sabato 10 maggio 2025

L’acqua del rubinetto inquina meno di quella in bottiglia: Grohe può dirlo

La corte d'appello di Milano ha dato ragione all'azienda tedesca. Mineracqua le contestava gli slogan che equiparavano l'acqua del rubinetto a quella minerale

 “L’acqua è finalmente libera da tutti i contenitori, finalmente libera di essere gustata nella sua purezza”, “Concediti l’acqua come dovrebbe essere: pura e libera”, “Libera dalla bottiglia, sostenibile al 100%. Migliora il footprint ambientale con GROHE Blue Home!”. Sono alcuni degli slogan usati dall’azienda tedesca Grohe, leader nel settore della rubinetteria idrosanitaria, per promuovere i propri sistemi di filtraggio dell’acqua del rubinetto. Per Mineracqua, la Federazione Italiana delle Industrie delle Acque Minerali Naturali, queste frasi sono illecite: violerebbero la normativa in tema di acque minerali e quella sulla pubblicità ingannevole e comparativa, perché equipara l’acqua filtrata all’acqua minerale. Si è rivolta al Tribunale di Milano e lo scorso marzo la Corte d’Appello ha dato ragione a Grohe.

 

Mineraqua contesta gli slogan ambientali di Grohe

Fanno parte di Mineracqua la maggior parte delle aziende che vendono acqua minerale in bottiglia, concorrenti diretti di Grohe, che invece vende sistemi per depurare l’acqua del rubinetto. Nei propri slogan l’azienda tedesca parla di acqua “pura”, riferendosi a quella del rubinetto, depurata con i propri sistemi di filtraggio. E, in più, dichiara che l’acqua del rubinetto rispetti l’ambiente più di quella in bottiglia. Affermazioni che non sono piaciute a Mineracqua, che si è rivolta al Tribunale di Milano (e poi alla Corte di Appello) per riconoscere l’illiceità degli slogan utilizzati da Grohe. Per la Federazione Italiana delle Industrie delle Acque Minerali, gli slogan di Grohe violerebbero la normativa in tema di acque minerali naturali, quella sulla pubblicità ingannevole e comparativa, sulle pratiche commerciali scorrette, di concorrenza sleale, oltre alle norme del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria. Una delle principali accuse rivolte a Grohe è che non potesse equiparare l’acqua filtrata con l’acqua minerale utilizzando termini “pura” e “purezza”, previsti dalla normativa in tema di acque minerali.

 

Per la Corte d’Appello di Milano sono slogan leciti

Per la Corte di Appello di Milano Grohe aveva tutti i diritti di usare la parola “pura” riferendosi all’acqua del rubinetto.

“L’aggettivo pura era usato nel suo significato comune, quale sinonimo di incontaminata, pulita, salubre, e non  nella sua accezione strettamente giuridica”, si legge nella sentenza.

E per quanto riguarda l’affermazione che l’acqua del rubinetto avrebbe un minore impatto ambientale, per la Corte d’appello Grohe poteva assolutamente dirlo, in quanto è vero. Secondo i giudici, infatti, è indiscutibile che l’utilizzo di acqua di rubinetto evita il ricorso alle bottiglie di plastica e, quindi, elimina una possibile fonte di inquinamento, dando un contributo positivo alla tutela dell’ambiente.


Slogan leciti, tranne uno

Un solo slogan di Grohe è stato giudicato illecito dal Tribunale e dalla Corte d’Appello:

“Tutti i benefici dell’acqua minerale direttamente dal rubinetto della vostra cucina”.

I giudici hanno ritenuto ingannevole questa dichiarazioe, anche se hanno respinto la domanda di risarcimento dei danni per 10,7 milioni di euro, per assenza di prove sui danni patrimoniali subiti da Mineracque.

da qui

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