martedì 28 novembre 2023

Vaccini e turbo cancro: il rapporto era noto già dal 2020 – Alberto Capece

Nel 2020 uno  studio pubblicato sul Journal for Immunotherapy of Cancer del  British Medical Journal  suggeriva  che avere più anticorpi IgG4 di qualsiasi tipo rende più rapida la progressione dei tumori. Così scrivevano gli autori:”  In una  coorte di pazienti con cancro esofageo  abbiamo scoperto che i linfociti B contenenti IgG4 e la concentrazione di IgG4 erano significativamente aumentati nel tessuto tumorale e le concentrazioni di IgG4 aumentavano nel siero dei pazienti con cancro. Entrambi erano positivamente correlati all’aumento della malignità del cancro e alla prognosi sfavorevole, vale a dire che più IgG4 sembravano associarsi a una crescita più aggressiva del cancro.  Abbiamo inoltre scoperto che  IgG4, indipendentemente dalla sua specificità antigenica, inibisce le classiche reazioni immunitarie  di citotossicità cellulo-mediata anticorpo-dipendente, fagocitosi cellulare anticorpo-dipendente e citotossicità complemento-dipendente.

Come si collega tutto questo ai vaccini e al turbo cancro che si è manifestato dopo le massicce campagne di imposizione dei sieri a mRna? E’ semplice: questi anticorpi IgG4 vengono solitamente creati in risposta a  sostanze irritanti persistenti  come per esempio nelle parassitosi. Sfortunatamente, le iniezioni ripetute del vaccino Covid a mRNA sono percepite dal nostro sistema immunitario come un “irritante persistente” e causano l’aumento degli anticorpi IgG4. Questo avviene non solo per la ripetizione delle iniezioni ma anche a causa dell’espressione genetica dell’mRna che  non si ferma mai nella metà delle persone vaccinate costituendo un continuo fattore di infiammazione. Ciò a è dovuto al fatto che il filamento genetico che viene introdotto nell’organismo è difeso fin troppo bene da un film lipidico che ne impedisce la distruzione e dunque ha tempo di diffondersi ovunque e di rimanere per un tempo indefinito,

Ma non basta: l’IgG4 è un anticorpo che  ha la concentrazione più bassa tra i sottotipi di IgG negli individui sani e la sua funzione non è stata ben compresa. L’IgG4 è  considerato un “anticorpo bloccante” a causa della sua ridotta capacità di innescare reazioni immunitarie. Pertanto, qualunque sia la molecola a cui esso reagisce,  la successiva reazione immunitaria viene attenuata e questo potrebbe spiegare la maggiore sensibilità alle malattie, Covid compreso,  da cui è afflitta una considerevole percentuale dei pluri vaccinati . Ora la cosa che più di ogni altra stupisce e dovrebbe generare ira anche nel gregge più mansueto e che tutto questo si sapeva già prima dell’inizio delle vaccinazioni. Eppure si è andati avanti lo stesso nonostante studi sugli animali avessero già evidenziato che il materiale dei sieri a mRna  non rimane affatto in loco  come – mentendo – dicevano i produttori. Ed anzi questo era stato il motivo per cui questa tecnica non era mai stata usata sull’uomo. Fino a che qualcuno ha deciso che l’uomo non meritasse tanta attenzione.

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