La Capitaneria di Porto di Cagliari ha comunicato (nota prot. n. 31244 del
14 luglio 2022) di aver proceduto alla sospensione della conferenza di servizi
decisoria per il rilascio della concessione demaniale marittima trentennale per
la realizzazione della centrale eolica offshore flottante
Repower Renewable s.p.a. nel mare della Sardegna meridionale, già convocata per il 18 luglio 2022.
La Repower Renewables.p.a., dell’elvetico Gruppo
Repower, intende realizzare una centrale eolica offshore al
largo di Capo Teulada, con 33 aerogeneratori (15 MW di potenza ciascuno) per
una potenza complessiva di 495 MW, cavidotti, connessione a terra nel porto
industriale di Sarroch (qui l’avviso relativo all’istanza).
Unici atti di opposizione pervenuti in termini sono del Comune di Domus de
Maria e dell’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (3 marzo 2022),
che ha coinvolto anche il Ministero della Transizione Ecologica, la Regione
autonoma della Sardegna, i Comuni rivieraschi (Cagliari, Quartu S. Elena,
Maracalagonis, Sinnai, Villasimius, Capoterra, Sarroch, Pula, Domus de Maria,
Teulada).
Recentemente – e fuori termine – sono pervenuti gli atti di opposizione dei
Comuni di Villa san Pietro (8 luglio 2022), di Pula (7 luglio 2022), di S. Anna
Arresi (6 luglio 2022), di Sarroch (7 luglio 2022), mentre sono pervenute
richieste di integrazione da parte del Vigili del Fuoco (30 giugno e 7 luglio
2022), dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione autonoma della
Sardegna (7 luglio 2022). L’’Assessorato dell’Agricoltura della Regione
autonoma della Sardegna ha chiesto una proroga dei termini (7 luglio 2022).
Le verifiche della Capitaneria di Porto di Cagliari e le perplessità della
Presidenza del Consiglio.
Dagli accertamenti svolti dalla Capitaneria di Porto è emerso che “per
quanto riguarda il posizionamento del cavo sottomarino, recapitante, come
detto, nel Comune di Sarroch, lo stesso attraversa un’area di ancoraggio
(denominata ‘Echo’) attualmente destinata ed utilizzata dalle navi che
approdano nei terminali petroliferi di Sarroch (ordinanza Capitaneria di Porto
Cagliari nr. 09/2021 del 28/01/2021). Inoltre, lo specchio acqueo richiesto
dista circa 9 miglia nautiche dal limite esterno di un’area di interdizione
temporanea per lo svolgimento delle attività militari addestrative presso il
poligono militare di Capo Teulada. Con riferimento all’Ufficio
Circondariale Marittimo di Sant’Antioco, lo stesso ha evidenziato criticità
legate all’eventuale restrizione alle attività di pesca derivanti dal
posizionamento dell’impianto, in virtù della disposizione contenuta nell’art.
152 del D.Lgs. 259/2003”.
Inoltre, “con riferimento al traffico navale, dall’analisi dei dati,
sono emersi flussi di traffico di unità navali che, pur non attraversando rotte
obbligate, interessano comunque lo specchio acqueo relativo all’istanza in
argomento, ubicato a circa 20 miglia a sud della Sardegna”.
La Capitaneria di Porto di Cagliari ha chiaramente evidenziato “la
necessità di una pianificazione preliminare delle aree da destinare
all’ubicazione degli impianti eolici” e “ha avanzato formale
quesito (nota prot. nr. 26514 del
15/06/2022) al Ministero delle Infrastrutture
e delle Mobilità sostenibili chiedendo che fossero impartite le
opportune ed urgenti disposizioni per il prosieguo dei delegati procedimenti
amministrativi aventi ad oggetto il rilascio delle concessioni demaniali
marittime per la realizzazione di impianti eolici off-shore, a seguito delle
osservazioni avanzate dal Rappresentante unico delle
Amministrazioni statali istituito presso la
Presidenza del Consiglio dei Ministri, il quale ha espresso
delle perplessità in merito alla correttezza dell’iter amministrativo seguito,
formalizzate poi con nota prot. nr. DICA-0017452-P del 23 giugno 2022”.
La stessa Società energetica, “preso atto dei pareri e delle
osservazioni ad oggi pervenute nell’ambito del procedimento
per il rilascio della concessione demaniale”,
ha preferito avviare la procedura
di scoping VIA (art. 21 del decreto
legislativo n. 152/2005 e s.m.i.) per far individuare dal Ministero della
Transizione Ecologica i contenuti dello studio di impatto ambientale
finalizzato alla procedura di
valutazione di impatto ambientale (V.I.A.). La procedura
di scoping VIA è stata avviata (5 luglio 2022) e la Società
energetica ha chiesto (13 luglio 2022) la sospensione della procedura di
concessione demaniale marittima “in attesa della definizione
della procedura di valutazione dell’impatto
ambientale”.
