Leggo oggi che oltre l'80% dei corsi d'acqua degli Stati Uniti risulta contaminato da "sostanze chimiche". È solo la premessa, ma confesso che è incompleta e sarà il finale a dirla tutta, come al solito.
C’erano una volta parole che fanno
paura, o almeno dovrebbero farla, altrimenti c’era una volta la follia, ovvero l’idiozia o la vocazione allo sterminio di se stessi e di
tutti gli altri. E allora di cosa stiamo parlando?
Già, di cosa. Di sicuro non di una storia,
bensì di un incubo.
Forse dovrei ribattezzare il sito e chiamarlo Incubi e Notizie, ma dato che queste ultime sono spesso
nient’altro che ulteriori incubi a loro volta, il nome diventerebbe Incubi e incubi, e allora è troppo.
Perché abbiamo bisogno di storie,
oltre lo schifo che ci circonda, mi sbaglio? Le cerchiamo a occhio nudo, ogni
tanto tra i discorsi della gente, o soprattutto nelle pause, perché il silenzio
almeno non morde, mentre invece le parole… be’, sono tutta un’altra storia e quindi torniamo al
punto.
C’erano una volta quindi parole
che paura non dovrebbero farla, o almeno così era un tempo, nei romanzi
di una volta o negli sceneggiati, che oggi li chiami serie tv e come per molta
altra roba ti sei convinto che sia nata ora.
E invece… invece quando leggevi “per
sempre” in quei racconti dalle pagine ingiallite, se era una trama
romantica, alla stregua di una fiaba, voleva dire "e vissero felici e contenti" sino alla fine dei giorni. In
altre parole, per sempre,
leggi pure come il tempo concesso dall’imparziale destino, da un più o meno
infallibile Creatore, o anche solo da un presuntuoso narratore che si diverte
nel giocare a fare Dio.
Nelle storie di fantascienza gli alieni arrivavano sulla terra per invaderci,
talvolta per curiosità, altre per necessità, altre ancora solo per caso, ma la
sfortuna è che molti di noi hanno fatto propria solo la prima spiegazione.
Chissà perché? Magari perché è esattamente ciò che faremmo noi altri? Mah, ciò
che conta è che l’unico desiderio che da allora ci invade per davvero è quello
che gli extra umani –
ovvero straordinariamente tali – se ne tornino al loro pianeta.
Per sempre, già. Come nei
racconti di cappa e spada, di uno contro l’altro o eroicamente molti,
tradizionalmente i cattivi,
anche se negli ultimi anni stiamo trovando tutti qualche difficoltà nello
scovare la fondamentale soluzione di continuità tra le due fazioni. Diciamoci
la verità: nel secolo scorso era molto più facile capire per chi avresti dovuto
parteggiare, dov'era seduta la squadra in torto, per quanto tutti i posti
fossero occupati. Solo che a forza di mondarsi anche verbalmente, dissociarsi
da se stessi e auto assolversi ancora prima di essere accusati, stai a vedere
che i fascisti erano gli altri…
Nondimeno, ciò che ti spingeva ad andare avanti, pagina dopo pagina, atto dopo
atto, fotogramma dopo fotogramma, era veder sconfitto il malvagio responsabile
di tutte le disgrazie dei tuoi beniamini.
E per sempre era
l’auspicabile sottinteso di ogni finale. Non volevi sequel o spin
off, nessuno se li augurava, perché la notte che seguiva la parola fine
volevi dormire sonni tranquilli e magari sognare un’altra storia anche migliore
di quella che avevi letto, visto, vissuto.
Non desideravi di certo ritrovarti di fronte all’ennesimo incubo.
La realtà è che ciascuno di noi deve darsi da fare nell’affrontare ciò che la
vita richiede, qui e ora. Per il bene di se stessi, dei propri cari e magari
anche per il maggior numero di persone.
Detto ciò, seppur con riluttanza, ritorno sui miei passi e riattacco
dall’incipit rispettando la suddetta premessa sino in fondo.
C’erano una volta due parole che
dovrebbero essere in cima ai nostri pensieri e, per quanto
inquietanti, da tenere a mente ogni giorno e in base a esse fare estrema – ma
che dico – assoluta attenzione prima di prendere qualsiasi decisione sul
presente che ci aspetta, ancora prima che il futuro.
Quelle che ci informano che la
stragrande maggior parte dei corsi d’acqua negli Stati Uniti è inquinata da
robaccia chimica… per sempre.
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