A scuola ci hanno insegnato che la politica si fa nella cabina
elettorale o, tutt’al più, nelle sedi di partito. Ma ci hanno ingannato. La
politica si fa sempre, perfino quando stiamo zitti. A ben pensarci proprio il
silenzio e l’indifferenza sono i comportamenti di maggiore rilevanza politica,
perché il potere adotta la regola che chi tace acconsente. In effetti la
maggioranza silenziosa è il suo più grande alleato.
Pochi si
interrogano sulla natura del potere ed è diventato un luogo comune che il
potere stia in piedi da solo. In realtà è sostenuto dal basso. La vera forza del potere si chiama consenso, che non si
avvale solo del silenzio, ma anche dell’obbedienza. Non a
caso cerca di allevarci in una scuola autoritaria, classista, concorrenziale.
Per la stessa ragione tiene ben salde le redini dei giornali e delle
televisioni, per darci una chiave di lettura della realtà che fa comodo a lui. E’ un fatto che il potere non può realizzare i suoi progetti da
solo. Ha bisogno di noi, del nostro lavoro, del nostro consumo, del nostro
risparmio, del nostro voto. Per questo tutti siamo responsabili dei
crimini commessi dal potere. Ma la nostra responsabilità è solo una faccia
della medaglia. L’altra è il nostro potere. Dal momento che il nostro lavoro,
il nostro consumo, il nostro risparmio sono così importanti per la
sopravvivenza del sistema, possiamo usarli per ricattarlo ed obbligarlo a
comportamenti diversi...
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