…“Il progetto è stato finora realizzato grazie all’impegno, a titolo
gratuito, di Crs4 e Nurnet – racconta Antonello Gregorini, presidente della fondazione – Un
mecenate cagliaritano, Luca Murgianu, ha inoltre anticipato il canone di
locazione provvisorio di un server che, attualmente, risiede in America.
Abbiamo quindi caricato i dati del geo server contenenti le coperture provenienti
da wikimapia e dall’archivio della Regione Sardegna. Questi dati non erano
allineati né spazialmente né come organizzazione dei metadati alfanumerici e
delle tabelle descrittive ed è stato quindi necessario lavorare su questi dati.
Stiamo progettando le icone delle singole categorie tipologiche di cui abbiamo
già stilato le tabelle”.
Il geoportale, al momento in versione beta, permette
l’accesso via web al patrimonio culturale nuragico e prenuragico della
Sardegna, consente di consultare e modificare i dati presenti e di inserirne di
nuovi in un’ottica di open data, ossia di dati liberamente accessibili a tutti
privi di brevetti o altre forme di controllo che ne limitino la riproduzione.
La tecnologia utilizzata è principalmente quella del GIS (Geographic
Information Systems) partecipativo in cui gli utenti vengono coinvolti nella
generazione e gestione delle informazioni relative ai siti archeologici.
“Contiamo di poter offrire servizi indotti al territorio –
conclude Gregorini – attraverso un sistema delle adozioni dei monumenti
antichi, e con la generazione di nuclei territoriali di accoglienza per
visitatori archeo- appassionati. Il futuro del geoportale che sul piano tecnico
è realtà dipende dai fondi che riusciremo a far confluire sul progetto. Questo
è un lavoro di grado istituzionale che meriterebbe maggiore attenzione da parte
di quelle istituzioni che sino oggi hanno trascurato queste linee della filiera
culturale turistica”.
qui il sito
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