lunedì 7 agosto 2023

scrive Mario Guerrini, sugli incendi


Quello che non si dice. Del sistema antincendio. In Sardegna. Messo a dura prova dal fortissimo maestrale. Arma naturale di cui approfittano gli incendiari. Nell'opera di spegnimento sono impegnate migliaia di unità a terra. Tra Vigili del fuoco, Guardie forestali, operatori di Forestas, volontari. Il territorio da difendere è vasto, impervio. Talvolta inaccessibile. L'abnegazione e l'eroismo delle squadre e dei piloti dei mezzi aerei (fondamentali) è senza limiti. Ma l'apparato mostra la deficienza della mano politica. Che occupa i vertici con visione clientelare. E non tecnica. Non può sfuggire che a capo della Protezione Civile ci sia un vigile del fuoco che secondo la Procura di Cagliari non ha i titoli. E per questo il Governatore salviniano Christian Solinas è a processo. Per abuso d'ufficio. Anche altre posizioni di vertice dell'apparato sono figlie di questa logica. Basti pensare al Comandante del Corpo Forestale, da diversi mesi un generale della Guardia di Finanza. Ottimo esponente delle fiamme gialle. Suggerito dal consigliere sardista Nanni Lancioni, braccio destro di Solinas. Ma ufficiale senza esperienza antincendio. E soprattutto non conoscitore del territorio. Così come per Forestas. Dove il numero 1 è un dirigente politico di 86 anni. I sindaci hanno inoltre lamentato la insufficienza di vedette. Determinanti per l'avvistamento dei roghi. E per il pronto intervento. Prima che l'avanzare delle fiamme sia incontrollabile per estensione. Si trascura il fatto che gli agenti del Corpo Forestale hanno un'età media per molti ormai incompatibile con la dura lotta antincendio. I roghi sono un problema terribilmente serio. Il clientelismo politico, emerso con pesantezza con la Giunta Solinas, è contro le necessità di una efficace azione. Contro il flagello del fuoco. Non scordiamoci che l'anno passato, a stagione inoltrata, fu improvvisato dalla Protezione Civile un ridicolo servizio di avvistamento con pickup. Sulle strade statali e provinciali. Un gioco perverso. E inutile. Con spreco imperdonabile di risorse pubbliche.

da qui

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