate dalla comunità scientifica internazionale vanno da
regolamentazioni rigorose per limitare la produzione e l’uso di plastica
monouso, a investimenti in tecnologie avanzate di filtrazione per rimuovere le
microplastiche dalle acque reflue, alla promozione di pratiche sostenibili
di gestione dei rifiuti. “La consapevolezza del pubblico e l’educazione
giocano un ruolo cruciale nel combattere l’inquinamento da
microplastica. Migliorando la cultura di tutela ambientale e la consapevolezza
dei rischi, si possono prendere decisioni informate mirate a ridurre il
contributo delle singole persone all’inquinamento da plastica, adottando una
serie di azioni volte a mitigare l’impatto delle microplastiche sulla loro
stessa salute. Mancare l’appuntamento con azioni di prevenzione e mitigazione
del rischio afferma il professor Sesti – potrebbe avere conseguenze terribili
per le generazioni presenti e per quelle future”.
un decalogo UN Le raccomandazioniLe raccomandazioni della SIMI per
proteggerci dalle microplastiche
Ecco dieci azioni pratiche, proposte dagli esperti della Società Italiana
di Medicina Interna, che tutti possono adottare per proteggere sé stessi e
l’ambiente dalle microplastiche, facendo guadagnare in salute chi vive oggi e
le generazioni future.
1.
o Riduci il consumo di
plastica monouso e optare per alternative riutilizzabili come bottiglie/borracce
termiche in acciaio inossidabile, contenitori di vetro, borse della spesa
(shopping) in tessuto.
o Scegliere per
l’abbigliamento le fibre naturali. Nella scelta dei vestiti e dei
tessuti, preferire sempre quelli in fibre naturali come cotone, lana, viscosa e
canapa, rispetto a materiali sintetici come poliestere, poliammide,
polipropilene e nylon (molto diffusi soprattutto nella fast fashion perché
economici), che rilasciano microplastiche durante la produzione e il lavaggio.
o Installa filtri contro
le microplastiche nelle lavatrici per catturare le microplastiche
rilasciate dai tessuti durante i cicli di lavaggio, impedendo loro di entrare
nel sistema idrico; così si rispetta di più l’ambiente ad ogni lavaggio.
o Evita prodotti
cosmetici contenenti microplastiche. I microgranuli in polietilene
(presenti in esfolianti, dentifrici, creme da barba e scrub a risciacquo) sono
vietati dal 2020, ma i cosmetici possono contenere altri polimeri insolubili.
Controlla dunque sempre l’elenco degli ingredienti in etichetta per assicurarti
che non contengano PE (polietilene), PMMA (polimetil metacrilato), PET
(polietilene tereftalato) e PP (polipropilene).
o Consuma acqua filtrata. Investi in un
sistema di filtrazione dell’acqua di alta qualità per rimuovere le
microplastiche e altri contaminanti dall’acqua di rubinetto, o scegli acqua
minerale e bibite in bottiglia di vetro. Evita invece quelle in bottiglie di
plastica.
o Previeni la
contaminazione dei cibi con la plastica. Riduci al minimo l’acquisto di cibi
confezionati in imballaggi e contenitori di plastica, optando per alternative
in vetro, acciaio inossidabile, silicone o sacchetti di carta per ridurre il
rischio di ingerire microplastiche. Anche in frigorifero, ridurre o eliminare
l’uso di contenitori di plastica e pellicole.
o Mangia alimenti
freschi e integrali. Scegli alimenti freschi e integrali anzichè prodotti processati e
confezionati; questi ultimi, oltre ad esser meno salutari, potrebbero contenere
livelli più alti di contaminazione da microplastica (per imballaggi di plastica
e modalità di lavorazione).
o Sostieni pratiche di
pesca sostenibili. Acquistando prodotti ittici provenienti da fonti sostenibili, riducendo
la probabilità di consumare pesce e frutti di mare contaminati da
microplastiche.
o Smaltisci
correttamente i rifiuti. Pratica lo smaltimento responsabile dei rifiuti,
separando la plastica quando possibile e gettandola nei bidoni designati; è un
altro modo per evitare che la plastica inquini l’ambiente e contamini cibo e
acqua.
o Sii ‘ambasciatore’ del
cambiamento, dando il buon esempio e sensibilizzando familiari, amici e colleghi di
lavoro sugli effetti dannosi delle microplastiche per la salute dell’uomo e
dell’ambiente.
