In questo momento è fondamentale rendersi conto che gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite fanno parte del piano per l’attuazione di un Governo Unico Mondiale, in cui il mondo intero sarà gestito da burocrati non eletti e fedeli a ideali tecnocratici.
In una serie investigativa in due parti su Unlimited Hangout [1,2], i
giornalisti indipendenti Iain Davis e Whitney Webb hanno rivelato come
l’Obiettivo di sviluppo sostenibile n. 16 (SDG16), che asserisce di promuovere
“società pacifiche e inclusive” e “giustizia per tutti”, sia in realtà
finalizzato a consolidare l’autorità, utilizzare minacce per far avanzare
un’egemonia di regime e imporre all’umanità un “sistema globale di identità
digitale [3] (ID digitale) controllato centralmente”.
Come spiegato nella prima parte [4], il termine usato dall’alleanza
globalista di tecnocrati per descrivere la sua rete è “partenariato globale
pubblico-privato” o G3P:
Il G3P sta lavorando instancabilmente per creare le condizioni necessarie a
giustificare l’imposizione di una governance globale realmente impositiva e del
suo sistema di identificazione digitale. Così facendo, il G3P sta rovesciando
la natura stessa dei nostri diritti. Fabbrica e sfrutta le crisi per
rivendicare la legittimità delle sue “soluzioni”.
Il G3P comprende praticamente tutte le organizzazioni intergovernative del
mondo, i governi, le multinazionali, le principali fondazioni filantropiche, le
organizzazioni non governative (ONG) e i gruppi della società civile.
Collettivamente, questi costituiscono gli “stakeholder” che lavorano allo
sviluppo sostenibile, incluso l’SDG16″.
Il grafico seguente, tratto da IanDavis.com [5], illustra il
funzionamento del G3P.
Il vero scopo dell’SDG16
L’obiettivo centrale dell’SDG16 è il rafforzamento del regime guidato dalle
Nazioni Unite e, tra tutti i sotto-obiettivi inclusi in questo SDG,
l’istituzione di “un’identità legale per tutti” (SDG16.9) è il più importante,
visto che tutti gli altri obiettivi si basano sull’uso dell’identità digitale.
Come osservano Davis e Webb [6]:
“L’adozione universale dell’identità digitale SDG16.9 consentirà al regime
di governance globale G3P di stabilire un sistema mondiale di premi e
punizioni. Se accettiamo il modello pianificato di identità digitale, esso ci
renderà in definitiva schiavi in nome dello sviluppo sostenibile…
SDG16.9 “sviluppo sostenibile” significa che dovremo usare l’ID digitale…
Altrimenti non saremo tutelati dalla legge, l’accesso ai servizi ci sarà
negato, il nostro diritto di transare nell’economia moderna sarà rimosso, ci
sarà impedito di parteciparvi come “cittadini” e saremo esclusi dalla
cosiddetta “democrazia””.
Capire il concetto di identità digitale
Il World Economic Forum (WEF), fondato da Schwab, ha promosso per anni la
realizzazione dell’identità digitale. Il problema nel chiamarla “identità
digitale” è che la gente la fraintende per qualcosa che non è. C’è un’enorme
differenza tra identità e identificazione [7].
L’identificazione si riferisce a documenti che provano che siete chi dite
di essere. Un’identità digitale NON è una semplice forma di identificazione. La
vostra “identità” è chi siete realmente, e un’identità digitale terrà traccia
permanente delle vostre scelte e dei vostri comportamenti, 24 ore su 24, 7
giorni su 7.
La vostra identità comprende tutto ciò che vi rende unici, ed è questo
l’obiettivo della cabala globalista. Disobbedite alle regole e ogni interazione
sui social media, ogni centesimo speso e ogni mossa che avrete fatto potrà
essere usata contro di voi.
In effetti, avere accesso all’identità digitale personale è la chiave per
il successo della manipolazione e del controllo della popolazione globale. Il
grafico seguente, tratto dal WEF, illustra la loro idea di come la vostra
identità digitale interagirà con il mondo.
Ogni cosa sarà collegata alla vostra identità digitale e al vostro
comportamento, le vostre convinzioni e le vostre opinioni detteranno ciò che
potrete o non potrete fare all’interno della società. Aprirà le porte dove
qualcuno come voi è il benvenuto e chiuderà quelle dove non lo siete.
