Un megaporto per grandi navi da turismo rischia di devastare, con l’ennesima colata di cemento, una delle aree paesaggistiche più affascinanti della costa laziale. Il progetto viene collocato nelle grandi opere ispirate e legittimate dal Giubileo, nonostante i lavori che lo riguardano si prevede si concludano ben oltre il dicembre 2025. È della Fiumicino Waterfront srl, società in gran parte partecipata dal gruppo Royal Caribbean, considerato il primo nel mondo per quel che riguada le navi da crociera, ed ha, per ora, un costo previsto di 440 milioni di euro. Le ragioni per opporvisi sono moltissime e sono già state denunciate dalle oltre trenta associazioni di residenti che contestano il progetto. Qui c’è un appello – promosso da autorevoli urbanisti, architetti ed esponenti a vario titolo del mondo della cultura e della critica allo sviluppo, molti dei quali compagni di lungo corso e abituali collaboratori di Comune-info – e c’è anche l’indirizzo mail di Enzo Scandurra a cui si possono inviare firme di adesione contro questo nuovo assalto alla bellezza e al patrimonio culturale e paesaggistico di Roma e dintorni
Su una delle aree più preservate e ricca di testimonianze storico-culturali
e paesaggistiche di Fiumicino rischia di abbattersi l’ennesima colata di
cemento: un megaporto per grandi navi da turismo e crocieristiche, oltre che un
vicino porto commerciale.
Il paesaggio è dei più singolari e affascinanti della costa laziale: il
canale che taglia in due la città, il ponte sollevabile oltre il quale una
strada, costeggiando il mare, arriva fino al Faro militare in disuso da
moltissimi anni. In prossimità del Faro si può assistere all’incontro del
Tevere con il mare e allo spettacolo delle bilance (palafitte costruite sugli
scogli per la pesca); sulla riva opposta l’Idroscalo Oltre, il luogo in
cui fu ucciso Pasolini il 2 novembre 1975, che lo ricorda attraverso la
scultura di Mario Rosati e un piccolo parco con pietre d’inciampo sulle quali
sono leggibili frasi del poeta. Un luogo quasi sacro per chi viene dalla città
tumultuosa e violenta.
L’opera (se così si può chiamare) prevista rientra in quelle del Giubileo
anche se non si capisce a che titolo, visto che i lavori saranno terminati
probabilmente a evento concluso.
Il progetto è della Fiumicino waterfront srl, società in gran parte
partecipata del gruppo Royal Caribbean per un costo complessivo di circa 440milioni
di euro. Le criticità del progetto sono moltissime e già denunciate dalle oltre
trenta associazioni di residenti che contestano il progetto. Prime tra tutte le
infrastrutture inadeguate, i fondali bassi e limacciosi e il vicino aeroporto
che non consente un traffico marino con altezze superiori ai 48 metri.
Gli attuali fondali impedirebbero l’attracco di Grandi Navi, per cui si
realizzerebbe un dragaggio di sabbia, parte della quale invaderebbe l’area
antistante il mare e verrebbe dedicata ad alberghi e megainfrastrutture.
Inoltre tale porto entrerebbe in diretta concorrenza con il vicino di
Civitavecchia, già attrezzato per l’attracco delle grandi navi.
L’ambiente ne sarebbe definitivamente compromesso, visto che queste grandi
navi emettono una quantità di CO2 e altre sostanze inquinanti pari a migliaia
di auto col motore sempre acceso. Tra aeroporto e Grandi Navi lo stesso comune
di Fiumicino diventerebbe un luogo infernale.
Chiediamo a Gualtieri, Sindaco di Roma che dal 2021 lo è anche dell’Area
Metropolitana di Roma (della quale fa parte il comune di Fiumicino), nonché
Commissario straordinario di Governo per le opere giubilari del 2025, il ritiro
immediato di tale progetto privato lasciando quel sito nel suo stato naturale.
La cultura non può essere isolata, cultura e politica non sono cose
separate come ci ha insegnato Gramsci e la politica non può essere espropriata
dall’economia delle false illusioni di modelli fantasmagorici di città come nei
Paesi Arabi o nel fallimentare “modello Milano”.
Roma non ha bisogno di grandi eventi, quanto piuttosto di interventi nei
settori dei trasporti pubblici, dello smaltimento dei rifiuti,
dell’accoglienza, del fabbisogno di case, dei servizi e della cura delle
periferie e, soprattutto di idee all’altezza del suo ruolo capitale.
firmatari:
E. Scandurra, P. Bevilacqua, R. Musacchio, V.
De Lucia,T. Montanari, L. Ferrajoli, L. Marchetti, M. Acerbo, S. Brai, A. M.
Bianchi, Federico M. Butera, P. Berdini, P. Sentinelli, P. Cacciari, M.
Fabbri, P. Favilli, P.Ippolito Armino, P. Spirito, R. Bertuzzi, R. Palmieri, G.
Saponaro, I. Agostini, M. Bersani, A. Ziparo, G. Liquori, R. Pazzagli, B.
Pizzo, F. Trane, S. Medici, E. Mazzoni, I. Masulli, S. Morelli, L. Decandia, M.
Acerbo, L. Marchini, L. Speciale, C.M. Amici, V. Vita, F. Sebastiani, G.
Gallozzi, P. G. Arcangeli, G. Pallottino, M. Dentici, F.
Wetzl , M. Pellegrini, B. Buccellato, S. Maira, V. Agnoletto, R. Budini Gattai,
G. Greco, F.Lozzi, P.Modugno, G. Lucini, M. Asunis, C. Amoroso, P. Caprari, N.
Greco, R. Giannarelli, M. Mercatali, I. Benci, B. Gaudino, I. Sandri, M.
Conforti, T.Perna, D. Rizzo, T. Passerelli, G. Aragno, D. Ruggiero, C.
Lancia, R. Rifici, G. Panizzi, M.P. Rosati, D. Monterosso, T. Francescangeli,
G. Reitano, S. Scoccia, M. Filippi, A. Cassaro, F. Messineo, ML Arena, L.
Mozzati, M. G. Meriggi, A. Veneroso, G. Martini, M. Dapporto,
(per ulteriori firme, inviare a: scandurraenzo@gmail.com)
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