Ecco come le microplastiche danneggiano la nostra salute
L’inquinamento da plastica è una delle sfide ambientali e sanitarie più
urgenti e impattanti del nostro tempo. La presenza pervasiva della plastica
minaccia l’integrità dei nostri ecosistemi e la salute delle generazioni
attuali e future. L’impatto delle microplastiche sulla salute umana è
molteplice e richiede immediata attenzione. Queste sono alcune delle principali
conseguenze per la salute, associate alle microplastiche, a seconda della via
di penetrazione nell’organismo.
1.
o Ingestione: le microplastiche
possono essere ingerite attraverso cibi e fonti d’acqua contaminate. Una volta
ingerite si possono accumulare nel tratto gastrointestinale, dove e causare
irritazione, infiammazione e disturbi gastrointestinali.
o Disfunzione del microbiota
intestinale: le microplastiche ingerite, giunte nel tratto gastrointestinale possono
alterare l’equilibrio del microbiota intestinale, essenziale per mantenere la
salute digestiva e del sistema immunitario, contribuendo a causare malattie
infiammatorie intestinali, obesità e disturbi metabolici.
o Effetti sull’apparato
respiratorio: le microplastiche in sospensione nell’aria, possono essere inalate e
causare dunque irritazione delle vie respiratorie e infiammazione, portando ad
un peggioramento di condizioni come l’asma e la bronchite. L’esposizione
cronica alle microplastiche nell’aria può anche compromettere la funzionalità
respiratoria e aumentare la suscettibilità alle infezioni.
o Assorbimento di
sostanze chimiche tossiche: le microplastiche possono assorbire e concentrare
sostanze chimiche tossiche come pesticidi, metalli pesanti e inquinanti
organici persistenti (POP) presenti nell’ambiente. Queste tossine assorbite con
le microplastiche una volta ingerite possono comportare un rischio di tossicità
sistemica e provocare effetti a lungo termine sulla salute.
o Effetti sul sistema
immunitario: l’esposizione alle microplastiche e alle sostanze chimiche tossiche
associate può compromettere la funzione del sistema immunitario, portando ad
una maggior suscettibilità alle infezioni, alle allergie e alle malattie
autoimmuni.
o Effetti neurologici: recenti ricerche
suggeriscono che le microplastiche possano attraversare la barriera
emato-encefalica e andare ad accumularsi nei tessuti cerebrali, dove potrebbero
causare effetti neurotossici. L’esposizione prolungata alle sostanze
neurotossiche rilasciate dalle microplastiche potrebbe dunque contribuire allo
sviluppo di patologie neuro-degenerative quali la malattia di Alzheimer e di
Parkinson e contribuire al decadimento cognitivo.
o Effetti sull’apparato
cardiovascolare: un recente studio pubblicato su The New England Journal of Medicine, a
firma di ricercatori italiani, ha dimostrato la presenza di microplastiche e
nanoplastiche all’interno delle placche aterosclerotiche di alcuni pazienti. I
soggetti con queste caratteristiche presentavano un rischio maggiorato del 450%
di incorrere in un infarto, ictus o mortalità per tutte le cause, nell’arco dei
successivi 2-3 anni, rispetto alle persone che non presentano microplastiche
nelle placche.
o Interferenza endocrina (endocrine
disruption): alcune sostanze chimiche presenti nelle microplastiche, come
ftalati e bisfenolo A (BPA), sono degli interferenti endocrini, possono cioè
interferire con i sistemi ormonali nel corpo. L’esposizione prolungata a queste
sostanze può contribuire a problemi dell’apparato riproduttivo, disturbi dello
sviluppo e squilibri ormonali.
o Genotossicità: le microplastiche in
esperimenti di laboratorio hanno prodotto effetti genotossici, cioè danni al DNA
e mutazioni. La genotossicità può aumentare il rischio di cancro e comportare
altre gravi conseguenze per la salute.
https://smips.org/2024/04/22/ecco-come-proteggere-la-salute-dalle-microplastiche/
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