Se pensate che l’idea del passaporto vaccinale sia folle, aspettate che il
vostro accesso alle infrastrutture e ai servizi essenziali dipenda non solo dal
vostro stato di vaccinazione, ma anche da quali libri avrete comprato, quali
idee avrete condiviso e a chi avrete dato denaro o sostegno emotivo.
L’interoperabilità collegherà sistemi diversi
Man mano che le persone si rendono conto della minaccia di un Governo Unico
Mondiale, inizia a montare la resistenza contro l’ID digitale e il punteggio di
credito sociale a cui sarà associata. La risposta del G3P a questa potenziale
battuta d’arresto è la costruzione di un sistema interoperabile in grado di
collegare tra loro i diversi sistemi di identificazione digitale. Come spiegato
da Davis e Webb [8]:
Questo approccio a “piattaforma modulare” è stato progettato per evitare i
problemi politici che l’emissione ufficiale di una carta d’identità digitale
nazionale avrebbe altrimenti suscitato.
Stabilire l’ID digitale globale SDG16.9 è fondamentale per 8 dei 17
Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. È il perno al
centro di un panopticon digitale globale che viene concepito sotto gli auspici
del “regime” globale di partenariato pubblico-privato delle Nazioni Unite”.
Il Nuovo Ordine Mondiale non prevede diritti, solo permessi
Vi starete chiedendo dove entrino i diritti umani in tutto questo. Se il
vostro documento d’identità digitale registrerà ogni vostra mossa, che potrà
essere usata contro di voi, questo non violerebbe alcuni dei vostri diritti
fondamentali di esseri umani liberi? Dipende da come vengono definiti i diritti
umani e da chi li definisce. Davis e Webb spiegano [9]:
“La Dichiarazione universale dei diritti umani… era stata accettata per la
prima volta da tutti i membri delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Il
preambolo della Dichiarazione riconosce che i “diritti uguali e inalienabili”
di tutti gli esseri umani sono il “fondamento della libertà, della giustizia e
della pace nel mondo”.
Dopodiché, i “diritti inalienabili” non vengono mai più menzionati
nell’intera Dichiarazione. I “diritti umani” non hanno nulla a che vedere con i
“diritti inalienabili”.
I diritti inalienabili, a differenza dei diritti umani, non ci vengono
conferiti da alcuna autorità governativa, sono innati in ognuno di noi. Sono
immutabili. Sono nostri in egual misura. L’unica fonte dei diritti inalienabili
è la Legge Naturale, o Legge di Dio.
Nessuno – nessun governo, nessuna organizzazione intergovernativa, nessuna
istituzione umana o governante umano – potrà mai legittimamente arrogarsi il
diritto di concederci o negarci i nostri diritti inalienabili. L’umanità non
può rivendicare alcuna autorità collettiva per concedere o negare i diritti
inalienabili di ogni singolo essere umano.
Al di là del preambolo, la Dichiarazione universale dei diritti umani delle
Nazioni Unite si occupa esclusivamente di “diritti umani”. Ma affermare, come
fa, che i diritti umani sono una sorta di espressione di diritti inalienabili è
un’invenzione, una menzogna.
I diritti umani, secondo l’UDHR, sono creati da alcuni esseri umani e sono
concessi da questi esseri umani ad altri esseri umani. Non sono diritti
inalienabili o quasi.
L’articolo 6 dell’UDHR e l’articolo 16 del Patto internazionale sui diritti
civili e politici delle Nazioni Unite del 1966… stabiliscono entrambi: “Ogni
individuo ha il diritto [come essere umano] di essere riconosciuto ovunque come
persona davanti alla legge”.
Nota: abbiamo aggiunto “[come essere umano]” tra parentesi… per avvisare i
lettori che questi documenti NON si riferiscono a diritti inalienabili. Mentre
i rispettivi articoli 6 e 16 suonano attraenti, le implicazioni sottostanti non
lo sono.
Entrambi gli articoli significano che “senza esistenza giuridica tali
diritti non possono essere fatti valere da una persona nell’ambito
dell’ordinamento giuridico nazionale”. Come vedremo, la capacità di dimostrare
la propria identità diventerà un prerequisito per l'”esistenza giuridica”.
Così, in un mondo post-SDG16, le persone prive di un’identificazione approvata
dalle Nazioni Unite non potranno far valere i loro “diritti umani”…
L’articolo 29.3 dell’UDHR afferma che: Questi diritti e libertà [umani] non
possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con gli scopi e i
principi delle Nazioni Unite”.
