giovedì 9 novembre 2023

Da regione più prolifica alla scomparsa dei bambini: il tracollo della Sardegna in 70 anni

  

Nel periodo del boom economico l’Isola aveva il tasso di fecondità più alto d’Italia: ora nasce meno di un bimbo per donna

Da più prolifica d’Italia, e di gran lunga, a regione che fa meno figli. Tutto in 70 anni. Il tracollo demografico della Sardegna è noto. La sua entità emerge dal nuovo sistema di analisi dei dati messo a disposizione dall’Istat nella giornata di ieri, che permette di raffrontare i parametri con un click veloce. 

Il principale indicatore del database è il tasso di fecondità, ossia il rapporto tra nati vivi e donne in età fertile, che per l’istituto di statistica va dai 15 ai 49 anni. Si può viaggiare nel tempo, indietro fino al 1952. E il confronto fra epoche è impietoso. 

Negli anni del boom economico in Sardegna nascevano più di tre bambini per ogni donna. Il rapporto era di 3,80 nel ‘52, di 3,74 l’anno successivo, con un nuovo incremento a 3,78 nel ‘54. Quel decennio l’Isola è sempre stata in testa alle classifiche di natalità. L’età media delle madri era di meno di 30 anni. 

A capovolgere la classifica, si arriva al 2022: il dato stimato per l’isola è di 0,95 figli – nemmeno uno – per ogni donna. Record negativo, con una riduzione anche rispetto all’anno precedente, quando il rapporto era a 0,99.

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