L'influenza spagnola, altrimenti conosciuta come "la Grande Influenza", è il nome di una pandemia influenzale che fra il 1918 e il 1919 uccise almeno 50 milioni di persone nel mondo.È stata descritta a ragione come la più grave forma di pandemia della storia dell'umanità, avendo ucciso più persone della terribile epidemia di peste, detta la Morte nera, del XIV secolo[1]; il numero di decessi che causò, superò quello dei morti provocati dalla Grande Guerra.
All'influenza venne dato il nome di "spagnola" poiché la sua esistenza fu inizialmente riportata soltanto dai giornali spagnoli. La Spagna non era coinvolta nella prima guerra mondiale e la sua stampa non era soggetta alla censura di guerra; negli altri paesi il violento diffondersi dell'influenza venne tenuto nascosto dai mezzi d'informazione, che tendevano a parlarne come di un'epidemia circoscritta alla Spagna. In realtà, il virus fu portato in Europa dalle truppe statunitensi che, a partire dall'aprile 1917, confluirono in Francia per la Grande Guerra. Dalle biopsie di alcuni militari americani deceduti per l'influenza, i ricercatori hanno potuto ricavare dei frammenti del virus e studiarlo alla luce delle attuali conoscenze.
Allo scoppio dell'epidemia, il conflitto durava ormai da quattro anni ed era diventato una guerra di posizione: milioni di militari vivevano quindi ammassati sui vari fronti, in trincee anguste con condizioni igieniche terribili favorendo la diffusione del virus.
Il particolare contesto storico in cui si diffuse causò una decimazione della popolazione civile più di quanto non avessero fatto gli eventi bellici di per se stessi.
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