E' emerso che un terzo degli esperti che fungono da consiglieri per l'Organizzazione Mondiale della Sanità riguardo alla pandemia dell'influenza suina hanno legami con le aziende farmaceutiche.
Cinque dei quindici specialisti che siedono al comitato di emergenza [sull'influenza suina] hanno ricevuto finanziamenti dai giganti farmaceutici [le grandi multinazionali farmaceutiche - N.d.T.] o erano legati ad essi per via delle loro ricerche.
La rivelazione farà nascere il sospetto che la 'pandemia' sia stata ampiamente soprastimata e largamente alimentata dall'industria del farmaco che ne ha approfittato beneficiando del panico.
Lo scorso mese è emerso che il Governo ha speso più di 1,2 miliardi di sterline per fare fronte all'influenza suina - la maggior parte dei quali utilizzati per i vaccini, perché si è dato ascolto alle fosche previsioni degli "esperti" che sarebbero morti almeno 65.000 cittadini britannici.
In realtà il virus si è preso appena 457 vite - un terzo di quelle uccise ogni anno dalla normale influenza stagionale.
Ma è emerso adesso che molti scienziati del panel di emergenza dell'OMS hanno legami con aziende fra le quali la GlaxoSmithKline, che ha guadagnato milioni producendo vaccini per l'influenza suina.
Questa notizia si collega alle rivelazioni fatte alcuni mesi fa dal Daily Mail che metà degli scienziati che c onsigliano la taskforce sulla pandemia del Governo Birtannico avevano legami con i giganti farmaceutici.
Uno dei 15 scienziati consiglieri dell'OMS era il britannico professor Neil Ferguson - che l'anno scorso aveva avvertito che la pandemia sarebbe stata così pericolosa che sarebbe stato necessario chiudere tutte le scuole.
Da allora è emerso che il Professor Ferguson è stato consulente per la Roche, che produce il Tamiflu, così come per la GlaxoSmithKline Biologicals fino al 2007.
La professoressa Maria Zambon, del Centro Britannico per le Infezioni della Protezione Sanitaria [UK Health Protection Agency Centre for Infection], che faceva pure parte del comitato, ha affermato di avere ricevuto dei fondi da diversi produttori di vaccini, fra i quali la Sanofi, la Novartis, la CSL, la Baxter e la GlaxoSmithKline.
Durante l'epidemia l'anno scorso la professoressa Zambon aveva affermato che fino ad un terzo dei bambini in età scolare in Gran Bretagna avevano il virus senza saperlo, dal momento che non avevano nessuna manifestazione sintomatica.
L'influenza A, le cui conseguenze per settimane hanno tenuto in allarme milioni di persone, era una "falsa pandemia" orchestrata dalle case farmaceutiche pronte a fare miliardi di euro con la vendita del vaccino.
Non si tratta dell'accusa di un medico controcorrente, ma di una precisa denuncia arrivata da Wolfang Wodarg, il presidente tedesco della commissione Sanità del Consiglio d'Europa.
Del resto - come spiega Ettore Livini sulla Repubblica in edicola oggi - le multinazionali del farmaco in 6 mesi hanno visto lievitare i loro profitti in borsa di 60 miliardi di euro.
In dettaglio la Roche ha incassato 2,6 miliarid di euro, decuplicando i suoi ricavi, per l'antivirale Tamiflu.
La Baxter avrà un profitto di 750 milioni di euro grazie al virus contro l'H1N1,
Più ricco il bottino della Novartis, che grazie alle notizie sulla pandemia porterà nei suoi bilanci un miliardo di euro più del previsto.
Mentre la GlaxoSmithKline, che si è indignata per le accuse del Consiglio d'Europa, definendole infondate, ha ottenuto dai vaccini un guadagno extra di 3 miliardi di euro.
Big Pharma ha orientato anche l'Oms
Wodarg ha anche accusato esplicitamente le industrie farmaceutiche di aver influenzato la decisione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e di averle spinte a dichiarare la pandemia.
Pesante il j'accuse di Wodarg, ex membro dell'Spd, medico ed epidemiologo, secondo cui le multinazionali del farmaco hanno accumulato "enormi guadagni" senza alcun rischio finanziario, mentre i governi di tutto il mondo prosciugavano i loro bilanci sanitari, spendendo milioni nell'acquisto di vaccini contro un'infezione che in realtà era poco aggressiva.
..,L’OMS è finanziata attraverso due flussi principali. Primo, gli stati membri promettono una proporzione dei contributi totali sottoposti a controllo, valutata in base alla ricchezza ed alla popolazione di ogni paese.
Successivamente la WHA approva all’unanimità un budget centrale. Il secondo flusso deriva da contributi volontari, spesso stanziati per malattie, settori o nazioni specifiche. Il comitato per l’assistenza allo sviluppo dell’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo, richiede finanziamenti extrabudget di aiuto “multi-bi” (ad es. finanziamenti indirizzati dai donatori verso settori non prioritari, allocati per scopi specifici attraverso agenzie multilaterali).
Il budget biennale dell’OMS è più che raddoppiato, da 1.6 miliardi di US $ nel 1998-99 a 4.2 miliardi di US $
nel 2008-2009, ma quest’anno l’agenzia ha uno spaventoso deficit di budget di 300 milioni di US $. Cosa ancor più rilevante, il suo budget extrabudgetario durante lo stesso periodo è cresciuto dal 48.8 al 73.3%.
Non è sostenibile avere un finanziamento volontario che rappresenta quasi l’80% del budget dell’agenzia.
Inoltre il finanziamento extrabudgetario distorce le priorità riguardo alla salute globale. I contributi sottoposti a controllo sono più allineati con il reale carico globale delle malattie, rispetto ai finanziamenti extrabudgetari. Per esempio, nel 2008-2009 il finanziamento extrabudgetario dell’OMS è stato devoluto principalmente alle malattie infettive (60%), mentre è stato allocato in maniera insignificante verso le malattie non trasmissibili (3.9%) e verso le lesioni in genere (34.4%). Tuttora le malattie non trasmissibili a livello mondiale sono responsabili del 62% delle morti complessive in tutto il mondo, e le lesioni in genere incidono per il 17% sul carico globale delle malattie.
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