Per sopperire ai fabbisogni energetici dell’intero patrimonio residenziale italiano basterebbe realizzare pannelli fotovoltaici sul 30% dei tetti a uso abitativo del Bel Paese.
E’ il risultato dello studio ENEA pubblicato sulla Rivista Energies (N. Calabrese, D. Palladino, Energy Planning of Renewable Energy Sources in an Italian Context: Energy Forecasting Analysis of Photovoltaic Systems in the Residential Sector, 27 marzo 2023).
Inoltre,
afferma e certifica l’I.S.P.R.A. (vds. Report Consumo di suolo, dinamiche territoriali e
servizi ecosistemici. Edizione 2023, Report n. 37/202), è molto
ampia la superficie potenzialmente disponibile per installare
impianti fotovoltaici sui tetti, considerando una serie di fattori che
possono incidere sulla effettiva disponibilità di spazio (presenza di comignoli
e impianti di condizionamento, ombreggiamento da elementi costruttivi o edifici
vicini, distanza necessaria tra i pannelli, esclusione dei centri storici).
Dai
risultati emerge che la superficie netta disponibile può variare da 757 a
989 km quadrati. In sostanza, si spiega, “ipotizzando tetti piani e la
necessità di disporre di 10,3 m2 per ogni kW installato, si stima una potenza
installabile sui fabbricati esistenti variabile dai 73 ai 96 GW”. A questa
potenza, evidenziano i ricercatori dell’Ispra, si potrebbe aggiungere quella
installabile in aree di parcheggio, in corrispondenza di alcune
infrastrutture, in aree dismesse o in altre aree impermeabilizzate; “ipotizzando
che sul 4% dei tetti sia già installato un impianto, si
può concludere che, sfruttando gli edifici disponibili, ci sarebbe
posto per una potenza fotovoltaica compresa fra 70 e 92 GW”.
Energia
producibile senza particolari impatti ambientali e conflitti sociali., sarebbe
una scelta altamente positiva a fini di produzione energetica e di tutela del
paesaggio.
Domanda
banale: per quale singolare motivo le ricerche tecnico-scientifiche di ENEA e
I.S.P.R.A. non vengono tenute in debito conto ai fini delle politiche e della
pianificazione energetica ambientale?
Forse perché
non devono esser disturbati programmi e progetti delle grandi
società energetiche, a iniziare da quelle in mano pubblica?
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
da MEDIA,
sito web tematico di ENEA, 15 giugno 2023
Energia:
ENEA, con fotovoltaico su 30% tetti soddisfatto fabbisogno elettrico
residenziale.
Per soddisfare
l’intero fabbisogno elettrico del settore residenziale nazionale servirebbe
installare pannelli fotovoltaici sul 30% circa della superficie
complessiva dei tetti degli edifici ad uso abitativo del nostro Paese,
che equivale a quasi la totalità dell’area idonea all’installazione di questi
dispositivi. È quanto ha calcolato l’ENEA nello studio pubblicato sulla
rivista open access Energies che
descrive il reale potenziale del fotovoltaico in Italia al 2030 e al 2050
impiegando solo le superfici di copertura di edifici esistenti, senza la
necessità di ulteriore uso del suolo.
“Nel nostro
Paese gli edifici ad uso residenziale sono oltre 12 milioni con una superficie
complessiva dei tetti di circa 1.490 km2, di cui solo 450 km2,
pari appunto al 30% circa, potrebbero avere caratteristiche adeguate
all’installazione di pannelli fotovoltaici”, spiega Nicolandrea Calabrese
responsabile del Laboratorio ENEA di Efficienza energetica negli edifici e
sviluppo urbano e coautore dello studio insieme al collega Domenico Palladino,
ricercatore dello stesso laboratorio.
Lo studio
evidenzia come, ipotizzando di occupare interamente questa superficie ottimale (circa
450 km2), si potrebbero generare oltre 79 mila GWh di energia
elettrica per una potenza complessiva installata di 72 GW. Anche se si
riuscisse a occupare una superficie inferiore (indicativamente circa 310 km2),
l’energia prodotta sarebbe in grado di soddisfare il fabbisogno energetico
elettrico del settore residenziale pari a un consumo medio annuo di circa 65,5
mila GWh.
Tuttavia,
gli scenari più ‘probabili’ evidenziati dallo studio ENEA dimostrano che la
potenza fotovoltaica installata potrebbe essere solo pari a 6 GW, ovvero
l’11,5% dell’obiettivo nazionale fissato in 52 GW di nuova capacità
fotovoltaica al 2030 (due volte e mezzo la potenza registrata nel 2020). Al
2050, lo studio stima che la produzione di energia elettrica da fotovoltaico
potrebbe coprire potenzialmente poco meno del 40% del fabbisogno nazionale, ma
con significative differenze a livello regionale: Veneto, Emilia-Romagna e
Lombardia dovrebbero avvicinarsi agli obiettivi nazionali anche seguendo
scenari più cautelativi, mentre altre regioni necessiterebbero di scenari più
spinti.
“Per
sostenere e promuovere il fotovoltaico sui tetti serve rimodulare gli incentivi
o adottare nuove azioni su base regionale. Per questo abbiamo definito un nuovo
indice[1] che misura il potenziale
fotovoltaico di ciascuna regione e che potrebbe essere di supporto ai decisori
politici e agli enti locali per adottare strategie energetiche sempre più
efficaci e specifiche per ogni singolo territorio”, sottolinea Domenico
Palladino.
A livello
territoriale, lo studio ENEA ha calcolato che al 2050 nel Nord-ovest[2] si potrebbe produrre oltre
5.500 GWh di energia elettrica con il fotovoltaico sui tetti, consentendo di
soddisfare fino al 50% del fabbisogno residenziale. Nel Nord-est[3] questa percentuale potrebbe
superare il 50%, con una produzione complessiva di 7.100 GWh. Al Centro[4], la percentuale scenderebbe a
circa il 40%, mentre nel Sud e nelle Isole la copertura del fabbisogno
raggiungerebbe percentuali via via più basse.
Nonostante
il potenziale e la convenienza del fotovoltaico sulle coperture degli edifici,
rimangono da affrontare sfide come la natura intermittente di questa fonte di
energia e procedure amministrative che restano complesse, anche se di recente è
stata varata una normativa che punta a ridurre la burocrazia e a promuovere
nuove installazioni sui tetti di edifici esistenti, compresi quelli dei centri
storici. “Negli ultimi anni sono stati realizzati molteplici interventi di
efficientamento energetico del nostro patrimonio edilizio, ma molto rimane da
fare: gli edifici residenziali sono responsabili ancora del 12% delle emissioni
e del 30% del fabbisogno energetico complessivo del nostro Paese soprattutto a
causa della climatizzazione e delle scarse prestazioni termiche dell’involucro
edilizio”, concludono i due ricercatori ENEA.
Note
[1] Regional
potential index (RPI) è il rapporto tra la potenza fotovoltaica installata e il
massimo teorico che potrebbe essere installato sulla superficie ottimale
calcolata del tetto (pari a circa 450 km2 a livello nazionale).
Questo indice è stato calcolato per tre anni di riferimento (2021, 2030 e 2050)
all’interno dello studio.
[2] Valle
d’Aosta, Piemonte, Liguria e Lombardia.
[3] Trentino,
Friuli-Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna.
[4] Toscana,
Umbria, Marche e Lazio.
Nessun commento:
Posta un commento