La guerra dei cieli. In Sardegna. Per
aggiudicarsi l'ultimo aeroporto a gestione pubblica dell'Isola. Quello di
Cagliari Elmas. C'è una sorda belligeranza tra gruppi finanziari, imprenditori,
fondazioni bancarie. È una vicenda che coinvolge anche la Regione del
Governatore Solinas. La Società di gestione, la Sogaer, è per quasi il 95 %
della Camera di Commercio. Nella scalata non sarebbero estranei interessi di
aria massonica. È una storia che si combatte dietro le quinte. Gli altri due
scali sardi (Olbia e Alghero) sono già passati di mano ai privati. Ma
l'aeroporto di Cagliari è il più importante. Con i suoi quasi 5 milioni di
viaggiatori. Il pericolo è che le priorità degli investitori privati sono
mirate esclusivamente al profitto. E solo a quello. E potrebbero non coincidere
con quelle del territorio. Situazioni già consolidate in altre realtà. Come la
Grecia. Ad esempio. Un altro colpo all'autonomia dell'Isola?
L'ultima follia del Governatore della Sardegna,
Christian Solinas. Costruire 4 nuovi ospedali. Nel vicinissimo 2017, Presidente
Pigliaru (PD). Riforma sanitaria dell'assessore Arru, medico (PD). Parola
d'ordine: tagliare. Riduzione di 64 primariati su un totale di 447. Eliminazione
di 111 posti letto. Risparmio: 50milioni di euro. Adesso c'è Solinas. Laurea
molto chiacchierata in legge. Annuncia: costruiremo 4 nuovi ospedali. Mentre la
popolazione sarda diminuisce. Mentre in Sardegna c'è sovrabbondanza di
strutture ospedaliere. Alcune addirittura almeno parzialmente chiuse. Mentre si
eliminano o ridimensionano i reparti. Quasi ovunque. E la domanda di salute non
potrà che essere , al massimo, la stessa di oggi. Se non è follia, poco ci
manca. Con una spirale assurda di posti letto e di nuovi primariati. A
beneficio del clientelismo, dello sperpero di risorse, del trionfo dei
tradizionali tentacoli massonici. Già ora mancano 4 mila infermieri e un numero
infinito di medici. E la tecnologia ospedaliera e spesso carente e superata. Ci
ritroveremo con 4 nuovi ospedali e la esistente rete ospedaliera vecchia e in
totale sofferenza. E, soprattutto, la medicina territoriale in disarmo. Pur
essendo quella fondamentale in una regione vasta e a basso indice abitativo
come la Sardegna. E i sardi, per certe patologie, continueranno l'odissea dei
viaggi della speranza nella Penisola. Senza contare, quanto a sprechi, il Mater
Olbia. E senza contare, in supporto alla Sanità Pubblica, la ottima rete
ospedaliera privata. Semplicemente pazzesco.
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