A quanto si
legge dai giornali italiani e anche sulla stampa estera,
le destre si ritrovano con i pronostici a favore in
vista delle prossime elezioni.
Ebbene, voglio scriverne oggi, in tempi non sospetti, ovvero caldamente tali,
e mai avverbio sarebbe stato più azzeccato, credo.
Perché, salmodiando con indubbia monotonia, fa caldo, troppo, a queste
latitudini e non, la terra brucia e muore, la siccità uccide e intere
popolazioni fuggono incontro a ciò che resta d’umanità nel cuore delle genti
d’oltre mare.
Nondimeno, se le sopra citate previsioni saranno soddisfatte, cerchiamo insieme
di capire in che mani ci stiamo mettendo.
Tra le nostre destre spicca ovviamente Giorgia Meloni, la
quale sostiene che l’ideologia
ecologista e il fondamentalismo climatico ci porteranno a perdere migliaia di
aziende e milioni di posti di lavoro in Europa ed è convinta che
si voglia strumentalizzare l’ambiente per tassare gli italiani.
Per Fratelli d’Italia e anche la Lega il cambiamento
climatico in pratica non esiste e
al momento opportuno, ovvero il contrario, hanno votato contro la
proposta del Parlamento Europeo sull’urgente riduzione delle emissioni di
CO2.
Per non parlare delle pericolose campagne di disinformazione sul
tema, abitudine ormai consolidata in ogni ambito di strategico ed economico
interesse.
A seguire, sulla delirante scia di Trump, Matteo Salvini pensa
che il mondo in fiamme sia argomento su cui scherzare,
quando in uno dei suoi show di piazza dichiara che da quando
hanno lanciato l’allarme del riscaldamento globale fa freddo, c’è la nebbia,
e che lui lo sta ancora aspettando. Perché i cambiamenti
climatici servono solo alle sinistre per legittimare l’immigrazione
clandestina, mentre al contrario è la Lega a
sfruttare la crisi energetica e le balle che essa stessa racconta per puntare
come al solito a garantire futuri introiti ad amici interessati rinverdendo a
giorni alterni la presunta necessità di investire nel
nucleare.
E Silvio Berlusconi? Nel 2019 diceva di
voler lasciare un pianeta vivibile ai giovani e di voler combattere i
cambiamenti climatici. Ma come? Ovvero, con quali azioni concrete? Perché
dando un’occhiata alle posizioni dei suoi sodali di partito, il
cambiamento climatico non dipende dall’uomo e
si rimarca analogamente e a piè sospinto il refrain sul non
sacrificare i posti di lavoro per il clima e cercare salvezza nel nucleare.
A sostegno di ciò, come affermarono il
senatore Gasparri e gli amici leghisti, la responsabilità umana nel
riscaldamento globale è una congettura non dimostrata.
Certo, allargando l’inquadratura sull’intero arco parlamentare non c’è da star
tranquilli, osservando per esempio il totale disinteresse dei
vari leader nostrani di fronte al recente rapporto dell’Ipcc sul
clima.
Inoltre, dando una scorsa alla classifica europea dei
nostri partiti riguardo ai programmi climatici redatta da Italia clima
se ne vien fuori tutt’altro che rassicurati.
Nondimeno, il voto è importante, non è tutto, ma è uno dei
principali strumenti in mano ai cittadini di una repubblica democratica per
influire sul presente e il futuro di tutti noi.
Indi per cui, ti prego, qualunque sia la tua appartenenza politica, ricordati
del caldo, del fuoco e di quanto scritto, detto e fatto da costoro quando verrà
il 25 settembre…
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