Ci sono
davvero buone notizie per i demani civici italiani e
della Sardegna in particolare.
In seguito a istanza di accesso civico e informazioni ambientali
inoltrata (13 giugno 2023) dal Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG),
l’Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale della Regione
autonoma della Sardegna ha rapidamente comunicato (nota prot. n. 13558
del 15 giugno 2023) che, una volta aggiornate le relative procedure, è stata
data concreta attuazione alle disposizioni nazionali in materia di usi
civici poste dall’art. 63 bis della legge
n. 108 del 29 luglio 2021 di conversione con modificazioni e
integrazioni del decreto-legge
n. 77/2021, il c.d. decreto governance PNRR) che consente
il trasferimento dei diritti di uso civico da terreni ormai
irrimediabilmente compromessi (es. perché edificati) ad aree
provenienti dal patrimonio comunale o regionale di valore ambientale (es.
boschi, coste, zone umide, ecc.).
Questo significa ripristinare la consistenza dei demani civici e,
contemporaneamente, risolvere pluriennali problematiche abitative in favore di
persone che incolpevolmente si sono ritrovate “abusive” proprietarie della
propria abitazione in quanto edificata su terreni a uso civico decenni prima
illegittimamente alienati da amministrazioni comunali.
Sono pervenute all’Assessorato regionale dell’Agricoltura e
Riforma Agro-Pastorale – Direzione generale Agricoltura “n° 9 richieste
di autorizzazione al trasferimento degli usi civici, presentate dai Comuni
di Allai, Oristano, Santa Giusta, Siamaggiore, Benetutti, Borore, Monti, Santu
Lussurgiu e Abbasanta, per le quali sono stati avviati altrettanti procedimenti
amministrativi. Dei 9 procedimenti avviati 5 sono stati conclusi (rigetto per
Allai e autorizzazione per Santa Giusta, Siamaggiore, Monti e
Abbasanta), e gli altri 4 sono in corso di svolgimento (Oristano, Benetutti,
Borore e Santu Lussurgiu)”.
Sono stati autorizzati:
* Siamaggiore, trasferimento dei diritti
di uso civico da 505 metri quadrati di area urbana edificata (Via Eleonora
d’Arborea) a 730 metri quadrati di terreno agricolo (determinazione
dirigenziale n. 555 del 2 agosto 2022);
* Santa Giusta, trasferimento dei diritti di uso
civico di 1.060 metri quadrati da area della Caserma dei Carabinieri a terreni
agricoli (determinazione
dirigenziale n. 609 del 31 agosto 2022);
* Monti, trasferimento dei diritti di uso
civico da 105.836 metri quadrati di area urbana edificata (abitazioni, scuola
elementare, cimitero) e viabilità a 131.334 metri quadrati di terreno agricolo,
macchia mediterranea, pascolo (determinazione
dirigenziale n. 894 del 28 ottobre 2022);
* Abbasanta, trasferimento dei diritti di uso
civico da 2.313 metri quadrati di area urbana edificata a 3.155 metri quadrati
di area agricola (determinazione
dirigenziale n. 419 del 17 maggio 2023).
Non è stato autorizzato il trasferimento dei diritti di uso civico
proposto dal Comune di Allai, in quanto fornito di carente documentazione, non
formulato con maggioranza dei due terzi del Consiglio comunale e in assenza del
previsto regolamento comunale di gestione delle terre civiche (determinazione
dirigenziale n. 786 del 10 ottobre 2022).
Il GrIG non può che esprimere grande
soddisfazione per vedere i concreti risultati in
Sardegna della propria campagna per la difesa e la buona
gestione delle terre collettive che da anni conduce in tutta
Italia.
Che cosa sono gli usi civici?
Come noto, i terreni a uso civico e i demani
civici (legge
n. 1766/1927 e s.m.i., legge
n. 168/2017, regio
decreto n. 332/1928 e s.m.i.) costituiscono un patrimonio di grandissimo
rilievo per le Collettività locali, sia sotto il profilo economico-sociale che
per gli aspetti di salvaguardia ambientale (valore riconosciuto
sistematicamente in giurisprudenza)[1].
I diritti di uso civico sono inalienabili, indivisibili,
inusucapibili e imprescrittibili (artt. 3, comma 3°, della legge n. 168/2017 e
2, 9, 12 della legge n. 1766/1927 e s.m.i.). I demani civici sono
tutelati ex lege con il vincolo paesaggistico (art. 142, comma
1°, lettera h, del decreto
legislativo n. 42/2004 e s.m.i.). Ogni atto di disposizione che
comporti ablazione o che comunque incida su diritti di uso civico può essere
adottato dalla pubblica amministrazione competente soltanto a particolari
condizioni, previa autorizzazione regionale e verso corrispettivo di un
indennizzo da corrispondere alla collettività titolare del diritto medesimo e
destinato a opere permanenti di interesse pubblico generale (artt. 12 della
legge n. 1766/1927 e s.m.i.).
La nuova norma per una migliore gestione dei demani civici.
Su proposta dell’on. Alberto Manca (M5S), è stato approvato l’art.
63 bis della legge
n. 108 del 29 luglio 2021 di conversione con modificazioni e
integrazioni del decreto-legge
n. 77/2021, il c.d. decreto governance PNRR) consente alle
Regioni e Province autonome di legiferare sul trasferimento dei diritti di uso
civico (o la permuta) da terreni ormai irrimediabilmente compromessi (es.
perché edificati) ad aree provenienti dal patrimonio comunale o regionale di
valore ambientale (es. boschi, coste, zone umide, ecc.).
Così verrebbe preservato il capitale ambientale della collettività
e, contemporaneamente, verrebbe offerta una soluzione per le tante famiglie
incolpevoli che hanno magari realizzato la propria casa su aree a uso civico…
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