La corte d'appello di Milano ha dato ragione all'azienda tedesca. Mineracqua le contestava gli slogan che equiparavano l'acqua del rubinetto a quella minerale
“L’acqua è finalmente libera da tutti i
contenitori, finalmente libera di essere gustata nella sua purezza”, “Concediti
l’acqua come dovrebbe essere: pura e libera”, “Libera dalla bottiglia,
sostenibile al 100%. Migliora il footprint ambientale con GROHE Blue Home!”.
Sono alcuni degli slogan usati dall’azienda tedesca Grohe, leader nel settore
della rubinetteria idrosanitaria, per promuovere i propri sistemi di filtraggio
dell’acqua del rubinetto. Per Mineracqua, la Federazione Italiana delle
Industrie delle Acque Minerali Naturali, queste frasi sono illecite:
violerebbero la normativa in tema di acque minerali e quella sulla pubblicità
ingannevole e comparativa, perché equipara l’acqua filtrata all’acqua minerale.
Si è rivolta al Tribunale di Milano e lo scorso marzo la Corte d’Appello ha
dato ragione a Grohe.
Mineraqua contesta gli slogan
ambientali di Grohe
Fanno parte
di Mineracqua la maggior parte delle aziende che vendono acqua minerale in
bottiglia, concorrenti diretti di Grohe, che invece vende sistemi per depurare
l’acqua del rubinetto. Nei propri slogan l’azienda tedesca parla di acqua
“pura”, riferendosi a quella del rubinetto, depurata con i propri sistemi di
filtraggio. E, in più, dichiara che l’acqua del rubinetto rispetti l’ambiente
più di quella in bottiglia. Affermazioni che non sono piaciute a Mineracqua,
che si è rivolta al Tribunale di Milano (e poi alla Corte di Appello) per
riconoscere l’illiceità degli slogan utilizzati da Grohe. Per la Federazione
Italiana delle Industrie delle Acque Minerali, gli slogan di Grohe violerebbero
la normativa in tema di acque minerali naturali,
quella sulla pubblicità ingannevole e comparativa, sulle pratiche commerciali scorrette,
di concorrenza sleale, oltre alle norme
del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria. Una delle principali accuse
rivolte a Grohe è che non potesse equiparare l’acqua filtrata con l’acqua
minerale utilizzando termini “pura” e “purezza”, previsti dalla
normativa in tema di acque minerali.
Per la Corte d’Appello di Milano
sono slogan leciti
Per la Corte
di Appello di Milano Grohe aveva tutti i diritti di usare la parola “pura”
riferendosi all’acqua del rubinetto.
“L’aggettivo
pura era usato nel suo significato comune, quale sinonimo di incontaminata,
pulita, salubre, e non nella sua accezione strettamente giuridica”, si
legge nella sentenza.
E per quanto
riguarda l’affermazione che l’acqua del rubinetto avrebbe un minore impatto ambientale,
per la Corte d’appello Grohe poteva assolutamente dirlo, in quanto è vero.
Secondo i giudici, infatti, è indiscutibile che l’utilizzo di acqua di
rubinetto evita il ricorso alle bottiglie di plastica e, quindi, elimina una
possibile fonte di inquinamento, dando un contributo positivo alla tutela
dell’ambiente.
Slogan leciti, tranne uno
Un solo
slogan di Grohe è stato giudicato illecito dal Tribunale e dalla Corte
d’Appello:
“Tutti i
benefici dell’acqua minerale direttamente dal rubinetto della vostra cucina”.
I giudici
hanno ritenuto ingannevole questa dichiarazioe, anche se hanno respinto la
domanda di risarcimento dei danni per 10,7 milioni di euro, per assenza di
prove sui danni patrimoniali subiti da Mineracque.
Nessun commento:
Posta un commento