A Parigi, il 28
marzo è stata emessa la sentenza nel processo della società privata dell’acqua
Veolia contro il film Water makes money. Dalla sentenza risulta quanto segue:
Sostanzialmente la
denuncia di Veolia è stata respinta: i fatti citati nel film non vengono messi
in dubbio e possono continuare a essere qualificati come „corruzione“. Le
dichiarazioni dei testimoni, come anche esempi tratti dal film sono, secondo la
sentenza, sufficienti a giudicare non diffamante e giustificata la definizione
„corruzione. In questo contesto, si è fatto cenno, tra l’altro, ai conflitti di
interesse, che emergono nel film, tra politica ed economia, gli esempi di
corruzione di Grenoble, Montpellier e Tolosa.
Purtroppo però, in un
punto il tribunale è stato compiacente con la società: la dichiarazione di
Jean-Luc Touly, secondo la quale gli sarebbe stato offerto un milione di euro,
è stata giudicata dal tribunale non dimostrabile: al momento del fatto il
„corruttore“ e la persona da corrompere erano soli. Tuttavia il tribunale ha
accolto la versione di Veolia. Sebbene nel corso del dibattimento sia risultato
chiaro che tangenti di questo tipo sono all’ordine del giorno nelle società
private dell’acqua, nella versione DVD francese questo passaggio deve essere
cancellato.
A parte ciò, le
dichiarazioni di Jean-Luc Touly sono state valutate non chiare anche se egli
sostiene di essere stato bombardato di processi e di esserne uscito sempre
vincitore. In verità li ha vinti tutti meno uno, e cioè quando fu condannato al
risarcimento di 1 euro, e dovettero essere cancellati dal film due passaggi del
tutto insignificanti. Chiaro che Jean-Luc Touly l’abbia percepito come una
vittoria. In fin dei conti, rispetto alla denuncia del suo datore di lavoro, la
sforbiciata del suo intervento nel film poteva apparire ben poca cosa. E
tuttavia, il tribunale ha deciso che anche questo passaggio dev’essere
eliminato dalla versione DVD francese. Jean-Luc Touly e la distribuzione
francese del film vengono pertanto condannati rispettivamente a una multa di
1000 e 500 euro con la condizionale; inoltre ognuno di loro dovrà versare ai
querelanti la cifra simbolica di 1 euro.
E’ da presumere che il
passaggio incriminato non verrà censurato né nella versione ARTE, né in tutte
le altre edizioni internazionali del film – neppure in quella tedesca - che
dunque possono continuare ad essere proiettate integralmente...continua qui
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