domenica 22 marzo 2020

TRE COSE DA TENERE A MENTE QUANDO FACCIAMO LA SPESA



Ieri sera il Presidente Conte ha diffuso dei provvedimenti ancora più stringenti: rimane aperto solo chi offre servizi e beni di prima necessità, e chi può lavorare in remoto da casa (smartworking). Forse a causa delle immagini di risse e tafferugli nei supermercati che stanno facendo il giro del mondo, lo stesso Presidente ha preso qualche secondo per chiarire un aspetto: non c'è motivo di correre a fare la spesa. Il servizio sarà garantito. E questo vale per l'intera filiera.
Queste son tre cose che abbiamo bisogno di capire, realizzare e ricordare ogni volta che andiamo al supermercato.

1) ABBASTANZA PER TUTTI
Nonostante la situazione di emergenza, ci sono abbastanza beni per tutti, se tutti comprano con criterio. Non serve bisticciare, non serve fare corse. Basta il buon senso e di un altro senso importante di cui abbiamo bisogno in questo momento, che è il senso di comunità.
"Quando le persone pensano a se stesse come identità sociale sono più collaborative, meno pronte a fare code e più disposte a condividere con estranei le merci in diminuzione".
Tanti di noi ancora lavorano per garantire a tutti ciò di cui abbiamo bisogno. Non stiamo andando incontro all'inverno nucleare. Non serve fare una gara alla scorta. Dobbiamo comprare il necessario per aver ciò che ci serve per un po', per evitare magari di fare tre spese al giorno, ma compriamo il necessario. Se facciamo una corsa, una volta vinciamo, magari anche due, o tre, ma alla quarta perdiamo. Se compriamo con criterio, nessuno arriva tardi. Se ognuno compra il giusto, nessuno arriva tardi.
Per intenderci, a meno che abbiate comprato l'intera scorta di fagioli del supermercato (e se lo avete fatto va molto male) e abbiate piani balistici particolari, non c'è bisogno di riempire una stanza di casa con carta igienica. Compratene il giusto.

2) LO SCAFFALE VUOTO NON È LA FINE
Siamo rimasti tutti turbati alla vista degli scaffali vuoti, con eccezione delle penne lisce. Tranne per la presenza delle penne lisce. Quello ci ha forse rassicurato. Ma va chiarito un aspetto: lo scaffale vuoto non vuol dire che quel bene è finito, quindi addio. A volte è necessario tempo per risistemare gli scaffali, e quando anche i magazzini fossero vuoti, le scorte saranno ripristinate in tempo utile per la vendita. Abbiamo assistito ad un aumento della domanda, e i supermercati si stanno attrezzando per rispondere a questa domanda. Le compagnie stanno anche riducendo parzialmente la produzione dei prodotti meno richiesti a favore di quelli più importanti e dunque più richiesti, in modo da avere più cose necessarie e un po' di meno di cose meno fondamentali, evitando gli sprechi.
(Un supermercato inglese ha dichiarato che stanno passando da 20 tipi di pasta, a sei. Meno penne lisce per tutti!)
Quindi, se anche oggi non vediamo qualcosa negli scaffali, non significa che non sarà disponibile nei giorni dopo. Questo ci riporta al punto precedente: se volevamo comprare qualcosa, e questo qualcosa sta per finire, non serve comprarne il triplo per sicurezza.

3) UNA PAROLA GENTILE
Nonostante la crisi, il personale dei supermercati sta continuando a lavorare sodo per garantirci il servizio. E questo non vale solo per loro, ovviamente. Sono tanti i professionisti che continuano, nel bel mezzo della più grande crisi sanitaria dei nostri tempi, a svolgere il proprio lavoro per la comunità.
Una parola gentile, un "buongiorno", un "arrivederci", e un "grazie" son sempre molto apprezzati e, di questi tempi, forse un po' di più.


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