E’ davvero
incredibile, anzi frutto di straordinaria malafede come le tutti le attenzioni
finto ecologiche del capitale internazionale si fissino in maniera ossessiva su
Co2 e azoto che non fanno nulla di male, mentre tutti i peggiori veleni
prodotti dalle grandi multinazionali dell’ agroalimentare sono stati sdoganati
e in qualche modo protetti. Così invece di vietare definitivamente le
tossine come il glifosato a causa delle conseguenze chiaramente visibili per le
persone, gli animali e l’ambiente, l’’UE entro l’anno potrebbe estendere
l’uso di questo veleno per altri 10 anni. Dal momento che Bruxelles funziona
solo come centrale, meglio covo, di lobbismo non c’è alcun dubbio che questa
estensione sarà approvata direttamente dalla Commissione
Il tutto viene
basato su studi che non hanno ancora “dimostrato in modo assoluto” un rischio
per la sicurezza derivante da questo erbicida totale. Certo le cose
dimostrabili in assoluto sono ben poche ed anzi in realtà non ce n’è alcuna
secondo il teorema dell’incompletezza di Gödel ma in ogni caso la pretesa di
una dimostrazione assoluta è sempre stata la via d’uscita delle grandi
multinazionali che si tratti del tabacco o dei farmaci. Tanto più che quasi
sempre questi centri di potere economico commissionano essi stessi degli studi
e l’autorità europea EFSA prende decisioni sulla base di questi ultimi. Per il
glifosato esiste il “Glyphosate Renewal Group”, un’associazione di produttori
di pesticidi guidata dalla Bayer Agriculture BV, che ovviamente si batte per
una proroga. Così benché esistano numerosi studi condotti da scienziati
indipendenti che mostrano gli effetti enormemente dannosi del glifosato (“Round
up”) sull’ambiente e sulla biodiversità di continuerò ad usarli benché persino
i tribunali statunitensi abbiano già stabilito che il glifosato può
causare il cancro. Ma in generale si tratta del fatto che da circa 50 anni
siamo in balia di un intero cocktail di pesticidi, fino a 30 tipi diversi
che rimangono sul terreno e si decompongono molto lentamente.
Non si sa
assolutamente nulla dell’interazione di 20-30 sostanze diverse: potrebbero non
solo sommarsi, ma addirittura aumentare la loro potenza non appena entrano
negli organismi viventi. Secondo un recente studio svedese dell’Università di
Stoccolma, il processo di approvazione dell’UE avrebbe dovuto essere riformato
già da tempo perché le aziende agrochimiche come Bayer/Monsanto o Syngenta sono
riuscite a tener fuori al processo decisionale studi che evidenziano rischi
significativi per la salute, compresi disturbi dello sviluppo nei feti e nei
bambini. Tuttavia, le autorità dell’UE non vedono alcun potenziale tossico nel
glifosato, anche se un meta-studio spagnolo dimostra il contrario, vale a dire,
tra le altre cose, effetti massicci sulla trasmissione degli impulsi nervosi
nel corpo. Uno studio successivo dell’Università di Ulm ha evidenziato
danni allo sviluppo degli animali, in particolare danni al cervello. Esiste
insomma una cecità intenzionale che viene supportata con l’idea che senza l’uso
massiccio di questi prodotti non ci sarebbe cibo per tutti, mentre esistono
metodi assai meno invasivi per ottenere ampi raccolti, ma che sarebbero assai
deprimenti per gli azionisti dei giganti del settore. e magari farebbe mancare
ai decisori quell’incentivo a dire sempre di si. Tutti i soggetti coinvolti
sanno senza dubbio che le cose potrebbero andare diversamente, ma il “denaro”
continua a regnare sovrano.
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