domenica 27 agosto 2023

Vaccini a mRna: dal 2016 si sapeva dei danni provocati - Alberto Capece

 

Comprendo bene che il rischio è quello di sembrare noiosi aggiungendo alla vicenda pandemia – vaccini un altro elemento che  cancella la parola errore dalla massima parte della vicenda e ne fa invece sempre di più una sorta di storia criminale prodotta dai meccanismi perversi e dall’altrettanto perversa psicologia del neoliberismo. Adesso è saltato fuori quasi per caso che fin dal 2016 si sapeva che dosi ripetute di mRna causano danni significativi e permanenti al sistema immunitario, provocando una serie di effetti deleteri che vanno dalla tolleranza al virus fino al cancro. Questi effetti del trattamento con mRna sono già stati evidenziati nel 2016 e nel 2017 da articoli pubblicati sulla principale rivista medica statunitense Statnews, ma sembra che a nessuno sia importato nulla quando si è deciso di varare il grande affare dei vaccini. Né  si può dire che questi articoli siano sfuggiti all’attenzione dei ricercatori delle multinazionali dei sieri genici visto che essi derivavano dagli esperimenti che Moderna e BioNTech avevano condotto nella speranza di mettere a punto attraverso la tecniche a mRna un trattamento contro il cancro. 

Chiaramente gli effetti avversi di questa terapia erano stati gravemente sottovalutati, perché in casi di tumore allo  stadio terminale, è possibile sopportare effetti collaterali anche pesanti se questa è l’unica opzione di trattamento rimanente. Ma usare questa tecnica per realizzare vaccini da distribuire a gente perfettamente sana è un’ altra cosa, eticamente riprovevole per non dire che si tratta di un’azione criminale. E la rivista Statnews si è più volte confrontata con Moderna che è stata descritta come un’azienda dai prodotti discutibili  e con atteggiamenti da Rambo: due articoli affrontavano anche i pericoli della tecnologia e la sua tossicità in caso di uso ripetuto perché gli effetti collaterali  diventano più frequenti e pericolosi, con ogni dose. In un  articolo del 13 settembre 2016  Statnews delineava lo stile  di gestione dell’ Ad,  Stéphane Bancel, come suggerisce già il titolo: ” Ego, ambizione, confusione: dentro una delle startup più misteriose della biotecnologia”.  Nel testo si dice chiaramente ciò che ancora oggi si tende a nascondere, ovvero un avvertimento sui pericoli derivanti dall’uso ripetuto di mRna:

” I trattamenti più rivoluzionari che potrebbero sfidare il mercato multimiliardario delle terapie proteiche comporterebbero dosi ripetute di mRna per molti anni in modo che il corpo del paziente continui a produrre proteine ​​per tenere sotto controllo la malattia.”

” La consegna, ossia portare l’RNA nelle cellule, è da tempo un problema nel settore. Da sole, le molecole di RNA hanno difficoltà a raggiungere i loro obiettivi. Funzionano meglio se avvolti in un meccanismo di trasporto, ad esempio in nanoparticelle di lipidi. Tuttavia, queste nanoparticelle possono portare a pericolosi effetti collaterali, soprattutto se un paziente deve assumere dosi ripetute per mesi o anni.

Novartis ha abbandonato l’area correlata all’interferenza dell’RNA per motivi di tossicità, così come hanno fatto Merck e Roche”.

Dunque i problemi nell’uso di questa tecnologia erano noti tanto che alcune aziende farmaceutiche avevano abbandonato l’impresa, anche per i deludenti risultati nella cura dei tumori.

E la consapevolezza dei guai viene ribadita  da un ulteriore articolo del 2017 che rende conto di tutte le polemiche che sono oggi in campo anche se silenziate, vale a dire la tossicità delle nanoparticelle lipidiche necessarie per proteggere il filamento di Rna messagero che altrimenti rischierebbe di non riuscire a rimanere integro: “Moderna non è riuscita a far sì che la sua terapia avesse successo, come riferiscono ex dipendenti e dipendenti. La dose sicura era troppo bassa e iniezioni ripetute di una dose abbastanza forte da essere efficace hanno avuto effetti disturbanti sul fegato negli studi sugli animali”. 

Insomma per farla breve i difetti, le difficoltà  e i pericoli insiti in questa tecnologia erano già conosciuti quando si è deciso di formulare con questa tecnica vaccini da imporre a tutta la popolazione.  Rimane da comprendere perché questo sia potuto accadere, quanto si debba alla confusione menale, quanto all’arroganza di un sistema aziendale che ormai ha sostituito i poteri pubblici,  quanto a un disegno perverso. Questo sarà l’interrogativo anche politico del prossimo decennio.

da qui

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