venerdì 26 aprile 2013

Oggi “compio” 12 anni. Vi racconto la mia vita dopo l’incidente - Simone Fanti


Fatemi gli auguri. E sì compio ben 12 anni. Alle 0.25 del 25 aprile del 2001 ho iniziato la mia seconda vita. Né peggiore né migliore di quella di prima, solo molto diversa. Anzi giocando con le parole quel giorno sono diventato un diversamente vivente. Che c’è da festeggiare? Beh l’alternativa, non certo allettante, sarebbe stata diversamente morto… La metto sul ridere, almeno ci provo, ma è un riso amaro. Se mi fosse data la possibilità di scegliere il mio destino certo non avrei selezionato l’opzione vita in sedia a rotelle. Ci sono tante altre vite che all’apparenza appaiono più interessanti. Ma così è andata.
Giocare con il proprio passato può essere utile e catartico. Può farti capire il percorso che hai fatto, che sei in viaggio verso una meta, può farti comprendere che sei vivo. Situazione che non era una certezza dodici anni fa sull’asfalto di Luino. Guardarsi alle spalle serve anche a fare i conti con se stessi, a far pulizia di tutto quello che è inutile, a non ripetere gli stessi errori. C’è stato un periodo, appena dopo l’incidente che mi ha reso paraplegico in cui ho sentito il bisogno di riempire l’esistenza di cose, spesso non importava se fossero realmente importanti. Ho riempito la mia vita di persone per poi scoprire che ne bastano poche, ma scelte con cura. Ho riempito la mia vita di flirt, per poi scoprire che una sola donna può saturare la tua esistenza d’amore. Ho riempito la mia scrivania di iniziative per poi non essere mai soddisfatto dei risultati. Il tutto per dimostrami che una vita normale è possibile. Oggi forse svuoterei un po’ l’agenda per lasciare più spazio alle emozioni vere e al pensiero…

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