(dal blog dorsogna@substack.com)
Saranno 12,000 pannelli solari e
saranno posti sulla superficie del bacino artificiale Alqueva, in Portogallo.
Insieme daranno origine al piu’ grande parco solare galleggiante d’Europa,
grande tanto quanto quattro campi di calcio.
L’energia prodotta, circa 5MW,
fornira’ un terzo del fabbisogno di due cittadine locali, Moura e Portel, ed
avanzeranno ancora l’uso delle rinnovabili in Portogallo.
E’ una soluzione in cui vincono
tutti: non c’e’ consumo di suolo e tutta l’infrastruttura di distribuzione
esiste gia’ grazie all’impianto idroelettrico esistente collegato alla riserva
Alquerva. Anzi i due – solare ed idroelettrico – potranno giocare in simbiosi:
l’energia solare in eccesso potra’ essere usata per pompare l’acqua nel bacino
artificiale Alquerva che e’ pure il piu’ grande lago artificiale d’Europa.
E se tutto questo non basta ci
sara’ anche un impianto di stoccaggio alimentato da batterie al litio che
potra’ tenere fino a 1.5 GW di energia in eccesso.
A costruire l’impianto e’ la EDP
(Energias de Portugal), la principale fornitrice d’energia nel paese.
L’impianto aprira’ in Luglio e la sua costruzione e’ stata accellerata come
risposta alla crisi russo-ucraina.
Entro il 2030, la EDP si pone
l’obiettivo di fornire 100% di energia rinnovabile.
Il Portogallo e’ in una posizione
geografica ottimale: venti dall’Atlantico, sole e temperature miti. Non usano
petrolio o gas russi, lo importano da paesi terzi. Lo stesso pero’ sentono i
prezzi aumentare sul mercato globale a causa della crisi e vogliono liberarsi
dal giogo degli idrocarburi (russi o di chicchessia) il piu’ presto possibile.
E dunque accelerano. Il campo
solare in costruzione costerà’ un terzo di un impianto equivalente a gas.
E non e’ un impianto sperimentale,
perche’ hanno gia’ sperimentato. Nel 2017, la EDP ha installato 840 pannelli
sulla gida Alto Rabagao per appunto capire come sole ed idroelettrico possono
integrarsi. E ci sono altri progetti per il futuro.
70MW per un secondo impianto solare
galleggiante.
Cingolani intanto pensa al gas ed
oscura le pagine del ministero della transizione ecologica.
da qui
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