venerdì 10 dicembre 2010

Come ammalarsi di celiachia

Non si può certo dire che negli anni Settanta siano mancati fatti poco chiari e misteri che probabilmente nessuno riuscirà mai a svelare. Ma di solito quando si parla di queste cose non si pensa alla pastasciutta, a meno che non sia l’ora di pranzo. Invece a metà decennio, senza che nessuno se ne sia accorto, è accaduta una cosa che ha cambiato radicalmente la storia di questa “gloria nazionale”. Ancora oggi, nonostante su internet se ne trovino ampi – ma anche frammentari e contraddittori – stralci, non è facile ricostruire tutti i fatti.

Possiamo chiamare questa storia “Creso”, come il ricchissimo e mitico re della Lidia: è il nome con cui il 25 ottobre 1974 venne iscritta per decreto nel “Registro varietale” una nuova tipologia di grano duro che in pochissimo tempo avrebbe rivoluzionato la cerealicoltura italiana. Aveva tutti i numeri per vincere sulle altre: più produttiva, precoce, stabile qualitativamente, ricca di glutine. Tutte caratteristiche che l’industria della pasta cercava da tempo. In più la pianta era molto più bassa delle altre, che arrivavano anche al metro e sessanta ed erano sempre minacciate da vento e pioggia: un altro vantaggio non indifferente per la coltivazione estensiva meccanizzata. Va da sé che dopo qualche anno il Creso diventa la varietà più prodotta in assoluto: ancora oggi ha un posto di rilievo tra i dieci tipi di grano duro che vanno per la maggiore, quasi tutti selezionati negli ultimi 10 anni a partire proprio dal Creso…

da qui

Pochissime persone sanno che il grano o meglio il frumento da oltre vent’anni è mutato geneticamente (OGM) e attualmente non esiste alcuna norma che obblighi le industrie della pasta a riportare in etichetta la qualità e la tipologia di grano utilizzato per la produzione.

Questo potrebbe spiegare il motivo per il quale sono cresciute a dismisura le intolleranze e i casi di celiachia in questi ultimi anni!

Poiché vengono rilevati circa 65 mila nuovi casi di celiachia ogni anno (incredibile vero?) c’è chi pensa che questa tendenza sia causata dalle industrie del grano.

Ma in realtà siamo un po’ tutti intolleranti a questo tipo di grano anche se siamo inconsapevoli di questa cosa (molto inconsapevoli)!!

Tutto è iniziato nel 1974 con il bombardamento con i raggi gamma del grano originario che era poco produttivo (chiamato inizialmente grano Cappelli) appunto per rendere rapida, semplice e meno costosa la lavorazione, creando un nuovo grano (chiamato grano Creso).

Questo grano secondo molti sarebbe responsabile dell’alterazione del PH digestivo e tua della perdita della flora batterica autoctona e dell’incredibile aumento dei casi di celiachia…

da qui


…“Sembra fondata l’ipotesi, che la modifica genetica di questo frumento sia correlata a una modificazione della sua proteina, e in particolare di una sua frazione, la gliadina, che e’ una proteina basica, dalla quale per digestione peptica-triptica, si ottiene una sostanza chiamata frazione III di Frazer, alla quale e’ dovuta l’enteropatiainfiammatoria e quindi il malassorbimento.
E’ evidente la necessita’ di dimostrare scientificamente una differenza della composizione aminoacidica della gliadina del frumento nanizzato, geneticamente modificato, rispetto al frumento originario.
Quando questo fosse dimostrato, sarebbe ovvio eliminare la produzione di questo frumento, prima che tutte le future generazioni diventino intolleranti al glutine, cosi’ da costringere lo Stato ad accollarsi l’onere di fornire a tutti prodotti esenti da glutine, dalla farina alla pasta, ai biscotti (come peraltro gia’ ora avviene)”.
Il Cappelli mutato, oggi denominato Creso, rende conto di circa il 90% della pasta venduta in Italia ma gli ambientalisti continuano a nutrirsene e a cambiare argomento della conversazione quando qualche scriteriato come il sottoscritto ne cita le origini. In tutto il mondo circolano ormai migliaia di varietà di esteso consumo modificate mediante radiazione gamma".
Proprio quel grano e’ corresponsabile oltre ai vaccini, dell’enorme aumento della celiachia (e non solo, ma anche delle malattie degenerative tipo Distrofia,sclerosi ecc.), per l’alterazione del pH digestivo e la perdita di Flora batterica autoctona, che determinano anomale reazioni anche per l’aumento di Glutine che quel tipo di grano mutato geneticamente ha apportato all’alimentazione umana ! vedi

Il lavoro fatto dai genetisti e le concimazioni spinte con nitrati permettono anche di ottenere farine ricche di glutine. Ciò conviene all’industria alimentare perché si semplificano e si accelerano i processi di produzione del pane (addirittura oggi per la panificazione si usano farine addizionate di glutine) e della pasta.

Lo stesso non si può dire per il consumatore che, invece, vorrebbe prodotti ottenuti utilizzando farine pregiate e processi di lavorazione che non ne mortifichino la qualità.

L’aumento dei disturbi connessi al consumo di grano

Alcuni componenti del glutine appartenenti alle gliadine sono responsabili della celiachia (un tempo si chiamava “intolleranza al glutine”), un disturbo che colpisce soltanto persone predisposte. Le gliadine, e in misura minore le glutenine, contengono la maggior parte delle proteine responsabili dell’allergia alimentare al grano.
Il glutine è anche difficile da digerire e ciò spiegherebbe l’insorgenza dei disturbi di cui si lamentano molte persone dopo aver mangiato prodotti a base di farina (la cosiddetta intolleranza al grano).
Va sottolineato che l’aumento della quantità di glutine conseguito con il lavoro fatto dai genetisti moderni e con le pratiche colturali correnti è a carico soprattutto delle temibili gliadine…

da qui


vedi il post su giuseppe-li-rosi-contadino

1 commento:

  1. http://lofaccioincasa.it/2010/11/22/la-farina-bianca-e-celiachia-che-nesso-ce/

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