giovedì 20 ottobre 2022

Cagliari, noi speriamo che ce la caviamo…

Un intero edifico del polo universitario cagliaritano di Sa Duchessa è venuto giù nella serata di martedi 18 ottobre 2022.

Solo qualche ora prima era pieno di studenti, docenti, personale ausiliario.

Per fortuna nessuna vittima.

Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari, poco dopo essersi recato sul posto, ha affermato che il “crollo è avvenuto quando le lezioni erano già concluse”.

Meno male che ci ha reso edotti tutti, da soli non ci saremmo mai arrivati.

Il suo pensiero è stato chiaro e lapidario: “il Signore ci ha graziati”.

Ha pienamente ragione.

I Cagliaritani e chi frequenta la Città per ragioni di lavoro, di studio, turistiche sono esclusivamente nelle mani di Dio.

Chi gestisce la res publica in questa Città, lì, nell’Isola alla deriva nel Mediterraneo occidentale, lo fa a sua insaputa e, quando lo sa, spesso a sua incapacità.

Il sindaco Truzzu ce lo fa capire quotidianamente, fra strade strette dominate da sciagurate piste ciclabili scarsamente frequentate e impuniti parcheggi in doppia fila o con piste ciclabili destinate a sprecar soldi pubblici e a far lievitare il numero degli incidenti stradali ovvero con campagne pubblicitarie degne di Nosferatu e con la sua voglia di passare alla storia cambiando i connotati a veri e propri simboli della Città.

Sempre a Cagliari, qualche anno fa il crollo di un soffitto nel Liceo “G.M. Dettori”, oltre alla chiusura per lungo tempo della scuola, portò alla luce una situazione assurda: nella Provincia solo 5 scuole superiori su 75 avevano il certificato di agibilità, pur essendo disponibili ben 170 milioni di euro.

Il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Cagliari Francesco Mola, docente di statistica, ha affermato sconcertato che si è trattato di “un fulmine a ciel sereno”, aggiungendo che “non c’è stato nessun segnale che si potesse verificare quanto accaduto. Gli edifici delle nostre facoltà vengono ispezionati regolarmente. Nell’aula crollata l’ultima manutenzione ordinaria era stata effettuata tre o quattro anni fa. Non c’è stata nessuna avvisaglia, nessuna crepa o un rumore che potesse far pensare a un simile cedimento”.

In realtà, crepe e filature erano state recentemente fotografate nell’edificio crollato da vari studenti.

E, statisticamente, forse un dubbio poteva venire.

Chi vive e frequenta Cagliari è davvero nelle mani di Dio, anche e soprattutto per incapacità umane.

Ne sono un eloquente segnale, a puro titolo di esempio, gli incidenti stradali e i pedoni investiti nella trafficata Via Cadello: solo nei primi sei mesi del 2022, fra i tanti, un bimbo di 15 mesi venne travolto e ucciso sulle strisce pedonali l’1 febbraio scorso, il 28 aprile venne sfondata una vetrina con un’auto, il 19 agosto un ubriaco tamponava un altro veicolo. Non si contano incidenti e investimenti avvenuti in questi ultimi anni, fra morti e scontri frontali.  

Basterebbe inserire sulla sede stradale alcuni dissuasori attraversamenti rialzati per moderare la velocità, prima causa degli incidenti in una strada troppo spesso scambiata per un circuito di Formula 1.

Tante richieste, un’esigenza pressante, nessun intervento.

In compenso l’attraversamento rialzato è giunto in Via Asti, strada angusta dove nessun’auto s’azzarda a correre e dove non si ricorda un investimento di malcapitati pedoni negli ultimi 500 anni.

Sì, chi vive e frequenta Cagliari è davvero nelle mani di Dio, però la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari vuol verificare se esistano responsabilità nel crollo dell’edificio universitario e ha messo l’intero complesso sotto sequestro.          

Perché aiutati che Dio t’aiuta.

Stefano DeliperiGruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

da qui

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