Più si punta e più renderende. Cifre pazzesche, sempre più alte. Li Gotti prova a quantificarle. «Il mercato parallelo del gioco illegale – dichiara – vale almeno 30 miliardi e anche la Guardia di finanza informalmente parla di questa cifra».
Il business per le mafie è dunque pari alla metà delle entrate da scommesse e giochi legali. Nel 2010 il settore legale – che dà lavoro a 5mila aziende e 120mila addetti – ha raccolto infatti 61,4 miliardi, il 13% in più dell’anno precedente. Una cifra che equivale al 4% del Pil italiano o, se si preferisce, che è pari alla somma del debito finanziario dei Comuni a fine 2010. Il 52% delle entrate proviene dagli apparecchi. Il resto è frazionato tra lotterie, lotto, vari giochi di abilità, bingo e ippica...
Quella del gioco d'azzardo è l'ultima frontiera dell'investimento delle mafie, oltre all'usura, al racket, alla droga. È uno dei canali del riciclaggio del denaro sporco, anche in Piemonte, dove la 'ndrangheta "ha un fortissimo insediamento, rappresenta il 90 per cento dell'attività della criminalità organizzata con sinergie con nuclei storici di Cosa nostra"...
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