In parole povere: ci è consentito esercitare i nostri presunti “diritti”
umani solo in base ai diktat dei governi, delle organizzazioni intergovernative
e di altre “parti interessate” delle Nazioni Unite. In definitiva, ciò che le
Nazioni Unite chiamano “diritti umani” sono… permessi governativi e
intergovernativi con cui il nostro comportamento viene controllato”.
La COVID ha permesso di resettare le regole del gioco
Il nostro comportamento è controllato anche attraverso la censura e il
controllo delle informazioni. Nel documento “COVID-19 e diritti umani ” [10],
pubblicato nell’aprile 2020, l’ONU presenta i diritti umani come strumenti
politici e ammette apertamente che “garantire il rispetto” delle misure
sanitarie che limitano fortemente (o eliminano del tutto) i diritti umani
dipenderà dalla “costruzione della fiducia”, che include la censura di ciò che
potrebbe minare la fiducia nelle autorità.
La censura della “cattiva informazione” e della “disinformazione” è
richiesta anche dalla proposta di Trattato internazionale sulla prevenzione, la
preparazione e la risposta alle pandemie, che pone l’Organizzazione Mondiale
della Sanità al centro di tutte le agende relative alle pandemie, e dalle
modifiche proposte al Regolamento sanitario internazionale (RSI). È importante
notare che entrambi questi strumenti saranno vincolanti. Come osservano Davis e
Webb [11]:
Gli attuali emendamenti proposti [12] al RSI chiariscono come le “crisi”
forniscano opportunità uniche alle Nazioni Unite e ai loro partner per
controllare le popolazioni – attraverso i presunti “diritti umani” – sfruttando
tali “diritti” come “un potente insieme di strumenti”.
Ecco un esempio delle proposte avanzate: L’OMS vuole eliminare
dall’articolo 3.1 dell’IHR la seguente frase: “L’attuazione di questi
regolamenti deve avvenire nel pieno rispetto della dignità, dei diritti umani e
delle libertà fondamentali delle persone”.
Intende sostituire questo principio normativo con: “L’attuazione di questi
regolamenti si basa sui principi di equità, inclusività, coerenza e in
conformità con le responsabilità comuni ma differenziate degli Stati
contraenti, tenendo conto del loro sviluppo sociale ed economico”.
Questo emendamento proposto significa che l’ONU e i suoi partner hanno
intenzione di ignorare completamente la Dichiarazione universale dei diritti
umani dell’ONU stessa ogni volta che una di queste agenzie dichiarerà una nuova
“crisi” o identificherà una nuova “minaccia internazionale”. Questo un
l’esempio della “correzione di rotta” che l’ONU prevedeva sarebbe scaturita
dalla “opportunità unica” rappresentata dalla crisi della COVID-19″.
L’ONU ha già assunto l’autorità; nessuno gliel’ha concessa
In questo momento, l’OMS sembra essere pronta a diventare il governo
globale de facto, ma anche l’ONU è in lizza e ha apertamente assunto questa
autorità.
Ad esempio, nel documento “UN System Task Team on the Post-2015 UN
Development Agenda” [13], pubblicato nel 2013, si legge che “Un regime di
governance globale, sotto gli auspici dell’ONU, dovrà garantire che i beni
comuni globali siano preservati per le generazioni future”.
Come osservato da Davis e Webb [14]:
L’ONU si definisce un “regime di governance globale”. Si sta assumendo
arbitrariamente l’autorità di prendere il controllo di tutto (“i beni comuni
globali”), compresi gli esseri umani, sia facendo rispettare la sua Carta –
citando la sua errata dichiarazione sui “diritti umani” – sia realizzando la
sua agenda sullo “sviluppo sostenibile”.
Si noti che [secondo l’ONU] il “regime di governance globale” finirà per
“tradursi in una migliore governance nazionale e regionale”. Ciò significa che
il ruolo di ciascun governo nazionale sarà semplicemente quello di “tradurre”
la governance globale in politica nazionale. L’elezione di un partito politico
o di un altro per intraprendere la traduzione non farà alcuna sostanziale
differenza. La politica non verrà stabilita dai governi che eleggeremo.
Man mano che gli Stati nazionali, uno dopo l’altro, attueranno politiche
basate sugli SDG, il regime consoliderà ulteriormente la sua governance
globale. E poiché il “regime di governance globale sarà fondamentale per
raggiungere lo sviluppo sostenibile”, i due meccanismi – governance globale e
sviluppo sostenibile – sono simbiotici.
