Si chiama Nir, come 'nero', o 'nido' in molti dialetti meridionali. Nir è un acronimo che designa il primo 'riparo notturno assistito', una struttura architettonica progettata per zone di emergenza umanitaria nella terra dei migranti.
L'idea è dello studio di architettura 'Vortex A'. Il 'B/N Project', è - si legge dal sito del progetto "un'unità tecnologica minima, un sistema architettonico replicabile e fluidodestinato a zone di emergenza umanitaria. Un progetto immaginato per dare una risposta realistica al problema del nomadismo transnazionale contemporaneo nelle province agricole del sud Italia, che descrive l'incontro possibile tra le culture stanziali e quelle in transito". B/N Project, al contempo, rappresenta le iniziali delle parti architettoniche che lo definiscono: "B" è la BASE, logistica, dei servizi; "N" è il NIR', ovvero il primo riparo notturno assistito
Il sito pilota prescelto, per questa sperimentazione eseguita in collaborazione con l'Osservatorio Migranti Basilicata, è Villaggio Gaudiano, una piccola frazione lucana di circa quaranta abitanti nel comune di Lavello (PZ). Nelle vicinanze di Villaggio Gaudiano si concentrano ogni fine estate fino a tremila braccianti stagionali provenienti dall'Africa nord-occidentale e dalla Bulgaria e Moldavia. Questi sono di frequente già residenti in Italia. A volte anche non regolarizzati, arrivano ad agosto dalle città del Nord appena spopolate per lavorare nelle campagne meridionali fino a metà ottobre. Nelle pianure assolate che raggiungono, tra la Puglia e la Basilicata, già segnate da antiche lotte contadine negli anni Cinquanta (sfociate nella promulgazione della Riforma Agraria), sono inesistenti le strutture di accoglienza destinate ad assorbire i loro bisogni primari…
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