Di fronte alla crisi alimentare dovuta, secondo la narrativa ufficiale, alla guerra in Ucraina, è necessario mettere a fuoco i problemi strutturali del sistema di produzione e distribuzione globale per non cadere negli stessi errori del passato e per evitare che il benessere delle popolazioni cada in ostaggio delle speculazioni finanziarie e degli interessi delle grandi multinazionali dell’agribusiness.
L’attuale
impianto agroalimentare industriale e globalizzato crea crisi alimentari in
modo sistematico. E’ questa l’opinione di Vandana Shiva, presidente di Navdanya
International, che ha recentemente rilevato come “ogni crisi nella storia sia
stata usata dai monopoli del grano per aumentare i loro profitti e il loro
controllo”.
Un monito
che suona drammaticamente attuale se, messi da parte i proclami dei portatori
di interessi, siano essi economici o politici, si osservano i dati reali. Secondo
la FAO, la Banca Mondiale e l’International Panel of Experts on Sustainable
Food Systems (IPES), attualmente non c’è alcun rischio di scarsità di cibo a
livello mondiale. Questo grazie a scorte di grano più alte del normale e a un
buon rapporto scorte/utilizzo.
Secondo il
Ministero dell’Agricoltura ucraino, il Paese è riuscito a esportare i raccolti
del 2021/2022, anch’essi superiori alla media, prima dell’invasione. Perché
allora così tanti Paesi stanno affrontando un rischio maggiore di insicurezza
alimentare e di carestia? Perché nonostante l’adeguata offerta globale, nella
settimana del 7 marzo 2022, i prezzi dei generi alimentari hanno raggiunto il
picco più alto della storia?
A partire
dall’invasione russa, la speculazione finanziaria sul mercato delle materie
prime ha subito un forte incremento. Ciò ha portato a maggiori guadagni
per gli operatori finanziari e le grandi aziende agricole ma anche un’impennata
dei prezzi reali degli alimenti.
Approcci
fallimentari continuano a essere spacciati per consolidare ulteriormente un
modello fallimentare, fra cui “incrementare la produzione a tutti i costi”,
produrre grano OGM non testato, commercializzare un maggior numero di alimenti
sintetici e aumentare la dipendenza dalla digitalizzazione. “Ogni disastro è
stato sfruttato come un’opportunità dalla lobby degli OGM, che rappresenta lo
stesso conglomerato che vende anche prodotti agrochimici tossici”, ha
commentato ancora Vandana Shiva. “I cittadini europei devono insorgere
e difendere la loro libertà di mangiare cibo senza OGM, il loro diritto alla
biosicurezza. Devono scoprire il bluff dei governi che cercano di usare la
guerra in Ucraina per scaricare sui cittadini europei OGM non testati e non
regolamentati”.
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