L’ltalia è primo paese produttore di prodotti biologici in Europa, i consumi di cibi biologici
stanno crescendo nonostante la crisi e le frontiere delle coltivazioni
biologiche si stanno allargando coinvolgendo anche le grandi città. Ma questo
fenomeno (positivo) da dove è partito? Come è iniziata questa avventura?
Per cercare il bandolo della matassa, per cercare la sorgente
di tutto questo, dobbiamo andare indietro nel tempo e precisamente nell’estate del 1888 e
soffermarci nella bellissima e sempre assolata California, lo stato americano
nel quale la primavera si adagia tutto l’anno, il luogo sulle cui coste
l’oceano Pacifico si infrange con forza donando ad orde di surfisti un
divertimento assicurato.
Ebbene, fu in quella fatidica estate che tutto iniziò e,
pensate un po’, iniziò con una – apparente – disgrazia: l’avvento della Icerya purchasi negli
agrumeti californiani. Ma andiamo con ordine: cosa è l’Icerya purchasi? È una cocciniglia che, quasi piovuta
dal cielo, invase, sterminandoli, gli agrumeti californiani. Cosa era successo? Come mai
non si era mai vista quella cocciniglia?
La risposta a quelle domande la diede il noto entomologo americano Charles Valentine Riley che,
dopo attente analisi, capì che l’ospite indesiderato era una cocciniglia australiana dal nome di Icerya purchasi e
che era arrivata in California trasportata probabilmente da qualche nave.
Ma come mai era così dannosa in California mentre non lo era
quasi per nulla in Australia, suo paese di origine? Perché ogni ecosistema si basa sui rapporti antagonisti tra le varie specie che lo abitano e
la nostra cocciniglia,non avendo nemici in California,
“sfuggiva” a questa legge dell’ecologia moltiplicandosi a più non posso. Ma
attenzione, Riley – da bravo americano - non si limitò alla formulazione,
peraltro precisa, delle domande, ma passò ai fatti. Spedì in tutta fretta il
suo fedele assistente Koebele in Australia per cercare questo ipotetico fattore limitante.
Koebele ritornò in patria dopo pochi mesi vincitore: in
Australia l’Icerya purchasi non era devastante perché esisteva una
intera costellazione di nemici naturali che
manteneva le sue popolazioni sotto una soglia non dannosa. Tra la moltitudine
di insetti antagonisti, gli entomologi scelsero una coccinella la Rodolia cardinalis, la quale venne prima allevata
in laboratorio e poi liberata in campo. Se le leggi dell’ecologia non sono una
opinione, pensarono gli entomologi, in poco tempo si sarebbe reinstaurato l’equilibrio preda-predatore con buona pace per gli agrumi.
Come andò? Noi posteri possiamo affermare che andò bene, anzi
benissimo tanto che il successo superò le più rosee aspettative: dopo pochi
anni la coccinella si insediò stabilmente nel territorio californiano relegando
le drammatiche infestazioni di Icerya nella parte del cervello dove risiedono i
brutti ricordi…
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