Ancora una volta, per stessa ammissione dell’ONU, i diritti inalienabili
sono il “fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”.
Tuttavia, l’intero quadro dei diritti umani basato sulla Carta delle Nazioni
Unite rifiuta completamente il principio dei diritti inalienabili e immutabili.
La Carta delle Nazioni Unite è quindi un trattato internazionale che
stabilisce un regime di governance globale che si oppone fermamente alla
“libertà, giustizia e pace nel mondo”. Tutti i progetti di “sviluppo
sostenibile” delle Nazioni Unite dovrebbero essere compresi in questo contesto…
Vi chiederete cosa c’entri l’Obiettivo di sviluppo sostenibile 16… con la
protezione del pianeta e dei suoi abitanti dal previsto “disastro climatico”.
La risposta è: niente. Ma il “cambiamento climatico” non è altro che la
motivazione addotta per legittimare e dare urgenza allo sviluppo sostenibile.
Stabilire una solida governance globale – in effetti, una dittatura
mondiale – attraverso l’attuazione degli SDGs è il vero obiettivo delle Nazioni
Unite. Il “cambiamento climatico” è solo un pretesto”.
“One Health” – L’acquisizione globale di tutto
Il trattato sulle pandemie e gli emendamenti al RSI, una volta promulgati,
costituiranno la base dell’autorità legale dell’OMS per agire come organo di
governo globale. Entrambi i documenti sono ampiamente incentrati sulla
preparazione, la pianificazione e la risposta alle pandemie, ma contengono
delle scappatoie che possono essere facilmente invocate dall’OMS per
trasformarla in una dittatura globale de facto.
Lo strumento centrale che consentirà una vasta espansione del potere
dell’OMS è il cosiddetto Piano d’azione congiunto One Health, lanciato
ufficialmente nell’ottobre 2022 dall’OMS, dall’Organizzazione delle Nazioni
Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), dal Programma delle Nazioni
Unite per l’ambiente (UNEP) e dall’Organizzazione mondiale per la salute
animale (OMS).
Questa iniziativa consiste nella sincronizzazione dei progetti di più
organizzazioni globaliste, unendo allo stesso tempo le loro risorse e il loro
potere.
L’agenda “One Health ” [15,16] riconosce che diversi aspetti umani e
ambientali possono influire sulla salute e avere il “potenziale” di causare
danni. In questo modo, ad esempio, l’OMS potrà dichiarare il cambiamento
climatico come un’emergenza sanitaria e imporre lockdown per il clima.
Il grafico [17] che segue illustra come, nell’ambito dell’agenda One
Health, l’ambito di controllo dell’OMS si estenda a vasti aspetti della vita
quotidiana.
Sulla carta, il Piano
d’azione congiunto One Health “mira a migliorare la salute
degli esseri umani, degli animali, delle piante e dell’ambiente, contribuendo
al contempo allo sviluppo sostenibile”[18]. Il suo piano quinquennale, che va
dal 2022 al 2026, intende espandere le capacità in sei aree chiave, tra cui i
sistemi sanitari, l’ambiente e la sicurezza alimentare.
Il piano comprende un documento tecnico che copre una serie di azioni volte
a far progredire One Health a livello globale, regionale e nazionale. Come
riportato dall’OMS [19]:
“Queste azioni includono in particolare lo sviluppo di una guida allo
sviluppo per i Paesi, i partner internazionali e gli attori non statali come le
organizzazioni della società civile, le associazioni professionali, il mondo
accademico e gli istituti di ricerca”.
In altre parole, l’obiettivo è creare regole per la salute, l’ambiente e la
sicurezza alimentare da seguire su scala globale.
Il gioco finale e come fermarlo
In un articolo su Substack del 16 aprile 2023 [20], Jessica Rose,
ricercatrice post-dottorato in biologia, ha cercato di dare un senso agli
ultimi tre anni. Partendo dalla fine, ritiene che il gioco finale sia la
“conversione della maggior parte degli esseri umani in lavoratori… come le
formiche”.
Per arrivarci, i globalisti devono disumanizzarci, intaccare
sistematicamente lo spirito umano, renderci sterili e distruggere ogni nozione
di autonomia corporea e di sovranità nazionale. Finora il piano ha funzionato
bene, ma le crepe cominciano a farsi sentire. Sempre più persone iniziano a
mettere insieme le tessere del puzzle, come cerca di fare la Rose nel suo
articolo.
