Il Congresso brasiliano ha approvato una nuova legge contenente una serie di misure anti-indigene estreme, annullando gran parte dei veti che il Presidente Lula aveva posto sugli elementi più gravi.
Queste
misure, che ora diventano legge, costituiscono “l’attacco più grave e feroce ai
diritti indigeni degli ultimi decenni” secondo Survival International.
Il Congresso
è dominato dalla lobby mineraria e dell’agrobusiness e da ricchi proprietari
terrieri alleati dell’ex Presidente Bolsonaro, nonostante questo sia stato
sconfitto dal Presidente Lula alle ultime elezioni di un anno fa.
Con la nuova
legge, trafficanti di legname, allevatori e altri che hanno invaso illegalmente
i territori indigeni potranno restare a distruggere le foreste fino a quando
quelle terre non saranno ufficialmente demarcate – un processo che normalmente
richiede decenni.
Molti popoli
indigeni potrebbero non poter fare mai più ritorno alla loro terra perché la
legge riconosce anche il Marco Temporal (limite temporale), nonostante la Corte Suprema del paese lo abbia
respinto solo pochi mesi fa giudicandolo
anticostituzionale. Il Marco Temporal è uno stratagemma pro-business che
afferma che i popoli indigeni che non possono provare che nell’ottobre 1988
(quando fu promulgata la Costituzione brasiliana) abitavano nelle loro terre
non vedranno più riconosciuti i loro diritti su di esse.
L’Associazione
dei popoli indigeni del Brasile, APIB, ha
annunciato che farà nuovamente ricorso alla Corte
Suprema.
“Questa
legge fa a pezzi molte delle protezioni legali sulle terre indigene garantite
dalla Costituzione, e le butta nella spazzatura” ha dichiarato oggi la
Direttrice generale di Survival International, Caroline Pearce. “Dà a grandi
aziende e bande criminali che stanno dietro la maggior parte della
deforestazione e delle attività minerarie in Brasile ancora più libertà di
invadere i territori indigeni e di farvi ciò che vogliono. Segna la rovina di
gran parte dell’Amazzonia e di tutte le foreste del Brasile.”
“Questa
legge è assolutamente disastrosa per le tribù incontattate del Brasile – che,
quando le loro terre vengono invase, sono tra i popoli più vulnerabili del
pianeta – e per tutti i popoli indigeni del paese. Questi popoli continueranno
a resistere con la stessa determinazione che hanno dimostrato durante il regime
genocida di Bolsonaro. E i loro alleati in tutto il mondo, come Survival,
continueranno a restare con forza al loro fianco. Permettere che tutto questo
passi incontrastato annullerebbe decenni di graduali progressi nel
riconoscimento dei diritti indigeni.”
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