mercoledì 24 agosto 2011

Gilbert Douville

"FRATELLO......

....quando le cose vanno male,
come a volte succede,
volgi lo sguardo a quell' intima visione
che arde di dentro,
Li troverai il senso delle cose

Odo un' aquila nel cielo
e ponies scalpitanti a Ovest

Vedo il rosso cielo del mattino
e il fulmine saettare abbagliante

Sento il profumo della fresca rugiada mattutina
e quello della pioggia in un pomeriggio della tarda primavera

Godo della freschezza dell' aria
e gioisco alla mezzanotte di una notte di luna

Sento cuori pulsare tutt' intorno
La terra e' calda sotto i miei piedi

Quando le cose vanno male
come a volte succede"


"MISSIONARIO....

...danzavo tra le stelle
Poi sei venuto tu
a trascinare in basso il mio spirito
Hai detto che ero stupido

Danzavo tra le nuvole
Poi sei venuto tu
a trascinare in basso il mio spirito
Hai detto che vivevo nell' errore

Danzavo tra le colline
Poi sei venuto tu
a trascinare in basso il mio spirito
Hai detto che ero malvagio

Danzavo tra gli alberi
Poi sei venuto tu
a trascinare in basso il mio spirito
Hai detto che ero sporco

Danzavo tra i fiori
Poi sei venuto tu
a trascinare in basso il mio spirito
Hai detto che tutto era vano:
ero sempre e soltanto un indiano"

da qui

...Come mai gli Indiani, che consideravano gli animali loro fratelli, li uccidevano per mangiarli?

Sostanzialmente perché avevano fame. In realtà prima di ucciderli ringraziavano il loro spirito, ringraziavano il bisonte o il cervo dicendogli che un giorno lo avrebbero ricambiato nutrendo i suoi cuccioli. Gli Indiani avevano due modi per “seppellire” i morti: o sopra un albero o su un’impalcatura. In questo modo i corpi si decomponevano rapidamente e i resti cadevano al suolo. L’erba posta sotto all’impalcatura diventava molto verde, rigogliosa e i figli del cervo e del bisonte potevano nutrirsene. In questo modo gli Indiani mantenevano la promessa di sfamare i cuccioli degli animali uccisi. Tutto questo appartiene al Grande Cerchio della Vita in cui ogni cosa è legata alle altre.

Questa vostra consapevolezza del profondo legame tra tutte le creature ci riporta al problema del rispetto per la vita; qual è il tuo pensiero di fronte ai disastri ambientali, alle devastazioni provocate dall’umanità sul pianeta Terra?

A volte mi pongo domande sul destino di questo pianeta e penso che la Terra ha qualcosa che noi umani non possediamo, se non in una quantità molto esigua: il tempo.
Noi umani siamo folli, facciamo alla Terra cose terribili. Quasi non pensiamo che dopo la nostra morte la Terra andrà avanti comunque. Noi abbiamo una vita molto breve, soltanto la Terra “possiede il Tempo”. Rispetto agli altri animali l’uomo è un essere molto particolare: ha paura, è molto possessivo, difficilmente vuol condividere quello che ha. Per difendere quello che possiede costruisce armi sempre più potenti; addirittura la bomba atomica, l’arma più micidiale (v. la poesia No nukes di Gilbert. N.d.A.)… L’uomo è talmente folle che, piuttosto di condividere, è disposto anche a massacrare i suoi simili… e si dimentica della brevità della sua vita di fronte a quella della Terra...

daqui

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