mercoledì 16 novembre 2022

Mistero buffo e sanguinario nel parco comunale cagliaritano di Monte Urpinu - Stefano Deliperi

 

Il parco comunale di Monte Urpinu è stato chiuso con ordinanza sindacale n. 76 del 4 novembre 2022 a decorrere dal 5 novembre fino a data da destinarsi “per motivi igienico-sanitari, su provvedimento sanitario ordinatorio della competente ASL.

In queste ore il personale del Servizio Sanità Animale della competente ASL sta ponendo in essere misure atte ad evitare o limitare la diffusione della “Influenza Aviare” e per lo smaltimento di eventuali animali morti presso il Parco di Monte Urpinu, in seguito a rapporto di prova emesso dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, con il quale viene confermata la presenza di casi di “Influenza Aviare” (IA) tipo A sottotipo H5”.

Così ha avvertito il sito web istituzionale del Comune di Cagliari.

E’ stata costituita una task force, grazie alla consueta efficacia dell’Assessore regionale della sanità Mario Nieddu.

Sono stati uccisi circa 240 altri animali.

Una mattanza, sebbene “il contatto diretto con gli esemplari, per quanto improbabile, o con le feci, altamente contagiose, possono infettare l’uomo anche se con sintomi lievi tipici di un raffreddore”, come ha affermato Mario Ignazio Lai, direttore del Servizio di Sanità animale della ASL cagliaritana.

Detto così sembra che duecentoquaranta altri animali siano stati uccisi per scongiurare il rischio di un raffreddore.

Non sappiamo se siano state valutate soluzioni alternative, come per esempio accaduto al parco Chico Mendes di San Donnino, nel Comune di Campi Bisenzio (FI), dove nel gennaio 2022 è stato riscontrato un focolaio di influenza aviaria, eliminato (febbraio 2022) dopo un intervento complesso di confinamenti e cure dai volatili presenti.

Non sappiamo per quali motivi non siano state richieste le deroghe ministeriali previste oggi dagli artt. 22-23 del decreto legislativo n. 136/2022 e in precedenza dall’art. 13 del decreto legislativo n. 9/2010, che consentirebbero di gestire in sicurezza il contrasto al focolaio senza le drastiche soluzioni cruente che si paventano per l’avifauna domestica del parco comunale di Monte Urpinu.

Non sappiamo nemmeno se possano in qualche modo aver influito le condizioni igienico-sanitarie presenti nel medesimo parco comunale.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha inoltrato (7 novembre 2022) alle amministrazioni pubbliche competenti una specifica istanza di accesso civico e informazioni ambientali per comprendere gli effettivi ambiti di un focolaio di influenza aviaria abbastanza singolare.

Basti pensare alla banale domanda: come è arrivata lì nel parco comunale di Monte Urpinu, vista l’assenza di rilevanti rischi in Sardegna indicata dal piano nazionale di sorveglianza?

Ma parecchi fatti albergano curiosamente in un mistero buffo, finora tragico soltanto per centinaia di poveri pennuti.

Se è vero che “il rischio per l’uomo è estremamente basso”, fatto confermato dalla mancata chiusura della Scuola elementare di Via Garavetti, praticamente entro il parco, e dalla immediata riapertura dopo poche ore del locale Tennis Club, per quale motivo sono stati fatti fuori centinaia di altri animali senza nemmeno provare metodi alternativi come effettuato in altre situazioni analoghe (es.il recente caso di Campi Bisenzio)?

Come mai – dopo manifestazioni quotidiane animaliste, proteste, esposti – il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, in un primo momento pilatescamente ignavo, poi, dopo aver “avuto delle interlocuzioni con la Asl”, ha finalmente annunciato che “gli abbattimenti sono sospesi”?

E come mai prima viene annunciato che “il Servizio veterinario della ASL agirà tempestivamente anche per altri eventuali casi che si possono presentare sul territorio di competenza con misure di controllo diretto (abbattimento degli animali coinvolti e distruzione di materiale contaminato o potenzialmente contaminato)”, mentre poi si è giunti al più mite e sensato consiglio che porta ad affermare che “la situazione verrà monitorata dalla Asl  e intanto il parco resterà chiuso, fino a che non ci sarà completa sicurezza”, cioè quanto veniva fin da principio chiesto a gran voce da ambientalisti, animalisti, semplici cittadini?

Oltre al non dimenticabile diritto degli altri animali a vivere in pace, oggi inserito in costituzione (art. 9), c’è il banale valore anche economico di centinaia di volatili domestici di proprietà comunale.

Ce lo ricordiamo o no?

Stefano Deliperi è il portavoce del Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

da qui

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