Un mondo popolato solo da vegetariani e vegani porterebbe all’estinzione degli animali da allevamento? Ecco la risposta di un etologo
(Intervista di Federica Giordani a Roberto
Marchesini)
E se tutte le persone presenti sul nostro pianeta
decidessero di diventare vegetariane o vegane? Nonostante l’ipotesi al momento
sia molto remota (Jeffrey Masson, psicanalista vegano disse in
un’intervista “Il mondo diventerà vegan, sì, ma fra 100 forse 200 anni”), le
scommesse su alcuni giornali, non tardano a comparire
periodicamente. Una delle ipotesi più catastrofiche poste sul
piatto della bilancia a sfavore di questa conversione al veg è la seguente:
eliminando l’allevamento intensivo e quello “classico” (raro) gli animali come
mucche, polli, suini, e conigli si estinguerebbero nel
giro di pochissimo.
Abbiamo voluto interpellare sul tema l’etologo Roberto
Marchesini, laureato in Medicina veterinaria, etologo e filosofo.
Professore è vero che mucche & Co. si
estinguerebbero se fossimo tutti vegetariani o vegani?
Iniziamo con lo spiegare che “estinzione” ha un significato preciso, ossia la
scomparsa definitiva e totale di una specie animale sulla terra, quindi la
risposta è: certamente no. Quello che c’è ora è, invece, una sovrappopolazione
pazzesca di questi animali sul nostro pianeta.
Cosa succederebbe, quindi?
Ci sarebbe
certamente una riduzione davvero drastica dei numeri di animali, alcuni hanno
calcolato (il professore fa riferimento alla studiosa Lisa Kemmerer nel suo libro “Mangiare la Terra” edito da Safarà) circa un 90%,
ma in questo modo le condizioni di questi animali tornerebbero ad essere
naturali. In questo momento la distanza numerica fra animali selvatici e
animali allevati è enorme, sproporzionata e innaturale.
Perché innaturale?
Perché la
riproduzione così veloce (e la morte così rapida) di questi animali negli allevamenti
è dovuta solo all’intervento di un uomo alla selezione “industriale” a volte di
vere e proprie mutazione genetiche, per esempio di animali con troppa massa
muscolare le cui ossa però non reggono il peso, oppure di mucche che producono
quantità di latte naturalmente non potrebbero nemmeno sopportare. La
diminuzione del loro numero, quindi, farebbe in modo di tornare ad un’armonia
con la natura.
Ma che cosa accadrebbe allora? Dove potrebbero stare
gli animali “naturali”?
Molto semplice, in centri educativi attrezzati e centri relazionali, in spazi
naturali adatti a loro e nei quali noi stessi potremmo avere accesso ad una
relazione più che naturale con loro.
Mucche, maiali e galline sono animali che si
relazionerebbero bene con l’uomo?
Senza nessun
dubbio, sì. Sono a tutti gli effetti animali domestici che non rifuggono
affatto l’uomo. Gli animali amano stare in nostra compagnia e l’uomo ha bisogno
della relazione con gli animali. Capisce, è normale che i bambini abbiano il
desiderio di andare allo zoo o al circo per “vedere gli animali”, il problema è
che quelli sono contesti totalmente diseducativi, fuorvianti sia per loro che
per gli animali che sono imprigionati e rischiano di avere comportamenti anche
pericolosi.
Quindi, niente estinzione né invasione di mucche e
maiali (altra ipotesi spesso ventilata)?
Assolutamente no, per entrambi i casi.
Nessun commento:
Posta un commento