Volontari
della Lega per l’Abolizione della Caccia (L.A.C.) giunti
da varie regioni in Italia hanno battuto numerose aree, decine di sentieri nei
boschi e nelle macchie mediterranee nel Sud della Sardegna.
Sono state
rimosse centinaia di trappole per avifauna (cappi su alberi e cappi su bacchette posizionate
a terra), oltre alle trappole per avifauna sono stati smantellati 32 lacci per
mammiferi, una rete da uccellagione e liberato un Picchio in un cappio, ma per
fortuna ancora vivo.
Sono stati
bonificati numerosi sentieri attrezzati di trappole e sono state inoltre
impiegate telecamere nascoste per identificare gli uccellatori responsabili. Il
campo antibracconaggio è stato svolto in collaborazione con il Corpo forestale
e Nucleo Carabinieri CITES di Cagliari al quale sono stati consegnati i mezzi
vietati e con il supporto del GrIG, Gruppo d’Intervento
Giuridico.Il Sud della Sardegna si conferma uno dei punti più caldi del
bracconaggio in Italia: nelle micidiali trappole a cappio piazzate dai
bracconieri vengono uccisi indiscriminatamente e dopo una lunga sofferenza,
numerosi esemplari di Tordi, ma anche specie particolarmente protette come
Pettirossi, rapaci e piccoli mammiferi.
Il
bracconaggio sul territorio è particolarmente fiorente, ristoranti e privati
sono disposti a pagare oltre €100 ogni 8 uccelli spennati per cucinare le
cosiddette “grive“, piatto tradizionale
sardo che alimenta un prospero mercato nero.
I punti attivi di bracconaggio del campo continueranno ad essere vigilati e le operazioni antibracconaggio verranno replicate nei prossimi mesi durante il passo migratorio.
Oltre alla
Sardegna, la LAC, da oltre 40 anni, organizza campi antibracconaggio in molte zone
d’Italia: Valli Bresciane, Ponza, Isola del Giglio, ecc.) per dare un aiuto
tangibile alla conservazione dell’avifauna, per partecipare contattateci: info@abolizionecaccia.it
Lega per l’Abolizione della Caccia (L.A.C.)
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