Il violoncellista Mario Brunello ha dato un concerto a Cortina d'Ampezzo per i larici abbattuti per far posto alla pista da bob dei prossimi Giochi olimpici e paralimpici invernali del 2026. Con il suo violoncello, il maestro chiede pietà per la natura
Note a quattro corde in ricordo degli
alberi abbattuti per fare posto a una pista di bob a Cortina d’Ampezzo. Dove
prima sorgeva un bosco di larici secolari vi saranno centinaia di tronchi
mozzati. In questo paesaggio al rovescio si è esibito il violoncellista Mario
Brunello.
Con la sua emblematica custodia rossa e
la sua sublime musica, l’artista ha suonato per quei
larici, un pubblico che non c’è più. Il bosco di Ronco,
sopra la località che ospiterà i Giochi olimpici e paralimpici invernali del
2026, è il suo teatro vuoto.
Il violoncellista ha voluto esprimere il
dolore della natura attraverso il suo strumento, dando un ultimo saluto alla
foresta e invitando le persone a prendere posizione e a opporsi a questa
distruzione.
Sono qui per dare voce a questi
larici, che sono qui da secoli, e non hanno avuto l’opportunità di vivere con
la musica, ma una voce dovrebbero averla e dovrebbero essere ascoltati. La mia
è una richiesta di pietà per lo scempio che sta avvenendo nel bosco di Ronco”
ha dichiarato Mario Brunello.
Tra il rumore delle motoseghe e i
dissensi di chi si è schierato contro la realizzazione di nuovi impianti
risuonano canti di montagna eseguiti dal violoncellista, come già fatto per gli
alberi abbattuti di Arte Sella anni fa.
Le proteste contro la
nuova pista
I larici da abbattere sono più di 200
dopo l’accordo trovato per il cantiere,
“vengono giù al ritmo di 1 albero al minuto” così ha dichiarato Cristina
Guarda, consigliera regionale del Veneto, prima di uno stop ai lavori.
Gli ambientalisti continuano a
manifestare al fianco della consigliera contro la creazione di impianti nuovi
per le prossime Olimpiadi invernali, ritenendoli assolutamente non necessari.
Questi sono visti come “un’opera
dannosa” usando le parole di Guarda, un spreco di fondi perché costerebbero
oltre 120 milioni che potrebbero essere investiti in interventi per lo sviluppo
del territorio di montagna e per più servizi alla comunità.
Invece, quelle aree montane vengono
adesso rase al suolo.
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