martedì 6 maggio 2014

Storia di un poliziotto perbene

Roberto Mancini era un poliziotto, un Sostituto Commissario della Polizia di Stato.  Da qualche tempo in congedo.
Era entrato in Polizia nel 1980. Nel 1986 faceva parte della Criminalpol romana e ha indagato sulle attività camorristiche nel basso Lazio. Da lì ha iniziato a comprendere l’ampiezza degliaffari nel campo dello smaltimento illecito dei rifiuti tossici.
Nel 1994 iniziava un’indagine sull’ecomafia dei Casalesi e il 12 dicembre 1996 consegnava una documentata informativa alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli.   Un’informativa che curiosamente sarà ritrovata dal pubblico ministero Alessandro Milita solo a svariati anni di distanza e sarà un cardine dell’accusa nel procedimento aperto nel 2011 davanti alla Corte d’Assise di Napoli contro i padroni di Gomorra.
Nel periodo 1998-2001 Roberto Mancini ha collaborato con la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti presso la Camera dei Deputati e ha compiuto decine di sopralluoghi in discariche abusive di rifiuti tossici e radioattivi.   Nel 2002 gli veniva diagnosticato un linfoma non  Hodgkin.
Il Comitato di verifica del Ministero delle Finanze ha sancito che il suo tumore del sangue dipendeva da “causa di servizio”: 5 mila euro di indennizzo. La risposta della Camera dei Deputati, per conto della quale sono stati svolti i numerosi sopralluoghi venefici, è stata glaciale: il 13 luglio 2013 ha escluso “una qualsiasi responsabilità risarcitoria”, in quanto “dal punto di vista amministrativo, il sig Mancini, al fine di poter collaborare per la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti è stato inquadrato dal 16 aprile 1998 al 28 maggio 2001 nell’Ispettorato della Polizia presso la Camera dei deputati senza che sia stabilito alcun rapporto a titolo oneroso con la Commissione… La collaborazione del sig. Mancini con la Commissione parlamentare d’inchiesta non può, dunque, in alcun modo inquadrarsi in un rapporto di lavoro con l’organo parlamentare”.
Le indagini di Roberto Mancini avevano portato a individuare protagonisti e vicende della Terra dei Fuochi, ben 15 anni prima della scoperta ufficiale, ma qualche mano ignota le ha messe in un cassetto per lunghi e tragici anni.
Roberto Mancini è morto, a 54 anni, a Perugia il 30 aprile 2014.  Il 3 maggio 2014 si sono svolti i funerali solenni nella Basilica di S. Lorenzo fuori le Mura, a Roma. Cordoglio unanime del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Ministro dell’interno Angelino Alfano, del Capo della Polizia Alessandro Pansa.
Non ha avuto dallo Stato quel sostegno e quei riconoscimenti che ha meritato, ma è e resterà un esempio per chiunque abbia a cuore questa povera Terra e chi ci vive.
da qui



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