La filiera corta rappresenta un eccezionale strumento di promozione del prodotto biologico, perché riesce a creare un rapporto fiduciario tra chi produce e chi consuma. Se infatti da un lato l’agricoltore risulta motivato a realizzare prodotti sempre più sani e qualificati, dall’altro il consumatore viene incentivato a sostenere un modello agricolo più rispondente alle proprie esigenze, non sentendosi più l’ultimo anello del sistema commerciale ma divenendo, anzi, protagonista principale di una scelta di qualità ed eco-sostenibilità.
La filiera corta crea la consapevolezza nei produttori biologici e nei consumatori responsabili di avere obiettivi comuni e li spinge a trovare nuove forme di incontro, scambio e collaborazione con la vendita diretta che limita intermediazioni, prezzi maggiorati ed anonimato delle produzioni, valorizzando territorialità e stagionalità delle produzioni.
I consumatori non sono più visti come “clienti” ma come persone, titolari del diritto ad una sana alimentazione ed alla conoscenza del lavoro e della qualità che stanno alla base dei prodotti offerti, con la possibilità di fornire suggerimenti, critiche, esigenze e scelte.
La vendita diretta, quindi, non è intesa solo come mera occasione commerciale ma come strumento utile a garantire la qualità, a rispondere alla voglia del consumatore di sapere cosa mangia e da chi e come viene coltivato, allevato, trasformato il prodotto acquistato…
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