mercoledì 16 agosto 2023

Colpirne due per educarne cento - Grig

 

Niente da fare.

Una delle sottospecie più deleterie dell’Homo politicus è quella che cerca di acquisire consensi elettorali sulla pelle, letteralmente, di chi non si può difendere e nemmeno può dir qualcosa a sua discolpa.

Il Presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, leghista a guida di una amministrazione di centro-destra, sta cercando consenso in vista delle prossime elezioni provinciali dell’autunno 2023 e lo fa anche a spese di Orsi e Lupi, perché il livello di certi amministratori rispecchia fedelmente il livello di certi amministrati.

Non meraviglia, quindi, che – dopo essersela presa con qualsiasi esemplare di Orso (Ursus arctos) viva semplicemente la vita dell’Orso, se la prenda ora anche con gli esemplari di Lupo (Canis lupus) che vivano da Lupo e vadano in giro per il Trentino.

Ha, quindi, deciso di colpirne due per educarne cento, anche se in realtà sarebbero solo una trentina i Lupi presenti in Lessinia, parte trentina e parte veneta, discendenti di Slavc e di Giulietta, la prima documentata riproduzione (2013) di una coppia di Lupi sulle Alpi orientali dopo un secolo.

Accade, infatti, che un branco di Lupi va a predare con insistenza il bestiame al pascolo presso la Malga Boldera, nella parte di Ala della Lessinia.  In quel pascolo d’alpeggio vi sono recinzioni elettrificate, ma nessuna presenza umana fissa e nemmeno Cani da guardia, a quanto risulta, perché è servito da un’ottima rete stradale, per cui “i gestori non sono … obbligati a risiedere in malga, potendo facilmente recarvisi  giornalmente  per  la  mungitura,  se  sono  caricate  bovine  in  lattazione,  o  anche  meno  di frequente  se  sono  caricati  bestiame  da  rimonta  o  bovini  da  carne”.

I Lupi hanno, quindi, imparato a superare le recinzioni elettrificate che, fino al maggio 2023, sono servite a tenerli lontani e in breve tempo hanno predato sedici Vitelle e due Asini. I Lupi hanno imperversato, a quanto pare, solo lì, ma nessuno ne ha scoperto il motivo.

Ovviamente di cambiare i metodi di allevamento, di migliorare le recinzioni elettriche (per esempio, aumentando il voltaggio) non se ne parla, la colpa è dei Lupi, che han prede facili a portata di zampa.

Il Presidente della Provincia ha adottato, quindi, il decreto n. 41 del 24 luglio 2023, che, dopo aver acquisito il parere I.S.P.R.A., prevede l’abbattimento, a “carattere sperimentale”, di due esemplari di Lupo così “che  i  prelievi  con  abbattimento  avvengano  sul  branco  gravitante  nell’area  della  Malga Boldera con modalità tali da perseguire anche il condizionamento negativo nei confronti di altri … lupi”.

Su ricorso della Leal, il T.A.R. di Trento ha disposto attività istruttoria (decreti cautelari presidenziali Sez. I nn. 67 e 68 dell’1 agosto 2023) e ha fissato udienza collegiale per discutere sull’eventuale sospensione degli effetti del decreto presidenziale per il 14 settembre 2023 (decreto cautelare presidenziale Sez. I n. 73 dell’8 agosto 2023), data in cui, però, i due Lupi potrebbero esser stati fatti fuori senza tanti complimenti.

Ed ecco, infatti, i motivi per cui il Presidente Fugatti si scaglia contro il provvedimento cautelare del Consiglio di Stato (decreto cautelare presidenziale Sez. III n. 3331 dell’11 agosto 2023) che congela qualsiasi abbattimento fino all’esito dell’udienza del T.A.R. Trento del 14 settembre prossimo: “decisioni inconcepibili per l’autonomia trentina … contro l’autonomia e contro l’agricoltura di montagna”.

Fortunatamente l’Italia è uno Stato di diritto e le furbate elettoralistiche sulla pelle di Lupi e Orsi hanno veramente stancato.

Forse – prima o poi – colpiti da ordinanze, decreti e sentenze, si educheranno anche gli amministratori pubblici.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

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