I motivi del “no” al Far West eolico nei mari della
Sardegna.
Essere a favore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili non vuol dire
avere ottusi paraocchi, non vuol dire aver versato il cervello
all’ammasso della vulgata dell’ambientalismo
politicamente corretto.
E’ proprio il caso della trasformazione della Sardegna in piattaforma produttiva
destinata alla servitù
energetica, come esplicitato
chiaramente da Terna s.p.a. e avallato dall’attuale
Ministro della Transizione Ecologica Antonio Cingolani.
Qualche sintetica considerazione.
L’amministratore delegato del Gruppo ENEL Francesco Starace, circa un anno
fa ha affermato che
lo “scenario ipotizza l’installazione, a Thyrrenian link in esercizio, di un
gigawatt di batterie e circa 4/5 gigawatt di potenza di rinnovabili in più
rispetto a quanto abbiamo adesso. Oltre agli ovvi benefici ambientali, come la
scomparsa di fatto dell’anidride carbonica prodotta dalle fonti fossili, un
piano del genere svilupperebbe investimenti sull’intera filiera da qui al 2030
di 15 miliardi di euro, un indotto più che doppio e una occupazione tra i 10 e
i 15mila addetti qualificati e specializzati”.
A oggi in Sardegna non esistono impianti di conservazione dell’energia
prodotta.
Con la realizzazione del Thyrrenian Link, il nuovo doppio cavo
sottomarino di Terna s.p.a. con portata 1000 MW, 950 chilometri di lunghezza
complessiva, da Torre Tuscia Magazzeno (Battipaglia – Eboli) a Termini Imerese,
alla costa meridionale sarda. Dovrebbe esser pronto nel 2027-2028,
insieme al SA.CO.I. 3,
l’ammodernamento e potenziamento del collegamento fra Sardegna, Corsica e
Penisola con portata 400 MW, che rientra fra i progetti
d’interesse europeo.
Al termine dei lavori, considerando l’altro collegamento già esistente,
il SA.PE.I. con portata
1000 MW, la Sardegna avrà collegamenti con una portata complessiva di 2.400
MW. Non di più.
In Sardegna, al 20 maggio 2021, risultavano presentate ben 21 istanze di
pronuncia di compatibilità ambientale di competenza nazionale o regionale per
altrettante centrali eoliche, per una potenza complessiva superiore a 1.600 MW,
corrispondente a un assurdo incremento del 150% del già ingente comparto eolico
“terrestre” isolano.
Complessivamente dovrebbero esser interessati più di 10 mila ettari di
boschi e terreni agricoli da. un’ottantina di richieste di autorizzazioni per
nuovi impianti fotovoltaici.
Le istanze di connessione di nuovi impianti presentate a Terna s.p.a.
(gestore della rete elettrica nazionale) al 31 agosto 2021 risultavano
complessivamente pari a 5.464 MW di energia eolica + altri 10.098 MW di energia
solare fotovoltaica, cioè 15.561 MW di nuova potenza da fonte rinnovabile, a
cui devono sommarsi i dieci progetti per centrali eoliche offshore finora
presentati, che dichiarano una potenza pari a circa 7 mila MW.
In tutto sono più di 22.500 MW, cioè più di undici volte i 1.926 MW
esistenti (1.054 MW di energia eolica + 872 di energia solare
fotovoltaica, dati Terna,
2021).
Significa energia che non potrà essere tutta utilizzata in Sardegna, non
potrà esser trasferita verso la Penisola, non potrà essere
conservata.
Significa energia che dovrà esser pagata dal gestore unico della Rete (cioè
lo Stato, cioè la Collettività di tutti noi) per essere in buona parte sprecata.
Gli unici che guadagneranno in ogni caso saranno le società energetiche.
Una vergognosa speculazione energetica con un bel po’ di
soldi pubblici e incentivi, tanto per cambiare.
Cosa ben diversa sarebbe se fosse lo Stato a pianificare in base ai reali
fabbisogni energetici le aree a mare e a terra dove installare gli impianti
eolici e fotovoltaici e, dopo coinvolgimento di Regioni ed Enti locali e
svolgimento delle procedure di
valutazione ambientale strategica (V.A.S.), mettesse a bando di gara
i siti al migliore offrente per realizzazione, gestione e rimozione al termine
del ciclo vitale degli impianti di produzione energetica.
Siamo ancora in tempo per cambiare registro e procedure.
Gruppo d’Intervento
Giuridico (GrIG)
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