La Rose ritiene che la pandemia COVID era stata la messinscena. Era stata
concepita per “testare i livelli di conformità” e preparare la scena per l’atto
successivo, che consisteva nel normalizzare tutto ciò che è anormale. Il
movimento trans, che ha completamente travolto la coscienza sociale in un solo
anno, è la continuazione e l’espansione di questa fase di “normalizzazione
dell’anormale”.
[Questo movimento] è anche una componente importante del programma di
disumanizzazione e sterilizzazione della popolazione. Dopo tutto, i giovani
trans – che, in questo momento, sono anche tra gli individui più sottoposti a
lavaggio del cervello nella società in questo momento – sono il futuro
dell’umanità. Un nuovissimo rapporto di esperti legali, sostenuto dalle Nazioni
Unite, sta anche cercando di normalizzare la pedofilia [21], il che
disumanizzerebbe e de-spiritualizzerebbe ulteriormente i nostri giovani per le
generazioni a venire.
Come se non bastasse, il rapporto è stato pubblicato l’8 marzo 2023, “in
riconoscimento” della Giornata internazionale della donna. Senza considerare
che le ragazze e le donne sono le prime vittime di questa mentalità malata.
L’isteria del “cambiamento climatico provocato dall’uomo” e la conseguente
guerra al carbonio sono un’altra “emergenza” inventata e completamente slegata
dalla scienza e dalla realtà. E gli SDG dell’ONU sono perfettamente calibrati
per arrivare a questi risultati. In base a questi obiettivi, la libertà umana,
la salute umana e la qualità della vita vengono sacrificate per “proteggere
l’ambiente e salvare il pianeta”.
Come osserva la Rose, se il trattato dell’OMS sulle pandemie passerà,
possiamo aspettarci di essere segregati a tempo indeterminato con il pretesto
di “qualche catastrofe climatica, probabilmente legata a qualche ‘agente
patogeno mortale’ passato agli esseri umani attraverso un insetto vettore,
magari come le zanzare”.
A quel punto saranno in vigore anche le valute digitali delle banche
centrali (CBDC), che consentiranno al regime totalitario non eletto di
applicare qualsiasi restrizione l’OMS e i suoi finanziatori sognino, sia essa
relativa al cibo che si può mangiare in base alla propria impronta di carbonio,
ai farmaci che si è costretti a prendere, alle cause che si è autorizzati a
finanziare, alle aziende da cui si è autorizzati a comprare, a quando e quanto
si è autorizzati a viaggiare o qualsiasi altra cosa.
“Un modo pratico che mi viene in mente per impedire che il gioco finale si
realizzi è fermare le CBDC”, scrive la Rose. “Usate i contanti. Insistete sui
contanti. Non andate a comprare nei negozi che usano solo sistemi senza
contanti. L’offerta è uguale alla domanda, quindi esigete l’uso del contante”.
Riferimenti:
- 1, 4, 8, 9, 11, 14 Unlimited
Hangout, SDG16 Part 1
- 2, 6 Unlimited
Hangout, SDG16 Part 2
- 3 World
Economic Forum November 20, 2020
- 5 IanDavis.com G3P Chart
- 7 The
Sociable November 23, 2020
- 10 COVID-19
and Human Rights, April 2020
- 12 WHO
Article by Article Compilation of Proposed IHR Amendments 2022 (Archived)
- 13 UN
System Task Team on the Post-2015 UN Development Agenda 2013
- 15 WHO
One Health September 21, 2017
- 16 CDC One Health
- 17 Twitter
Shiraz Akram BDS April 15, 2023
- 18, 19 WHO
October 17, 2022
- 20 Substack
Jessica Rose April 16, 2023
- 21 Fox
News April 17, 2023
Fonte: articles.mercola.com
Link: https://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2023/10/17/rise-of-the-global-police-state.aspx?ui=31bdfd289c57f6b86e809f5dfc7f4ce22734ebe06df6727421f1f70f2cf27919&sd=20211027&cid_source=dnl&cid_medium=email&cid_content=art1ReadMore&cid=20231017&foDate=false&mid=DM1474657&rid=1939872764
Link al file PDF originale: rise-of-the-global-police-state-pdf
17.10.2023
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
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